lunedì 28 gennaio 2013

CRESCE IL PARTITO DEL NON –VOTO



     Secondo le statistiche settimanali che vengono illustrate nei vari talk show televisivi oltre il 40% degli elettori con molta probabilità non andrà a votare il 24 e 25  febbraio prossimi per l’elezione del nuovo Parlamento. Anche a Corato, che è uno dei Comuni pugliesi nei quali si andrà a votare il 26 e il 27 maggio per eleggere il sindaco ed il Consiglio comunale, stando ai colloqui occasionali che si è soliti fare davanti ad una tazza di caffè, non c’è da stare tanto allegri.
     Le cause addotte dai cittadini interpellati sulla propria disponibilità a recarsi alle urne sembrano essere molte: disorientamento, caos liste, numero eccessivo di candidati sconosciuti, scarsa presenza femminile, voto anticipato rispetto alla naturale scadenza del 2013, ritardo nella presentazione dei programmi elettorali, mancato coinvolgimento nella redazione degli stessi, disaffezione per la politica, dubbi sulla possibilità reale di vedere affermata un nuova classe dirigente, capace di affrontare e risolvere i tanti problemi della nazione e del territorio.
     Sono tanti, purtroppo, gli elettori che si chiedono: “Devo andare a votare?” o meglio “Perché dovrei votare?” e ci sono anche quelli che una volta entrati nella cabina elettorale “votano scheda bianca”, come hanno dimostrato le precedenti consultazioni.
     Quale può essere -  ci siamo chiesti più volte come Centro Studi Politici “A. Moro” – la strada da percorrere per eliminare questa dissociazione tra la gente e la politica, tra il popolo e le istituzioni e per restituire credibilità e fiducia ai partiti?
     Innanzitutto eliminare il conflitto con gli interessi di parte sempre è più profondi, aggressivi e laceranti, superare la concezione di “vita pubblica” che rifiuta il dialogo, il confronto delle idee, che rifiuta, cioè, la democrazia partecipata e popolare, dove la collegialità è alla base delle decisioni degli organi istituzionali di partito e di governo a tutti i livelli: nazionale, regionale, provinciale e locale.
     E’ necessario, allora che la cosa pubblica venga sottratta al potere personale e venga portata dentro le istituzioni alla luce del sole, secondo le norme e le regole democratiche previste dalla Costituzione, dagli Statuti  e dai rispettivi regolamenti.
     Perché questo perverso sistema di “persona” che occupa le istituzioni e la società negando i valori e i principi della democrazia, non può non procurare seri guasti alla convivenza civile e allo sviluppo della società e della comunità locale. Pertanto, esso va decisamente rimosso. Quanti dei tanti candidati alla Camera e al Senato e dei tanti candidati sindaci di cui cominciamo ad vere sentore, al di là delle scontate promesse elettorali, vorranno, potranno e riusciranno a farlo? In attesa di vederne uno di loro all’opera, ci permettiamo come Centro Studi Politici “A. Moro” di suggerire ai tanti elettori delusi e depressi qualche idea, soprattutto in vista delle elezioni amministrative di maggio.
     A nostro modesto parere non c’è che un modo per reagire a questo modo di fare politica ingiusto ed antidemocratico: celebrare i congressi nei partiti, favorire l’ingresso delle nuove generazioni, suggerire soluzioni ai problemi del paese, partecipare alla vita amministrativa subito dopo il voto, collaborare con gli amministratori ed i consiglieri comunali, consolidare e rafforzare gli spazi di protagonismo, di partecipazione e di democrazia, cominciando a costruire ampie e visibili mobilitazioni intese come momenti di allargamento e di condivisione di una coscienza critica sempre più diffusa, di una consapevolezza sempre più matura del ruolo realmente decisivo che può svolgere un movimento di cittadini deciso ad uscire dal letargo, senza nascondersi dietro un’inutile scheda bianca.    
     Come Centro Studi Politici “A. Moro” rinnoviamo l’auspicio, formulato in varie occasioni, che tutti gli eletti a qualsiasi livello ed i rispettivi collaboratori politici ed istituzionali:
a)      ispirino il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà;
b)      mantengano con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali;
c)      non abusino della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi;
d)      rifiutino una gestione oligarchica o clientelare del potere, logiche di scambio o pressioni indebite;
e)       non appartengano ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni;
f)       svolgano la campagna elettorale con correttezza ed un uso ponderato e contenuto delle risorse, finanziate in modo trasparente e sempre accompagnate da un rendiconto finale, senza avvalersi per fini personali della pubblicità o comunicazione istituzionali;
g)      si impegnino, inoltre, ad evitare forme di propaganda invasiva, nel rispetto dell’ambiente e del decoro urbano;
h)      promuovano le candidature di donne e giovani e lavorino per la creazione di tutte le condizioni per la loro elezione;
i)        garantiscano la parità di genere negli organi amministrativi e politici.
     Il carattere dichiaratamente “aperto” della proposta consente ed invita a suggerimenti migliorativi. Il nostro auspicio è che partiti ed eletti siano all’altezza dei bisogni e delle aspettative della comunità che si andrà ad amministrare e che privilegino sempre obiettivi e contenuti coerenti con gli indirizzi generali dei programmi sui quali si è chiesto il consenso elettorale.
     Sperando di aver dato indicazioni utili, ci auguriamo che il futuro sia migliore del passato. Ai posteri l’ardua sentenza!

