martedì 30 agosto 2011

SCRITTORI CORATINI IN PIAZZA

Trasmettere alla gente un’idea amichevole del libro e un approccio alla lettura non solo come rapporto privato fra individuo e testo, ma anche come motivo di relazione, di dialogo, scambio e momento di vita quotidiana: è stato questo il senso della manifestazione denominata “Scrittori coratini in piazza” dedicata al libro dal Forum degli Autori di Corato, svoltasi il 28 agosto scorso, in Piazza dei Bambini nell’ambito della 43 esima edizione de “Il Pendio” organizzata dalla Pro Loco “Quadratum” con il patrocinio del Comune di Corato.

L’appuntamento culturale, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento alle interviste effettuate agli scrittori coratini dal giornalista Carlo Sacco, ha avuto protagonisti eccellenti oltre ai rappresentanti istituzionali: il consigliere delegato alla Cultura Giuseppe D’Introno, il presidente della Pro Loco Gerardo Strippoli e il presidente del Forum degli Autori Vito De Leo anche i seguenti scrittori che hanno parlato delle proprie opere e delle rispettive esperienze letterarie: Gianpaolo Balsamo, Annunziata Bevilacqua, Gaetano Bucci,Maria Francesca Casamassima, Vito De Leo, Anna Mininno, Grazia Talia Calvi, Angela Strippoli, Gerardo Strippoli, Biagio tempesta, Luigi Tosti e Rossella Zucaro.

E’ stato questo il primo di una serie di eventi che vedranno il Forum degli Autori partecipanti attivi e presenti a tutte le manifestazioni previste nel calendario coratino dedicato al libro. La prima di queste s’intitola “Fiero del Libro”: è organizzata dalla Secop Edizioni di Peppino Piacente e avrà luogo in piazza Mentana nei giorni 2,3 e 4 settembre. Il presidente del Forum degli Autori è tra gli otto relatori al dibattito sul tema 2”Leggere perché…”, che si terrà alle ore 20,00 del giorno 2 settembre.

Seguirà la partecipazione agli incontri promossi dai Presidi del Libro il 22 e 23 settembre e a quella intitolata “Ottobre piovono libri”, patrocinata dal Comune di Corato.

L’obiettivo condiviso è quello di poter trasmettere ai cittadini un’idea amichevole del libro attraverso seminari, laboratori esperenziali, gruppi di lettura cogestiti dagli aderenti e coinvolgendo esperti esterni, gli studenti, i giornalisti, l’Amministrazione comunale, la Consulta della Cultura, il Presidio del Libro, la Pro loco, e tutte le organizzazioni culturali, sociali, scolastiche ed economiche che credono nella possibilità di rendere la nostra città sempre più ricca dal punto di vista culturale e turistico.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL FORUM DEGLI AUTORI

A parlarci di cultura è Vito De Leo, professore, ex amministratore comunale, promotore della cittadinanza attiva, opinionista politico e culturale, giornalista, scrittore, dal mese di giugno è impegnato sul fronte culturale attraverso il “Forum degli Autori”, che egli stesso ha contribuito a fondare e di cui è attuale presidente.

Perché questo nuovo impegno?

Con questo sodalizio formato dagli scrittori coratini ci siamo presi l’impegno a tenere insieme teoria e azione; riflessione critica e pratiche nuove, promozione di una nuova cultura. L’invito che nel mese di aprile scorso rivolsi a chi si cimenta con l’arte letteraria non comporta una semplice adesione formale ma una vera partecipazione attiva. Promuovere una nuova cultura, infatti, significa assumersi una responsabilità.

Un contagio positivo, insomma.

E’ questa l’idea di fondo. La consonanza è sul terreno politico, non estetico. La varietà di posizioni dentro il Forum non si presenta come un ostacolo, anzi scongiura la semplificazione e ci spinge ad un continuo esercizio di confronto, soprattutto nei modi di intervento.

Qual è il vostro programma di interventi?

Il primo in ordine di tempo prevede un reading che avrà luogo il 28 agosto in Piazza dei Bambini, nell’ambito delle manifestazioni de “Il Pendio” organizzate dalla Pro Loco, nel quale gli scrittori aderenti saranno presentati e intervistati dalla giornalista di VideoItaliaPuglia Micaela Ferrara. Poi seguiranno dei seminari, degli osservatori sulle “buone pratiche” di lettura e scrittura, la mappatura di iniziative virtuose, l’azione diretta negli spazi pubblici (dalle biblioteche alle scuole). Obiettivo: solidarizzare con tutti quei movimenti e quelle associazioni culturali che negli ultimi tempi hanno dato valore alla parola “partecipazione”, restituendo alla piazza la dignità dell’agorà.

