domenica 6 giugno 2010

CONGRESSO DI CIRCOLO 5 E 6 GIUGNO 20010: CONTRIBUTO AL DIBATTITO

Il Circolo del Partito Democratico di Corato deve essere sempre aperto a tutti quelli che avvertono l’esigenza di un impegno nel solco delle tradizioni ispirate ai valori della libertà, della solidarietà, del lavoro, della laicità delle istituzioni con l’ambizione di tradurre la crescita dell’economia in progresso e giustizia per tutti senza esclusione, per una comunità libera. Sono gli stessi valori sui quali si è sviluppata in passato la collaborazione duratura tra forze di diversa ispirazione politica per ricostruire e assicurare benessere e libertà al nostro Paese.
L’organizzazione di un soggetto politico è indissolubilmente legata alla sua missione e funzione nella società. Il PD nasce per riunire il paese, avviare una nuova fase della Repubblica e per ridare dignità alla politica oggi così diffusamente vuota di valori.
E’ necessario operare per rimettere la politica al servizio dei cittadini dei loro bisogni concreti e delle loro attese più profonde, umane e spirituali. E’ fondamentale ricostruire il nesso tra politica, cultura e competenze per formare nuove classi dirigenti, anche creando le occasioni per la partecipazione dei cittadini alla formazione delle decisioni che li riguardano.
Grande attenzione deve essere posta sul tema del pluralismo. Il Partito Democratico deve essere aperto, ricco di sensibilità e personalità per produrre nuove idee e progetti.
Il Circolo del PD dovrà essere uno strumento dei cittadini e non semplicemente degli eletti, in grado di organizzare le richieste che provengono dalla comunità nelle sue diverse articolazioni, garantendo trasparenza nelle discussioni e nelle decisioni. Atteso che questi impegni richiedono atti coerenti dichiariamo di impegnarci per:
- per il decentramento dei poteri al livello più prossimo al cittadino ampliando la partecipazione alla formulazione delle decisioni;
- mettere al centro delle politiche di crescita e coesione sociale la persona, la famiglia e la solidarietà;
- promuovere lo sviluppo e l'ammodernamento del sistema economico-produttivo dell’area tutelando e valorizzando l'ambiente e le sue risorse;
- qualificare la rappresentanza politica del territorio.
- sostenere e accompagnare gli investimenti in nuova imprenditorialità e in innovazione
- favorire lo sviluppo e il rafforzamento dei servizi sociali e delle politiche giovanili
- favorire la diffusione delle infrastrutture informatiche a livello territoriale
- dialogare con il sistema scolastico
- promuovere e diffondere informazione e conoscenza sul proprio territorio e sulla propria comunità
- lavorare per ampliare la partecipazione alla politica da parte delle nuove generazioni
Il Circolo dovrà organizzarsi in modo concreto prevedendo la creazione di gruppi di lavoro tematici, basati su disponibilità e competenze, aperti sia a coloro che sono già parte organica del Partito Democratico, sia a tutti gli interessati.
Dovrà operare in modo da consentire che le capacità, la preparazione e l’esperienza di ciascuno possano trovare il luogo per incontrarsi, valorizzarsi e divenire risorsa per l’intera comunità.

Dovrà favorire lo sviluppo di un progetto di formazione alla politica, quale strumento utilissimo per tenersi aggiornati e per coinvolgere le giovani generazioni, consentendo loro di acquisire conoscenze ed esperienze nella gestione della cosa pubblica.

Dovrà dar luogo quanto prima, ad un “Organo di Comunicazione”, al fine di fornire da subito al PD validi mezzi per riuscire a dar voce alle nostre idee all’interno e all’esterno.

Affinché tali proposizioni possano essere adeguatamente e continuativamente rappresentate nel partito nelle istituzioni e nella comunità locale, promuoviamo la rifondazione del Circolo del Partito Democratico di Corato.Un soggetto Su questi essenziali propositi cerchiamo la condivisione, il contributo e l’adesione di quanti vogliono, responsabilmente concorrere alla costruzione di una nuova stagione politica.
Auspichiamo l’adesione di quanti vogliono impegnarsi per il ritorno della politica, quella dei progetti e delle sfide, quella delle speranze della gente, per ricostruire insieme un Paese libero e solidale.
Vito De Leo