domenica 27 gennaio 2013

LA SCUOLA DI FORMAZIONE POLITICA COME LABORATORIO DEMOCRATICO



Com’è noto, alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio p.v. seguiranno quelle amministrative fissate dal Viminale per il 26 e 27 maggio. Potrà essere questa un’occasione concreta per contribuire alla creazione di una nuova stagione di civismo e di esercizio di responsabilità civile.
     Come Centro Studi Politici “A. Moro” continuiamo ad insistere affinché le forze politiche e sociali comincino finalmente  ad avviare un processo di formazione continua, che metta al centro il territorio come luogo privilegiato del fare politica, dove intercettare aspettative e bisogni delle persone, per tradurli in risposte politiche concrete.
     Le ragioni che ci spingono a rinnovare tale sollecitazione sono varie. L’obiettivo da condividere, al di là delle identità e dei programmi di ciascuna forza politica, deve essere quello di contrastare l’attuale tendenza dei partiti alla chiusura oligarchica che sta impedendo una reale, democratica, trasparente e meritocratica selezione della nostra classe dirigente. Le organizzazioni politiche oggi non garantiscono più una preparazione adeguata avendo perso di fatto ogni vocazione pedagogica. L’attenzione dei partiti si è spostata dalla formazione al consenso, alla sua cattura, delegando ad altre agenzie (famiglia, movimenti, associazioni) la socializzazione politica di base.
     Le stesse logiche interne di cooptazione oggi favoriscono la selezione e l’emergere dei soggetti più “accreditati” e non di quelli effettivamente più motivati e preparati, degradando di fatto la politica a pura tecnica del potere e gestione dell’esistente. Ciò spiega la facilità con cui i poteri “forti” riescano a penetrare nei meccanismi della politica generando gli intrecci degenerati che conosciamo bene. Noi siamo convinti che queste siano le ragioni principali della crisi dei partiti perché riflettono paradossalmente la perdita della dimensione politica, dello stare nella polis, del loro stesso agire, diventato solo istituzionale.
     In considerazione di queste carenze, bisogna far comprendere la politica, al di là delle rappresentazioni semplificate dei media, in modo tale da saper agire al suo interno con consapevolezza e competenza, influendo così nei suoi processi selettivi.
     Il corso di formazione politica realizzata dai Giovani Democratici nel 2010 al quale abbiamo offerto con entusiasmo il nostro contributo non ha avuto più seguito. Non ci risulta che altre formazioni politiche e sociali ne abbiano seguito l’esempio. E’ ora produrre ulteriori tentativi per far sì che i giovani e le donne, in particolare, che sono i maggiori esclusi dalla piena ed effettiva partecipazione, colmino allo scopo quel deficit che è prima di tutto culturale e formativo.
     Il programma del corso di formazione che proponiamo  deve essere indirizzato ad una conoscenza della politica nelle sue dimensioni costitutive (istituzionali e culturali) e di orientamento alle scelte politico-amministrative. Si risponderebbe così ad un diffuso bisogno di conoscenza e formazione presente sia nel nuovo protagonismo sociale – espresso dai movimenti e dalle varie forme di cittadinanza attiva - sia nel mondo professionale che vede nella politica opportunità di crescita e di confronto.
     Per innescare la scintilla suggeriamo di partire dalle esperienze, da esempi di buona politica, cercando di ricostruire e riscoprire anche un patrimonio di idee, culturale e storico, avvalendosi di esperti e di intellettuali che hanno dato il loro contributo su questi temi.
     Con il processo di “rigenerazione” politica auspichiamo, insomma, il rilancio di un dialogo costante tra amministratori e partiti e in modo da favorire un approccio alla politica dal basso attorno alle seguenti parole-chiave: territorio, comunità, rete e partecipazione. Sono questi, infatti, i pilastri del pensiero politico democratico, come lo intendiamo noi, un pensiero forte e aperto in grado di governare processi complessi che richiedono a livello locale risposte non fondate sulla paura e sulla chiusura, ma soluzioni trasparenti, efficaci e durature.
     Per portare a termine quest’opera di riedificazione degli edifici del vivere civile occorre partire con il restauro dell’immagine della politica, scrostandola dalla miriade di agenti corrosivi stratificatisi nel tempo e restituendole credibilità, fiducia e rispetto, con impegno, competenza e serietà. In virtù di ciò è necessario recuperare il ruolo e la funzione della politica rammentandole, in ogni momento, le responsabilità e gli scopi per cui nasce, sindacandone costantemente l’operato.
     In sintesi, si tratta di costituire un vero e proprio “Laboratorio Democratico” con il compito di responsabilizzare le classi dirigenti invitandole ad avere un occhio particolare alle tematiche giovanili, culturali e sociali; risvegliare il civismo dei cittadini con l’abbattimento di barriere culturali e la partecipazione diretta, contribuire alla crescita della comunità cittadina mediante la valorizzazione delle sue risorse culturali, umane ed ambientali e mediante il ripristino di un’organica ed intelligente convivenza sociale da rivitalizzare in ogni suo momento.
     Il grande giurista Gustavo Zagrebelsky ha detto: “Essere democratici vuol dire assumere nella propria condotta la democrazia come ideale da tradurre e mettere in pratica in ogni momento della propria vita”.