In effetti, come scrittori avete passato troppo tempo in solitudine…

Sì, adesso ci stiamo alfabetizzando, stiamo imparando il vocabolario di questa nuova esperienza di gruppo. Siamo degli individualisti che hanno deciso di agire insieme. Dare vita ad una comunità letteraria in un periodo di crisi economica è tra l’altro molto diverso che farlo durante il boom.

Questo è vero soprattutto per i giovani

La precarietà lavorativa di alcuni giovani scrittori è una divoratrice del tempo libero, riduce drasticamente la possibilità di incontrarsi e stare insieme fuori dalle occasioni immediatamente produttive. Il “Forum degli Autori” è per questo anche una sfida che chiede a ciascuno di rinunciare a qualcosa in nome di un progetto comune, di essere migliori del tempo che ci è toccato in sorte.

Un tempo che obbliga per sopravvivere alla convivenza, alla coesione, all’unità d’intenti, al cambiamento individuale e sociale, sembra di capire…

Il tempo attuale sembra richiedere anche agli individualisti come noi un ricorso a pratiche desuete e noiose come gli incontri di “categoria”: per aumentare la consapevolezza individuale, scoprire risorse nascoste, coordinare bisogni e speranze. Fin qui ci siamo accontentati ciascuno dei nostri amici più intimi; ora vogliamo discutere dei problemi che ci urgono. Sono tempi difficili che richiedono misure estreme, prima che sia troppo tardi.

A che cosa si riferisce in particolare?

Noi puntiamo innanzitutto a ridefinire le regole del gioco più che a far vincere una singola squadra. Davanti al diffondersi di una paraletteratura spacciata come vera letteratura solo perché vende, si impone una risposta di gruppo. Bisogna tutelare gli spazi di discussione e di critica ancora non schiacciati dal conformismo del mercato. Abbiamo capito che come scrittori di ricerca, ci possiamo salvare solo tutti assieme.

Quali sono le vostre proposte?

La novità del Forum sta proprio nel suo post-individualismo. L’agire comune non deve essere generico e gratuito; conta nella misura in cui costa, appunto, sul piano individuale: non solo perché si spende il proprio tempo, ma perché si mettono in discussione i propri stessi comportamenti e dunque le posizioni conseguite.

Quali sono le priorità del Forum?

Un obiettivo prioritario per me, che sottoporrò all’attenzione degli amici aderenti, è la creazione di un osservatorio che censisca sul territorio comportamenti e attitudini di realtà concrete: librerie, case editrici, biblioteche, scuole, istituzioni. Dobbiamo riuscire a mettere in relazione le infinite manifestazioni di quell’atteggiamento virtuoso che, malgrado tutto, tiene viva la cultura della nostra città. E farlo durare, e dargli spazio.

Rivendicate, insomma, il diritto di intervenire sulla realtà culturale.

Esattamente! Nel concreto, tra le altre iniziative, vogliamo dare forma a studi critici lucidi ed equilibrati di quello che accade nel mondo della cultura e della produzione letteraria, a letture planimetriche sollevino, rispetto all’esperienza del bene comune, questioni su cui confrontarsi senza cedere all’idea che quanto esiste (e come esiste) sia inevitabile e immodificabile, individuando invece soluzioni non simboliche ma effettive.

E’ allora possibile pensare ad un nuovo tipo d’impegno nel nostro territorio?

La risposta è sì. Si può, anzi si deve. La sfida del Forum degli Autori è nell’individuare una strada creativa tra il “disimpegno” dell’ultima generazione e il linguaggio che viene dal passato. Il nostro è semplicemente un modo per tornare ad essere intellettuali pubblici del nostro tempo. Nessuno di noi gioca a fare Moravia o Pasolini, perché il contesto nel quale ci troviamo ad agire è diverso. Ci definiamo però anche “lavoratori della conoscenza” per evidenziare il lato pragmatico del nostro impegno.