CONGRESSO PD: SI VOLTA PAGINA

L’idea di partito
“Il PD per il cambiamento”, “Il PD per l’alternativa”, “Il PD per una nuova identità”: sono stati questi i temi-chiave che, su sollecitazione del coordinatore Riccardo Mazzilli, hanno animato in tre distinte serate il dibattito degli iscritti alla vigilia del 2° Congresso provinciale e di Circolo. Non è più tempo – è stato detto da più parti – di chiedere deleghe in bianco, ancorate all’appartenenza al gruppo o del legame personale. Per costruire il Partito nuovo, davvero e non solo sulla carta, è necessario chiarire dal principio la posizione sulla quale chiedere la delega, è necessario centrare la formazione del consenso sulla proposta e sulla credibilità delle persone che la incarnano.
In sintesi, si è convenuto, che il vero “cambiamento” consiste nella capacità di ciascuno di assumersi la responsabilità del vivere insieme, non contro qualcuno, non per chiudersi in un isolamento difensivo; al contrario, per aprirsi al territorio con la propria storia, la propria specificità, ma, soprattutto con quello che si è capaci di progettare per il domani; che l’”alternativa” progressista e convincente nasce su basi socialmente solide, partecipate, condivise è, cioè, una costruzione collettiva che cresce attraverso le azioni quotidiane di tutti: cittadini, militanti, politici; che l’”identità” non è qualcosa che si costruisce a tavolino, ma è un insieme dinamico di caratteristiche che risulta da quello che facciamo più che da quello che diciamo di voler fare. Sono, infatti, le posizioni e le azioni politiche a costruire e a rendere chiara l’identità di una forza politica. Non altro. L’identità è quello che vediamo, che possiamo raccontare, dopo che le cose vengono fatte.
Tutti si sono dichiarati convinti che il progetto e l’intuizione originari del Partito Democratico, nonostante errori e difficoltà, sono ancora validi: unire le principali tradizioni riformiste del Paese, aprendosi nel contempo agli apporti di una società civile che si sente sempre meno rappresentata dal ceto politico tradizionale.
Per recuperare quel progetto e quell’intuizione – si è convenuto - è necessario superare gli ostacoli interni al PD: tra questi la logica delle correnti e delle tradizioni originarie, che invece di fondarsi in un progetto nuovo, troppo spesso continuano a mostrare di volersi tutelare l’una contro l’altra, ricercando visibilità individuale e alimentando logoranti conflitti.
L’occasione del congresso consente finalmente ad elettori e simpatizzanti di esprimersi anche su questo: sui destini del Partito, sulle sue scelte, sui suoi dirigenti locali e provinciali. Ma occorre anche una leadership forte, che creda in questa logica, anziché essere figlia di quelle precedenti. E che sia finalmente legittimata ad agire in questa direzione.
Siamo all’interno di un processo democratico e crediamo fermamente che qualunque sia la lista e il segretario che risulterà vincitore, questi sarà il segretario di tutto il Partito, e non solo dei suoi amici.
Il ruolo della Segreteria Provinciale
La Segreteria provinciale è l’organismo territoriale più vicino ai Circoli e il suo ruolo fondamentale è quello di coordinare l’attività dei Circoli stessi rendendoli il vero motore politico del Partito.
Per centrare l’obiettivo è necessario che la Segreteria provinciale: 1) lavori per rafforzare il ruolo dei Circoli; 2) promuova la condivisione da parte di tutte le strutture del Partito di buone pratiche e regole utili per sviluppare al meglio l’azione politica; 3) costruisca gli strumenti necessari per un coordinamento partecipato.
Il ruolo del Circolo
Non basta affermare che il PD deve essere un partito aperto alla società. Bisogna lavorare alla costruzione di un Partito che viva nella società, che sia, esso stesso, società, nel quale lo scambio tra Partito e cittadini sia costante, dove sia normale consultare la base sulle grandi questioni, nel quale l’elaborazione sia continua e partecipata e la chiarezza e la trasparenza siano il metodo.
Circolo più aperto, circolo più forte
Il Circolo sempre più dovrà diventare luogo aperto dove sia possibile per tutti i cittadini – iscritti e non iscritti – progettare e realizzare insieme iniziative politiche e sociali Penso ad un Circolo che viva attraverso il contributo non solo degli iscritti, ma anche dei simpatizzanti, delle associazioni, dei gruppi di cittadini. Penso ad Circolo nel quale diversi soggetti si confrontano su questioni specifiche e di fondo, con la possibilità, per ciascuno, di contribuire, alle definizioni di posizioni e alla definizione dell’iniziativa politica. In questo modo si favorisce l’incremento delle iscrizioni al Partito grazie al clima favorevole di conoscenza e di fiducia reciproca creato dalla condivisione del lavoro e dalla soddisfazione per i risultati ottenuti.
