domenica 12 ottobre 2008

Bilancio di previsione 2008: osservazioni e proposte

Con l’approvazione del bilancio di previsione 2008 e con quella del bilancio programmatico per il triennio 2008-2010, nella seduta consiliare dell’11 giugno scorso si è chiarito l’orizzonte dell’Amministrazione di Luigi Perrone. Il sindaco eletto con oltre il 75% dei voti nelle elezioni amministrative del 14 e 15 aprile scorso, può compiacersi della compattezza della sua coalizione di granito, formata da 23 consiglieri, che hanno votato all’unanimità questi importanti provvedimenti, dopo aver ascoltato, per oltre un’ora, la relazione dell’assessore alle finanze Massimo Mazzilli, che ha definito “tecnico” il bilancio illustrato e che troverà maggiori equilibri nei primi assestamenti.

L’opposizione, (assente il consigliere del PD Tommaso Loiodice), dopo la bocciatura di una serie di emendamenti tendenti ad incrementare i fondi per le iniziative di promozione turistica, per gli interventi assistenziali, le famiglie meno abbienti, lo sport e l’agricoltura, ha visto i 5 consiglieri del centro-sinistra votare contro, mentre quelli de La Destra e della Democrazia Cristiana si sono astenuti.

Via libera, inoltre, al programma triennale per le opere pubbliche: ne sono previste ben 33, di cui 21 già finanziate, mentre per altre 5 ci sono fondi disponibili. Anche qui, dopo qualche eccezione di carattere procedurale e formale, sollevate dalla minoranza prima della discussione sul bilancio, la maggioranza lo ha approvato.

Pubblico – come al solito - limitato alle solite dieci – quindici persone. Esisterà pure un modo per coinvolgere maggiormente i cittadini, non solo nelle sedute dei consigli ma anche delle Commissioni consiliari, elevate da 5 a 7, che non vedono mai alcun cittadino presente. Ma di questo mi riservo di parlarne in seguito.

Per quanto concerne i contenuti relativi alle entrate e alle uscite, la cronaca giornalistica ne ha già fatto cenno. Con questa nota intendo, invece, esprimere alcune considerazioni sulla natura dello strumento contabile e sulla necessità di renderlo effettivamente “sociale”.

Il bilancio di previsione è uno strumento di programmazione delle risorse e degli interventi, utile nel breve periodo, per questo motivo viene corredato di un bilancio pluriennale (triennio), indispensabile come strumento di programmazione a media-lunga scadenza e quindi rappresenta nei suoi contenuti il programma politico che l’Amministrazione vuole perseguire nel corso del proprio mandato.

Esso è uno strumento indispensabile per la gestione della macchina comunale e soprattutto per il raggiungimento del fine ultimo del Comune che è il soddisfacimento costante e crescente dei bisogni della collettività.

La relazione revisionale programmatica, completa lo strumento contabile “Bilancio”, fornendone una chiara lettura per programmi e progetti, idee, realizzazioni e gestione ordinaria. Ma, giustamente, è stato fatto rilevare dai consiglieri di minoranza che nessuno ha potuto prenderne visione prima della seduta consiliare del giorno 11 giugno.

La documentazione tecnico–legale è di scarsa efficacia comunicativa, per tali ragioni l’Amministrazione mette ogni anno a disposizione una dispensa di sintesi, redatta in termini agevoli e comprensibili che rappresenta un più facile strumento di consultazione del bilancio di previsione. Siamo in attesa di ricevere, come per i precedenti, anche quella relativa al bilancio di previsione 2008, che in ogni caso, è possibile consultare sul sito internet del Comune.

Nonostante sia stato citato dall’assessore al bilancio nella sua relazione, per evidenziare un cammino improntato alla più completa trasparenza nella formazione del bilancio, non ci è sembrato che le indicazioni previste dal titolo II del D.L.vo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, sia stato applicato in modo puntuale. Infatti ci si riferisce, per quanto concerne gli organismi consultati, soltanto alle organizzazioni sindacali e ai responsabili dei servizi. Non c’è traccia, nonostante la formale richiesta rinnovata anche quest’anno dal Centro Studi Politici “Aldo Moro”, di realizzare un “bilancio partecipato”. Un bilancio, cioè, in cui l’Amministrazione incontra i cittadini e le loro rappresentanze organizzate in tempi, luoghi e modi diversi.

A futura memoria, per chi non avesse avuto modo di leggere le nostre proposte pubblicate su “Eventi e Commenti” e sui siti web locali le rinnovo con l’augurio che per la redazione del prossimo bilancio 2009 se ne possa tenere conto.

In sintesi: il bilancio di previsione dovrà essere redatto al termine di un ciclo di assemblee pubbliche, nel corso delle quali sindaco ed assessori discuteranno e decideranno insieme ai cittadini gli interventi più importanti da realizzare nel corso dell’anno. Questo rappresenterebbe il primo dei due momenti di confronto tra cittadini ed amministratori da realizzarsi in tempo effettivamente utile, senza attendere le varie proroghe governative al termine fissato per legge al 31 dicembre. Il secondo ciclo di assemblee dovrebbe tenersi prima della discussione consiliare sul bilancio consuntivo, non più tardi del mese di ottobre, per rendere conto, in termini di efficacia, efficienze ed economicità delle variazioni apportate e dei risultati raggiunti.

In conclusione, questa partecipazione realizzata su base territoriale e non semplicemente con un assemblea limitata a 1° - 15 persone nella biblioteca comunale, come è avvenuto negli anni scorsi, dovrà rappresentare un reale strumento democratico che tenga conto non solo della succitata legge n. 267/2000, ma anche degli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale, che vanno ulteriormente arricchiti, regolamentati, insediati e valorizzati.

Mi riferisco, in modo particolare, al rinnovo delle Consulte della Cultura, dello Sport e delle Attività produttive, all’istituzione del Referendum propositivo, della Consulta per l’ambiente, del Forum giovanile, della Consulta degli Immigrati, della Commissione per le pari opportunità uomo – donna, della Carta dei Diritti del Cittadino, della Carta dei Servizi e all’insediamento del Difensore Civico, della Consulta dei disabili e della Consulta del volontariato, che benché regolamentati, non siamo riusciti ad intravedere adeguati stanziamenti in bilancio.

Si creerebbe così un circolo virtuoso attraverso un’azione costante, determinata, concertata, fatta di attenzione, rispetto e di cittadinanza attiva, che mobilita le grandi risorse intellettuali e civili che la nostra città possiede in grande misura la suo interno.

Ma, soprattutto, questo metodo di lavoro produrrebbe maggiore fiducia tra i cittadini e tra loro e le istituzioni, accentuerebbe il loro senso di responsabilità – che è l’altra faccia dei diritti di cittadinanza – in ciascuno e in tutti. Innesterebbe, insomma, circuiti ci partecipazione sistematica, strutturata e regolamentata, solidarietà responsabile, autogoverno e sussidiarietà.

E’ la fiducia la risorsa vincente delle economie e delle società sane. Solo le città vissute con piacere dai propri cittadini possono crescere culturalmente ed economicamente.





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