D’altra parte la figura dell’intellettuale umanista al centro del mondo va radicalmente ripensata. L’unico modo in cui si può tornare oggi ad essere intellettuali pubblici è riattivando forme di “impegno” che partano dal basso, così come stiamo cercando di fare con il nostro “Forum degli Autori”, che è possibile consultare anche sul sito web: www.forumdegliautori.altervista.org.

LIBRI E AUTORI NEL BORGO ANTICO

E’ stato definito il programma di dialoghi tra gli scrittori e i cittadini di Corato, che si svolgerà il prossimo 28 agosto in Piazza dei Bambini.

Nell’estate coratina oltre all’arte, alla musica e allo spettacolo, anche la letteratura avrà il suo spazio. Nell’ambito della 43 esima edizione de “Il Pendio”, tradizionale mostra d’arte riservata ai giovani artisti del Mezzogiorno d’Italia, organizzata dalla Pro Loco “Quadratum”, che si svolgerà dal 24 al 31 agosto, è prevista, infatti, per domenica 28 agosto, alle ore 19,30, in Piazza dei Bambini, anche la presenza degli scrittori coratini che illustreranno e commenteranno le loro opere letterarie.

All’evento culturale, organizzato dall’associazione Forum degli Autori, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, è già prevista la presenza del consigliere delegato alla Cultura, Giuseppe D’Introno, del presidente della Pro Loco Gerardo Strippoli, del presidente del Forum degli autori Vito De Leo e della referente dei presidi del libro Angela Pisicchio. Sarà questo un modo in più per conoscere quello che di Corato non si sa e per conoscere la nostra città anche attraverso il filtro e le opere degli scrittori coratini, che hanno accolto l’invito a parlare dei propri libri.

Il Forum degli autori - ricordiamo - si pone come luogo d’informazione, valorizzazione ed ascolto per fornire strumenti utili alla comunicazione e all’espressività culturale in tutte le sue forme. Le sue attività, pertanto, si svilupperanno attraverso la dimensione della relazione traducendosi in iniziative d’incontro, accoglimento e confronto, dove ciascun operatore culturale potrà esprimere i suoi bisogni, le proprie esperienze, le sue ricerche e, al tempo stesso, scoprire e valorizzare le proprie risorse.

Le proposte degli aderenti si articoleranno in tre tipologie di attività: creatività, attraverso la predisposizione di luoghi di sperimentazione, di esercizio della creatività e dell’espressività, nei quali avvicinarsi alla lettura, alla scrittura e alla costruzione di percorsi comuni di educazione alla lettura e alla scrittura; valorizzazione delle risorse culturali, sociali ed ambientali del territorio, attraverso percorsi guidati alla scoperta delle pietre miliari della storia collettiva; ascolto e mediazione, con lo scopo di offrire e ricercare, insieme ai lettori, le soluzioni più adeguate alle eventuali situazioni di difficoltà incontrate nella pubblicazione e nelle vendite attraverso la predisposizione di strumenti e azioni di supporto idonei.

L’associazione organizzerà prevalentemente le sue attività sotto forma di seminari, laboratori esperenziali, gruppi di lettura cogestiti dai soci e coinvolgendo esperti esterni, gli studenti, il Presidio del libro, la Consulta della Cultura, l’Amministrazione comunale e le istituzioni culturali, sociali, economiche e scolastiche.

Si è convenuto, altresì, di invitare al prossimo incontro, previsto per il 28 agosto, anche gli operatori dell’informazione giornalistica, radiofonica e televisiva, i rappresentanti delle istituzioni scolastiche e le associazioni culturali, per verificarne la disponibilità ad istituire un Comitato scientifico-culturale che si faccia promotore di iniziative promozionali utili ad ampliare l’area degli appassionati della lettura, della scrittura e, in definitiva, della cittadinanza attiva.

Questo è l’elenco, in ordine alfabetico, degli scrittori che si sono dichiarati disponibili.

Giuseppe Arbore, Gaetano Bucci, Gianpaolo Balsamo, Annunziata Bevilacqua, Maria Francesca Casamassima, Arturo De Benedittis, Angela De Leo, Vito De Leo, Roberto De Chirico, Vito Di Chio, Giulio D’Imperio, Oronzo Liuzzi, Giulia Masciavé, Francesco Mazzilli, Luigi Miscioscia, Anna Mininno, Antonio Montrone, Dino Patruno, Angela Strippoli, Gerardo Strippoli, Ettore Torelli, Grazia Talia Calvi, Biagio Tempesta, Luigi Tosti, Franco Vangi, Luisa Varesano, Rossella Zucaro.

