venerdì 10 ottobre 2008

Servizi sociali e scolastici: le proposte del Centro Studi Politici “A. Moro”.

Queste note hanno l’obiettivo di delineare un piano di lavoro comune, finalizzato a rendere più proficua ed efficace la collaborazione interistituzionale e più sistematica la partecipazione dei cittadini alle scelte politico – amministrative.

Le interessanti esperienze di dialogo e di collaborazione realizzate con l’attuale Amministrazione in diverse occasioni, che si è distinta in modo particolare per l’attenzione ed il patrocinio assicurato alle tante manifestazione promosse dall’associazionismo locale, pur consapevoli dei limiti oggettivi di bilancio e del taglio delle risorse per gli Enti locali previsto nelle legge finanziaria 2008, ci fanno ben sperare per il futuro prossimo.

Registriamo, invece, una persistente mancanza di ascolto da parte dei partiti e dei loro rappresentanti ai diversi livelli istituzionali. Ma questo non c’impedisce di continuare nella nostra azione propositiva e, se necessario, di coscienza critica e di denuncia, per fornire un contributo costruttivo, nella consapevolezza che il grado di civiltà di una città si misura col metro della qualità e della quantità nella sua azione culturale e sociale, promossa attraverso gli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale.

I tempi sono maturi, dopo anni di formale attenzione, per un riconoscimento sostanziale e l’apertura di uno spazio democratico al volontariato civile, che non può essere solo testimonianza sociale negli interventi e nei servizi a favore della comunità, ma, contestualmente, ambisce ad essere “soggetto politico”, espressione di una società civile impegnata nella rimozione delle cause del disagio, nell’affermazione, tutela, difesa e promozione dei diritti di cittadinanza.

Le proposte del Centro Studi Politici “A. Moro”vanno sempre in questa direzione. Proposte più volte ripetute attraverso una serie innumerevole di documenti, lettere, articoli, interventi pubblici. Ci auguriamo che trovino finalmente ascolto o che s’indichino i motivi per cui non possono essere realizzate. Una mediazione – siamo sicuri – è sempre possibile. Noi volontari, infatti, non siamo portatori di “interessi” personali, non dobbiamo difendere la nostra categoria, non chiediamo soldi per le nostre associazioni: chiediamo, invece, interesse per la gente meno protetta e meno garantita, ci battiamo per i più bisognosi d’attenzione e di risposte, sosteniamo politiche sociali che promuovono la giustizia e la persona nella sua integralità, lavoriamo, quindi, per una “città a misura d’uomo”.

Veniamo, dunque, alle proposte concrete, che riguardano in modo particolare i seguenti settori: “Partecipazione”, Organizzazione amministrativa” - “Politiche sociali.

La partecipazione

E’ il primo settore che nel prossimo bilancio di previsione 2009 deve trovare appositi e congrui capitoli di spesa. La proposta riguarda gli organismi previsti dallo Statuto comunale. Si tratta di destinare risorse adeguate per il funzionamento delle Consulte comunali esistenti (Consulta della Cultura, Consulta dello Sport, Consulta per lo sviluppo economico, Consiglio comunale dei ragazzi) e delle nuove da istituire (Immigrati, Anziani, Pari opportunità uomo-donna, Disabili, Ambiente, Forum dei Giovani, Consigli di quartiere, Forum tematici dei cittadini),

Per quanto concerne le Consulte comunali, quasi mai preventivamente interpellate per atti a carattere generale, di pertinenza del Consiglio comunale, relativi a Regolamenti, Revisione dello Statuto, Bilancio, Conto Consuntivo, Strumenti urbanistici, Politiche culturali, turistiche, sociali, sportive, giovanili, e mai destinatarie delle delibere del Consiglio e della Giunta al momento della pubblicazione, occorre rispettare i relativi regolamenti istitutivi se veramente si vuole coinvolgerle a norma di Statuto. Si tratta, insomma, di rispondere insieme alle seguenti domande: come si può continuare a svolgere una funzione così importante di aggregazione, di raccordo, di progettualità, di collaborazione senza risorse finanziarie adeguate, senza informazioni, senza coinvolgimento reale nelle decisioni, senza essere ascoltati?


