domenica 12 ottobre 2008

CAMBIARE SI PUO’ E SI DEVE! - lettera aperta ai politici locali

Illustrissimi Signori,


consentitemi di esprimerVi da concittadino da poco residente nella vostra bella Corato, unitamente ai tanti amici del Centro Studi Politici intitolato al Maestro Aldo Moro, alcune riflessioni in ordine ai temi dell’attualità politica ed amministrativa.

Duole dover riconoscere che qui da noi c’è scarsissima consapevolezza su ciò che serve (in termini di conoscenze e competenze) per esercitare adeguatamente il ruolo di cittadino. E non ci si rende conto che se continuiamo così rischiamo l’analfabetismo politico. Ho constatato che al crescere delle competenze professionali non corrisponde sempre una maggiore capacità di occuparsi della polis. Come ben sapete e avete dimostrato nella vostra lunga militanza politica, cittadino attivo è uno capace di contribuire, con la propria attività e le proprie competenze, alle scelte che determinano le politiche; che ha iniziativa, quindi, e che possiede quella visione d’insieme e quella capacità di giudizio che permette di valutare le proposte e di prendere decisioni a ragion veduta.

Siamo convinti che la posta in gioco non è solo un nuovo quadro politico ed istituzionale ed un programma di governo fattibile, ma anche la realizzazione di un nuovo patto sociale tra i cittadini e le istituzioni, tra la società civile ed i partiti. Non si tratta solo di ascoltare gli interventi degli amministratori e dei politici e partecipare da osservatori passivi ai lavori dei consigli comunali, ma di creare una classe dirigente efficiente e capace di ricostruire il senso di una nuova convivenza democratica, all’insegna di quel cambiamento promesso che ora attende la prova dei fatti.

Vogliamo che esso si realizzi nel territorio, nei nuovi movimenti, tra la gente. Nel rapporto con le istituzioni abbiamo lavorato, e vogliamo continuare a farlo, per affermare una nuova cultura della solidarietà, della responsabilità, per i diritti e per la convivenza pacifica.

C’è l’urgenza di promuovere quella che viene opportunamente chiamata la “cultura del progetto”, abbandonando quella dell’”aggiustamento e del ritocco”. Cultura del progetto - per noi - vuol dire riscrivere il profilo di una nuova cittadinanza, avere un progetto per una Corato migliore. E’ avere chiaro che le gambe del progetto non sono solo istituzionali, ma anche sociali, amministrative, economiche.

Occorre pertanto, un impegno politico e amministrativo che coniughi efficienza e solidarietà, sviluppo e compatibilità ambientali, sociali e finanziarie. Ci sono le proposte, le energie politiche, sociali culturali ed umane per aprire un nuovo capitolo nella storia del nostro Comune.

Il progetto che vogliamo contribuire a costruire insieme a Voi ed ai vostri collaboratori, ma anche insieme ai nostri amministratori comunali è quello di un Comune in cui sia possibile crescere, studiare, lavorare, creare imprese, trovare una casa, passeggiare senza paura e senza timori per la salute, divertirsi, socializzare la vita dal condominio alle piazze, nei contenitori culturali e nel “palazzo”, essere tutelati nei propri diritti di cittadinanza e coinvolti nei processi decisionali.

Da questo progetto non possono continuare a rimanere esclusi i giovani, gli anziani e le donne. Con loro devono entrare nella politica la cultura del rispetto delle diversità, dell’accoglienza e della non violenza, rimaste per troppo tempo lontane dalle istituzioni, dai partiti e dalla politica.

Con loro, purtroppo, è rimasta fuori anche la cellula fondamentale della società: la famiglia. Una vera nuova politica non può non mettere al centro di ogni programma i bisogni della famiglia. Occorre adottare un criterio di equità tributaria che tenga conto dei carichi familiari con l’introduzione del quoziente familiare; una politica per la casa, che agevoli la formazione delle famiglie; offrire un sostegno economico alle famiglie con figli che si trovano in condizioni di indigenza.

Per le politiche sociali ci si dovrà confrontare su un progetto politico e amministrativo in cui siano affrontati i fattori di rischio, risolte le condizioni di emarginazione, di solitudine, di degrado, di mancanza di speranza in un futuro migliore presenti nella comunità nazionale e locale.

Devono essere individuate concretamente tutte le possibilità per potenziare le condizioni di convivenza pacifica, di sviluppo economico e civile. E’ più che mai necessario creare le condizioni che favoriscano lo sviluppo d’iniziative imprenditoriali coerenti con la vocazione agricola, artigianale, commerciale, industriale e culturale del nostro territorio.

Come Voi siamo convinti che questo diventa il vero banco di prova di una classe dirigente responsabile per affrontare il problema drammatico della disoccupazione.

Ma non ci potrà essere sviluppo economico se non ci sarà l’impegno comune nel garantire livelli soddisfacenti di vita per i cittadini: legalità, servizi efficienti, verde pubblico con spazi attrezzati per i bambini, quartieri periferici rivitalizzanti, centri storici risanati. La costituzione di società miste pubblico – private per accrescere le fonti finanziarie in grado di consentire la realizzazione, anche attraverso accordi di programma, può offrire un’immagine moderna di amministrazione. Istituire le “Consulte tematiche”, con particolare attenzione alle problematiche sociali e di tutela ambientale, da ascoltare in occasione della predisposizione dei bilanci di previsione e di atti d’indirizzo di particolare interesse sociale o di provvedimenti che riguardano la costituzione di servizi sul territorio.

La voglia di scommettere sulle nostre forze e sulle nostre idee è la migliore garanzia di successo per il nostro Comune.

Grazie per ciò che Vi sarà dato di compiere. Per quanto ci riguarda, preferisco concludere con le parole di un grande democratico: ”Pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo, e nell’insieme di tutte queste gesta sarà scritta la storia di questa generazione” (J.F.Kennedy).

Ancora infiniti auguri di buon lavoro.

Vito De Leo

Presidente del Centro Studi Politici “A .Moro”

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