I LIBRI INFETTANO GLI OSPEDALI

I libri infettano gli ospedali. Tranquilli, non è un’epidemia veicolata da un virus ma lo slogan di un’iniziativa che sta davvero contagiando alcuni centri sanitari italiani. Nel senso che nei reparti sono comparsi lunghi scaffali in cui transitano migliaia di libri. I pazienti e i loro familiari possono prendere questi volumi, gratis, e portarseli anche a casa. Ma l’invito, tacito, è di restituirli o di consegnarne altri, da lasciare a disposizione di chi verrà dopo.

I canadesi, che hanno inventato il sistema, lo chiamano book - crossing. Il meccanismo funziona e porta benefici notevoli a chi deve passare molte ore, o giornate intere, in un ambiente come la corsia ospedaliera. La maggior parte dei libri arriva da donazioni delle case editrici, degli autori, dei volontari, degli stessi pazienti. Il tutto è organizzato come una vera biblioteca, ma infinitamente più libera: non occorre compilare moduli e chiedere permessi.

Basta aprire un libro e lasciarsi trascinare dalla storia, superando quelle mura in cui si è necessariamente confinati. Per distrarsi, certo. Ma anche per entrare in contatto con le proprie emozioni e con le paure, che grazie alla lettura possono essere comprese ed elaborate.

A livello simbolico, poi, lo scambio di libri contiene un altro messaggio: il paziente si rende conto che qualcuno si preoccupa del suo stato psichico, non solo di quello fisico. E’ un meccanismo virtuoso che intendo proporre ai signori dirigenti della Asl e agli amici aderenti al Forum degli Scrittori che il 28 agosto prossimo, in Piazza dei Bambini, alle ore 17,30 si presenteranno ai concittadini con le loro opere, al fine di fare anche della nostra Corato un centro capace di coniugare sistematicamente lettura, scrittura, arte e cittadinanza.

La nostra città è ricca di fermenti, di attività, a volte piccole e a volte grandi, realizzate da persone tenaci e motivate che, però spesso non vengono conosciute al di fuori del proprio territorio. Libri di poesia o di narrativa, pubblicazioni scientifiche o di storiche, romanzi o storie di vita vissuta, saggistica o cronache giornalistiche: tanti modo differenti di mantenere vive le proprie radici, tante piccole perle che con il contributo di tutti non andranno perdute.

Di qui la necessità di incontrarsi ad ogni livello socio-culturale, compresa la struttura ospedaliera, affinché gli autori e i talenti locali vengano conosciuti e apprezzati non solo dai posteri, ma soprattutto dai concittadini coevi, sani o degenti che siano.

L’offerta gratuita delle proprie pubblicazioni a chi non potrà parteciparvi perché ricoverato in ospedale può essere un modo per dimostrare vicinanza, solidarietà e…sussidiarietà.

lunedì 15 agosto 2011

LETTERA APERTA AGLI AMICI DE “IL CONFRONTO DELLE IDEE”

Cari amici,

sono trascorsi ormai oltre vent’anni dal giorno in cui lasciai il mio posto di cofondatore e direttore editoriale (1988-1991) dell’intramontabile e sempre apprezzato periodico “Il Confronto delle idee”, passato dalle abili e pazienti mani di Michele De Santis a quelle altrettanto impegnate ed esperte dell’attuale direttrice Maria Teresa De Scisciolo, sempre accompagnate dal versatile politico-scrittore-giornalista amico Gero Grassi.

Come sempre continuate ad esprimere la vostra visione “alternativa” a quelle imperanti nella carta stampata, asservite alla notizia - spettacolo e alla notizia – profitto, dando voce a chi è ritenuto o risulta debole agli occhi del nostro mondo cittadino, portando a conoscenza di tutti le concrete testimonianze di solidarietà, privilegiando le “buone” notizie.

Conoscendovi ormai da tempo, posso testimoniare che siete tutti impegnati, come nel passato, con abilità e sacrificio, a farvi soggetti attivi all’interno della nostra comunità, a diventare punto di riferimento informativo e culturale, strumento di partecipazione popolare.

