venerdì 28 settembre 2012

Progetto Civico “Noi liberi”: una bella scommessa



Il giorno 27 settembre scorso, in rappresentanza del Centro Studi Politici “A. Moro” ho partecipato volentieri alla presentazione ufficiale del movimento civico “Noi Liberi per Corato”. Dal relatore Antonio Patruno e da altri suoi tre amici è stato chiaramente espressa la volontà di fondare sui valori di “Etica” e “Competenza” un movimento civico aperto a tutti, senza steccati ideologici, con l’obiettivo di mettere intorno ad un tavolo tutti i cittadini che non si sentono totalmente rappresentati dagli attuali schieramenti politici, non escludendo la possibilità di costituire una lista civica concorrente alle prossime elezioni amministrative.
     Certo la strada è lunga e impervia hanno comunemente concordato alcuni degli intervenuti tra i quali il sottoscritto, che ha espresso anche auguri di buon lavoro. Interessante è apparsa la proposta di costituire dei gruppi di lavoro per lavorare, in modo concreto e fattivo, sul programma nei suoi diversi aspetti: comunicazione, scuola e politiche giovanili, sport e turismo, sanità/servizi sociali/sicurezza, servizi amministrativi, cultura, attività produttive e ambiente.
     Si tratta, a mio modesto parere, di una scommessa non facile, quella di arrivare ad avere le qualità necessarie per poter contribuire a fare di Corato Comune virtuoso. Non facile ma possibile se veramente si riuscisse a costituire il partito del buon senso e dell’onestà.
     Come ho avuto modo di suggerire nel mio ultimo libro “Partecipare per crescere insieme” ed in un recente articolo pubblicato su Coratolive il 27 scorso che un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniscano per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nella nostra città, creando una coscienza civica ed una responsabilità civile credibile, seria, affidabile che tutti i cittadini potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza. Una rete, insomma, di organizzazioni socio-culturali ed imprenditoriali estranea a tutte le vecchie logiche partitiche, né a destra, né al centro e né a sinistra, ma semplicemente “avanti”…
     Un organizzazione fondata semplicemente sul “buonsenso”, che sa dire sì quando è il momento di dire sì e no quando è il momento di dire no, in modo chiaro e comprensibile a tutti: si all’integrazione, al rispetto delle diversità, al pluralismo, alla libertà d’informazione, alla pace. No al razzismo, all’esclusione, al monopolio dell’informazione, alla censura e ad ogni forma di violenza.
     Sarà così, riflettendo tutti insieme sui contenuti, che i rappresentanti della società civile - raccolti intorno a un tavolo- si accorgeranno di avere fra di loro molti più punti in comune di quanti non ne abbia mai avuti al proprio interno nessun partito nella storia repubblicana. Si renderanno conto cioè di avere creato in tutti questi momenti di impegno, non soltanto un orizzonte di valori comuni, ma anche un vero “programma” di azioni da realizzare per risollevare il paese, un programma fondato su una visione della società che nessun partito -fino ad ora- ha mai realmente promosso.
     Sarebbe un atto di coraggio e grandezza d’animo, oltre che di lungimirante umiltà!
     Un gesto di portata storica, che aprirebbe uno scenario nuovo per il paese per fondersi in uno straordinario progetto politico unitario ed aprirsi ad ogni singolo cittadino onesto del nostro paese, che inizierà da subito a presentare il proprio programma su internet, nelle piazze, in tutte le riviste della società civile, nei pub e ai concerti… spinto dall’entusiasmo di volontari di ogni età che ritroveranno finalmente il piacere di impegnarsi civilmente per il proprio paese.
     Così facendo, si riaffermerebbe con forza il valore della cultura, dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, dell’acqua pubblica, si ridistribuirebbe finalmente la ricchezza nel paese dopo decenni di accresciuta disuguaglianza, si stringerebbe un patto di solidarietà fra le generazioni che interromperà quella odiosa “guerra fra genitori e figli” sul piano professionale, sociale ed economico.
     E così alle elezioni la gente tornerà a sorridere, libera da quel velo grigio che impedisce oggi di guardare al futuro con speranza e serenità.
Il presidente

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