Competenze e consultazione continua
Un’organizzazione nella quale le competenze non sono ben definite funziona male e un’articolazione basata sul principio di sussidiarietà non può prescindere dalla definizione degli ambiti di competenza. Dovrà, pertanto, diventare prassi la consultazione dei soggetti che partecipano alla vita di Circolo (iscritti, associazioni, simpatizzanti) in merito alle proposte politiche specifiche, alle politiche di indirizzo, alle candidature a qualsiasi carica interna ed esterna al Partito.
Un Partito che guarda al futuro
Dobbiamo impegnarci insieme nell’elaborazione politica . Ci sono temi come l’acqua, l’energia, , il paesaggio che vanno salvaguardati come beni comuni, indisponibili per la speculazione privata. C’è il tema della scuola, dell’università, della formazione, del welfare dove dobbiamo prepararci ad un confronto duro tra modelli contrapposti.
Dobbiamo contribuire a far crescere una nuova generazione politica la cui attenzione politica si risvegliata in questi anni, ma che ha bisogno di sostegno per trovare spazio e ruolo sia nelle aree urbane che nei territori della nostra provincia.
Dobbiamo perseguire nel progetto politico rivolto alla costituzione di una coalizione – la più ampia possibile – che rappresenti una discontinuità rispetto alla destra che governa la città, soprattutto attraverso la realizzazione di un programma di governo partecipato, realistico e credibile.
Le proposte
Dobbiamo partecipare attivamente negli organismi di Partito, animare forum tematici, innervare il dibattito interno con proposte di attività e di programmi. Dobbiamo contribuire ad esprimere candidature di alto profilo alle elezioni amministrative. In generale, dobbiamo rafforzare e caratterizzare la nostra presenza nel Partito con proposte di qualità, che possono essere così riassunte:: 1) mettere al centro delle politiche di crescita e coesione sociale la persona, la famiglia e la solidarietà; 2) promuovere lo sviluppo e l'ammodernamento del sistema economico-produttivo dell’area tutelando e valorizzando l'ambiente e le sue risorse; 3) qualificare la rappresentanza politica del territorio; 4) sostenere e accompagnare gli investimenti in nuova imprenditorialità e in innovazione; 5) favorire lo sviluppo e il rafforzamento dei servizi sociali e delle politiche giovanili; 6) favorire la diffusione delle infrastrutture informatiche a livello territoriale; 7) dialogare con il sistema scolastico; 8) promuovere e diffondere informazione e conoscenza sul proprio territorio e sulla propria comunità; 9) lavorare per ampliare la partecipazione alla politica da parte delle nuove generazioni; 10) prevedendo la creazione di gruppi di lavoro tematici, basati su disponibilità e competenze, aperti sia a coloro che sono già parte organica del Partito Democratico, sia a tutti gli interessati.; 11) consentire che le capacità, la preparazione e l’esperienza di ciascuno possano trovare il luogo per incontrarsi, valorizzarsi e divenire risorsa per l’intera comunità; 12) favorire lo sviluppo di un progetto di formazione alla politica, quale strumento utilissimo per tenersi aggiornati e per coinvolgere le giovani generazioni, consentendo loro di acquisire conoscenze ed esperienze nella gestione della cosa pubblica; 13) potenziare
il sito web del PD, dotandolo di una redazione giornalistica più attiva.
Noi iscritti siamo la forza e la linfa del progetto legato al PD. Ed è ad un Partito Democratico che crede nel dialogo che vogliamo dare il nostro contributo. Soprattutto ad un Partito aperto, che non ha paura di coloro che non ne sono parte, ma che, anzi, anche attraverso le primarie, si apre ad essi, alle loro energie e disponibilità, spalanca le proprie porte a quelle persone, soprattutto a quei giovani e a quelle donne, che hanno scelto di cominciare il loro impegno politico e civile con il PD.
Il futuro del Partito Democratico risiede anche nella capacità concreta di trasformare l’immagine collettiva della vita dentro la politica: la trasparenza contabile e finanziaria, la qualità della gestione organizzativa, la chiarezza e la semplicità delle forme di comunicazione al territorio sono un patrimonio che noi dobbiamo costruire affinché questo progetto sia ereditato da chi verrà dopo di noi.
Dobbiamo avere coraggio per continuare a costruire un Partito nuovo, perché serve coraggio per rompere le appartenenze e guardare alle proposte. Serve coraggio per essere democratici e disponibili, come lo sono stati i dirigenti uscenti e l’instancabile coordinatore Riccardo Mazzilli, che ha saputo tenere alta la bandiera del PD in una competizione elettorale regionale difficile ma soddisfacente sul piano personale e politico. Ma servono anche idee e persone nuove per costruire la nuova casa dei progressisti coratini.
Lì, 4/5/2010 Vito De Leo