Sono sicuro che non vi mancherà mai il coraggio di dire la verità, senza cadere nell’enfatizzazione delle informazioni nelle quali prevale la voglia di “emozionare”, di trascinare gli umori della piazza, senza la minima preoccupazione di offrire l’aiuto di un qualche approfondimento.

Anche il vostro periodico, come i tanti presenti nella nostra città, esprime il patrimonio vitale e culturale del territorio di riferimento. Lo fa in diversi modi: raccontando la vita culturale, civile, sociale, economica e politica del nostro Comune; raccontando la vita di tutti, rendendo protagonisti coloro che non hanno voce; nel raccontare coinvolgete, insomma, la comunità a tutti i livelli, i giovani come voi in particolare, speranza di un buon futuro.

Così facendo tutti potranno sentirsi coinvolti e percepire il mensile come proprio, se non sempre condividendo il punto di vista da cui si pone, almeno come luogo di crescita nel confronto attorno a valori condivisi.

Questo lavoro di coinvolgimento, di inculturazione, di trasmissione e di presenza attiva voi lo svolgete tramite l’informazione, cioè tramite il racconto. E, nell’esercizio del raccontare, adottate il metodo dello “scrivere chiaro”. Un linguaggio comprensibile, infatti, non è solo una questione tecnica mirata al miglior consumo del prodotto giornale e quindi, in ultima istanza, al ritorno economico, ma è soprattutto un impegno etico e democratico verso le classi più deboli che diversamente rischiano di restare emarginate dalla comunicazione e quindi dal loro ambiente sociale.

Nell’attuale mondo globalizzato la gente sente sempre più il bisogno di radicarsi nel proprio territorio, riscoprendo e valorizzando le tradizioni locali. Di fronte ad una tale situazione, si aprono buone prospettive e interessanti spazi per la nostra stampa locale, di cui “Il Confronto delle idee” è il più antico e riconosciuto esponente.

Ma consentitemi, dopo 23 anni dalla sua fondazione, di riassumerne i connotati più salienti a chi non ha avuto modo di conoscerli e di apprezzarli, riproponendo un mio articolo pubblicato sotto il titolo ”Nasce il Confronto” nel libro edito da R.T.S “Appunti di vita terlizzese 1988-2000”, curato da Maria Teresa De Scisciolo, Massimo Resta e Gerolamo Grassi.

“Sono grato al Direttore Maria Teresa De Scisciolo per l’opportunità che mi offre di fare un tuffo nel passato politico cittadino attraverso la lettura – a distanza di 12 anni – delle pagine de “Il Confronto delle idee”.

Un mensile fondato da Gerolamo Grassi e dal sottoscritto unitamente agli amici del Circolo Acli e del Centro Studi “A. Moro”, divenuto ben presto, a dieci anni dall’uccisione di Aldo Moro, unico punto di riferimento della Sinistra morotea in provincia di Bari. Non solo, ma anche mezzo d’informazione, comunicazione e riflessione, una sorta di laboratorio per produrre nel “confronto delle idee” ipotesi di lavoro nella società, nelle istituzioni, nel partito democristiano.

Un periodico redatto non da una setta, una corporazione o un gruppo di illusi che avevano in questo modo deciso di riempire il vuoto esistenziale, cui li condannava il grigio panorama cittadino, con qualche foglio di carta stampata. Al contrario. Eravamo un sodalizio di amici impegnati da tempo (prima con l’emittente radiofonica “Radio Terlizzi Stereo”, poi con il “Circolo Culturale Michele De Napoli e il Centro Studi “A. Moro”) a costruire luoghi di riflessione e di dibattito sulle più significative problematiche della nostra realtà politica di partito e comunale.

La comune ispirazione andava ben al di là dell’appartenenza partitica o “correntizia”. Il denominatore comune era rappresentato dal pensare che la politica non doveva essere il risultato di egoistici opportunismi, di mera occupazione del potere a fini personali, ma una sana gestione della cosa pubblica, nel rispetto del consenso democratico, volto a,promuovere i più alti valori dell’uomo, di ogni uomo.

Ma l’invito a ripercorrere le fasi iniziali di quell’importante esperienza giornalistica, mi è stato rivolto anche nella mia qualità di direttore editoriale, avendo avuto l’onore di dirigerlo, senza soluzione continuità, dal 1988 al 1991.