ECCOCI! DOMANDE DEL PD SULLE ASPETTATIVE DELL’ELETTORE



Quali sono gli interventi che pensi debbano essere adottati prioritariamente da parte dell’Amministrazione comunale nel tuo quartiere?


_______________________________________________________________________________________

E quali sono quelli prioritari per l’intera città?




Quali sono le caratteristiche essenziali del tuo candidato-sindaco ideale?




Che giudizio dai sull’impostazione e sulle scelte politiche adottate negli ultimi cinque anni dall’Amministrazione di centrodestra che ha governato Corato?


Ottimo  (    )   Buono (    )    Mediocre  (   )   Insufficiente  (   )   Non so  (   )

Che cosa vorresti chiedere alla Nuova amministrazione sul piano politico?




Negli ultimi cinque anni la città ha registrato miglioramenti o regressione ?
                                                           Miglioramenti             Regressione                Non so

Con le nuove strutture                                    (   )                        (   )                                    (   )

Nei servizi                                                      (   )                        (   )                                    (   )

Nella manutenzione dell’esistente                  (   )                           (   )                                 (   )

Nella gestione generale                                              (   )                         (   )                                   (   )

Conosci le opere che sono state realizzate dall’Amministrazione uscente?

   (   )                                    No   (   )                      In parte    (   )

Fra le opere compiute che tu conosci quali sono quelle che più approvi?


_______________________________________________________________________________________

Prendendo in considerazione le opere pubbliche che ritieni necessarie quali sono le prime tre cose che vorresti vedere realizzate?


Che giudizio dai sugli uomini che hanno gestito la cosa pubblica del Comune di Corato negli ultimi cinque anni?

Ottimo   (   )    Buono (   )       Mediocre   (   )    Insufficiente   (   )   Non so   (   )

Nell’operato dell’Amministrazione che ha governato il Comune  negli ultimi cinque anni, quali ritieni siano gli aspetti positivi e quali quelli negativi?

Aspetti positivi_________________________________________________________________________________



Aspetti
Negativi________________________________________________________________________________



Che cosa vorresti fosse fatto dal prossimo Sindaco?  (Barrare con una crocetta una  risposta per ciascuna delle aree tematiche)
PER IL SOCIALE                    (   )    Tutela delle fasce deboli
                                                 (   )     Apertura di asili nido

PER L’OCCUPAZIONE         (   )    Più sportelli informativi a disposizione dei disoccupati
                                                  (   )    Finanziamenti pubblici per giovani imprenditori

PER L’URBANISTICA            (   )   Rilancio del Centro storico                  
                                                (   )    Edilizia popolare

PER L’ECONOMIA                 (   )   Valorizzazione delle produzioni locali (olio, vino, pasta,  ceramica)
                                                (   )   Investire nel turismo locale

PER LA CULTURA                 (   )    Più spazio per eventi culturali locali
                                                (   )    Valorizzazione delle tradizioni coratine

PROBLEMI PRIORITARI    Attualmente quali sono secondo te le priorità per la nostra città?
                                                   (   )    Manutenzione stradale
(   )    Valorizzazione delle produzioni locali
(   )    Assistenza per le famiglie più povere
(   )    Sensibilizzazione alla raccolta differenziata
(   )    Piste ciclabili
(   )    Inquinamento atmosferico
(   )    Inserimento lavorativo dei giovani
(   )    Accoglienza degli immigrati e loro necessità

PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA PER L’ELEZIONE DEL CANDIDATO SINDACO
Sai che le primarie si svolgeranno il 10 marzo prossimo?      SI’   (   )   NO    (   )
Conosci il candidato sindaco del PD Tommaso Loiodice?     SI’   (   )   NO    (   )
Lo voteresti?                                                                          SI’   (   )   NO    (   )
Hai qualche proposta da fargli?                                                         SI’   (   )   NO    (   )
                                              

_______________________________________________________________________________________
Telefono                                  E-mail                                     Sito Web
Fax                                         Facebook                                Sede