L’ organizzazione amministrativa

Non solo vanno istituiti – come già stabilito - l’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) e il Difensore Civico, ma va anche realizzata la web comunication con l’istituzione del forum di discussione in internet sulle decisioni assunte dall’Amministrazione comunale. Secondo quelle che sono le direttive dettate dal Por 2000-2006, predisposti dalla Regione Puglia, è possibile, attraverso la stipulazione di un progetto ad hoc, aggregare soggetti per il conseguimento di un comune obiettivo che miri alla realizzazione di interventi finalizzati a diffondere la conoscenza e la possibilità di accesso all’uso delle tecnologie da parte dei cittadini, delle imprese e degli stessi enti locali.

I Servizi sociali e scolastici

Relativamente ai servizi sociali e scolastici proponiamo l’istituzione di:

· una Consulta formata dai rappresentanti delle associazioni e delle scuole, al fine di elaborare il Piano dell’Offerta Formativa Territoriale, per prevenire la dispersione scolastica e favorire l’orientamento scolastico ed universitario e per redigere il Piano per l’infanzia e l’adolescenza, ai sensi della legge 285/97;

· un Centro Risorse Interculturale di Territorio (CRIT), una rete intristituzionale, che con i contributi ministeriali potrà organizzare corsi di lingua italiana e madrelingua per minori e adulti non italiani;

· un Osservatorio sul disagio, con il compito di creare una banca dati;

· un Centro di ascolto con la presenza di uno psicopedagogista;

· un Tavolo di lavoro per l’Anno Europeo delle Persone Disabili;

· il Forum giovanile, quale strumento di autorappresentanza e partecipazione dei giovani alla vita dell’Amministrazione;

· un progetto per sviluppare nei ragazzi la cultura dei “microprogetti” per il recupero degli spazi abbandonati o degradati, per recuperarli con l’aiuto dei bambini, anche al fine di concorrere al premio di €103.000,00 istituito dal Ministero dell’Ambiente per il riconoscimento di “Città sostenibile delle bambine e dei bambini”;

· l’istituzione del Difensore civico dell’infanzia e dell’adolescenza o Garante dei diritti dei minori, ai sensi dell’art. 3 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia;

· un Dipartimento per le politiche del lavoro, che funga da stimolo e da supporto agli Enti cui sono affidati istituzionalmente i compiti di promozione di nuove occasioni di sviluppo e di occupazione. Lavoro da collegare alla formazione. L’Ente locale può e deve svolgere una funzione propulsiva di raccordo, di indirizzo e di coordinamento dell’offerta formativa.

· A tal fine suggeriamo: un “Osservatorio per lo studio delle dinamiche occupazionali e delle figure professionali più richieste dal territorio” per orientare le scelte della gioventù, formare figure professionali di qualità spendibili nel mercato dell’occupazione e creare un’integrazione efficace tra il mondo del lavoro ed il mondo della scuola e della formazione professionale;

· sollecitare le aziende ad applicare la legge n. 68/1999 che prevede una serie di norme e misure per il collocamento obbligatorio nel mondo del lavoro dei disabili e portatori di handicap;

· Sollecitare le imprese costruttrici, con un avviso pubblico, ad applicare il programma sperimentale del governo sull’edilizia pubblica, per la realizzazione di alloggi da destinare in affitto agli anziani ultrasessantacinquenni allo stesso canone dell’edilizia residenziale pubblica ed un programma di assistenza e accompagnamento sociale per chi vi andrà a risiedere.

· Sviluppare un modello di collaborazione fra le diverse forze del territorio utile per orientare i giovani e le famiglie a stili di vita favorevoli alla salute e per portare gli amministratori e tecnici a confrontarsi con altri definendo interventi efficaci.

Tutto questo potrà realizzarsi solo con un recupero dei valori e del senso civico. Una città in cui si rispettano le norme morali e civili, in primis, deve essere più ordinata e meno caotica per andare a vantaggio dei più deboli, degli anziani, dei bambini, per poi tradursi in beneficio di tutta la collettività. Ciò lo si ottiene con un ritorno ad un senso profondo di legalità e con l’anteporre i propri doveri al diritto di usare la città. A far rispettare le regole devono certo provvedere i vigili urbani: ma anche noi cittadini dobbiamo dare il buon esempio. Una città ordinata, più educata e vivibile, attira ricchezza e porta benessere anche in termini economici. Agendo in questo modo, ci si accorgerà che, dando alla città, si finirà per ricevere molto di più.

Il Presidente

Prof. Vito De Leo

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