Obiettivi dichiarati: restituire prestigio e credibilità alla politica, capire e interpretare il vero rapporto che c’è tra i cittadini e i partiti, tra i cittadini e le istituzioni, realizzare uno strumento aperto e proiettato nell’impegno culturale, sociale e politico, teso a riscoprire l’autentica identità cattolica e democristiana (anche attraverso il messaggio e la testimonianza del fare politica di Aldo Moro e Renato Dell’Andro), sempre finalizzato a condurre un corretto e fecondo dialogo con tutte le altre istanze ideologiche e culturali presenti nel partito e nel paese.

Il nostro tenace, coerente, disinteressato impegno politico-giornalistico non vacillò neppure di fronte all’ingenerosa configurazione di atteggiamento “teorico” e “donchisciottesco” sol perché auspicavamo maggiore rigore morale e ideale di tutti gli addetti alla politica. Oggi, invece, constatiamo quanto giuste e sensate fossero le posizioni da noi assunte in favore di quei primati e, con essi, dell’intera comunità.

Se fummo amareggiati allora, non ci sentiamo esaltati oggi, giacché non è mai venuto meno in tutti noi, anche se diversamente collocati politicamente, l’attaccamento alla causa comune, che è quella della libertà nella democrazia, secondo gli insegnamenti dei nostri comuni maestri Aldo Moro e Renato Dell’Andro: gli uomini politici che avevano saputo trasformare il potere in servizio, con la parola e l’esempio. Tant’è che ancora oggi sentiamo come ieri la necessità di interrogarci, di riscoprire il messaggio della loro testimonianza di fare politica. Sarebbe miopia imperdonabile, ora, non accorgersi che occorre instaurare nuovi rapporti tra le forze postdemocristiane per determinare una svolta che conduca ad un effettivo rinnovamento della presenza dei cattolici in politica e del loro servizio al Paese.

A scorrere queste tre annate, a distanza di oltre due lustri, sembra inverosimile la quantità di avvenimenti politici che ci videro spettatori, attori, protagonisti. Al lettore ignaro la lettura dei soli titoli può dare un’idea del particolare momento storico e del fronte politico-amministrativo nel quale un gruppo di amici fortemente motivati intesse spendere le sue energie: La Dc a Congresso; Peppino Colasanto eletto alla guida della Regione Puglia; L’incontro con Mons. Tonino bello alla ACLI; Il dibattito e le riflessioni politiche nell’area morotea con gli amici Renato dell’Andro, Enzo Sorice, Vito Rosa; I suggerimenti delle ACLI all’Amministrazione retta dal dr. Giuseppe Tricarico sulla bozza del PRG; Via Fani 11 anni dopo; L’incontro a Terlizzi con il sindaco Leoluca Orlando, protagonista della “Primavera di Palermo”; Il sostegno entusiastico ai nostri candidati democristiani Giuseppe Colasanto e Gerolamo Grassi (risultato primo eletto); L’intervista al neoleltto Sottosegretario alla Giustizia Enzo Sorice sulla criminalità organizzata; La scomparsa e l’eredità del Segretario Nazionale DC Benigno Zaccagnini; L’elezione di Gerolamo Grassi a Presidente dell’assemblea intercomunale della USL/BA5; da altre vent’anni la Pinacoteca De Napoli è in stato di8 abbandono; Inaugurata la Scuola elementare di Viale Pacecco, Maria Fida Moro lascia la DC.

Come si può evincere da questa carrellata di titoli, l’impegno è stato costante, notevole ed anche apprezzato. Forse perché- come abbiamo sempre sostenuto – “Il Confronto delle idee” non è mai stato un giornale “neutro”. Fino a quando ho avuto il piacere e l’onore di dirigerlo esso è stato espressione di un’esperienza dell’associazionismo democratico e di una parte politica impegnata nel costruire e far esprimere una nuova società civile.

“Civile” per noi fondatori ha voluto significare: società orientata alla promozione umana e al bene comune, non piegata sui propri bisogni e sui propri interessi, ma capace di trascendere i confini della propria ristretta visione del mondo. Ecco perché continueremo a batterci, ancora con più vigore, per un nuovo assetto democratico dell’informazione e della partecipazione a livello delle istituzioni, nello spirito della legge di Riforma delle Autonomie locali e del redigendo Statuto comunale, alla cui elaborazione abbiamo avuto l’onore di contribuire (Cfr. Editoriale anno 3° Marzo 1991: Titolo: “Un progetto ambizioso”)”.

Terlizzi, 11/08/2011