“Città Metropolitana”: è stato questo il tema
proposto ai cittadini terlizzesi dall’Amministrazione comunale presso il
Chiostro delle Clarisse, il giorno 4 ottobre prima di discuterlo nel prossimo
Consiglio comunale. "E' bene utilizzare ogni strumento di
partecipazione dinanzi a scelte importanti come questa, che, certamente,
condizionerà il futuro della nostra Comunità. Prima di prendere
qualsiasi decisione vogliamo, davvero, sentire cosa ne pensano i
terlizzesi", ha dichiarato il
primo cittadino.
Se ne era
già parlato in un consiglio comunale monotematico alla presenza dell’Assessore
regionale agli Enti locali Marida Dentamaro, che ne aveva illustrato i
presupposti, le modalità di adesione e le finalità, affermando, altresì, che “E’ necessario
lavorare in maniera coordinata, partendo dal presupposto che questa riforma
intende valorizzare i Comuni e i loro rispettivi Sindaci. La Regione non
intende muoversi unilateralmente nelle sue decisioni, ma desidera confrontarsi
con il territorio”.
A fronte di questa istanza, comunicò poi che
era stata fissata per il giorno 24 settembre, alle ore 9.30, presso la Sala
Consiliare della Provincia la prima “Conferenza Metropolitana” avente come
ordine del giorno la “delineazione delle linee guida Città
Metropolitana”.
In
questa sede il presidente Schittulli e il presidente dell’Anci Luigi Perrone
esortarono i Sindaci a calendarizzare entro
il 2 ottobre i tavoli di lavoro per dare la possibilità alla Regione Puglia di
presentare entro il prossimo 24 ottobre p.v la proposta di riordino.
In
questa direzione si sono mossi gli amministratori del Comune di Terlizzi
promuovendo l’incontro con i cittadini e fissando il Consiglio comunale nel
rispetto dei tempi richiesti.
Il sindaco Ninni Gemmato nella sua
introduzione ha ricordato al numeroso pubblico presente: “Scrivi
"spending review". Leggi "razionalizzazione dei costi
per una migliore efficienza amministrativa". Tra le realtà maggiormente
colpite, compaiono le Province. Nelle intenzioni dell'esecutivo tecnico sono
dieci quelle che andrebbero soppresse dal 1 giugno 2013: Roma, Torino, Milano,
Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Reggio Calabria e Bari sarebbero
sostituite da altrettante città metropolitane. Molti gli Enti invece a
scomparire del tutto, Bat, Brindisi e Taranto sparirebbero”. Il
sindaco ha poi dato lettura del testo legislativo pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale del 14 agosto 2012.
Nel decreto di legge, sono
individuate le caratteristiche che dovrà avere la città metropolitana e i
diritti e i doveri di cui potrà godere. Gli organi principali saranno
due: il Sindaco e il Consiglio. Il primo, che potrà essere eletto in due modi o
tramite suffragio universale o dal Consiglio, resterà in carica cinque anni e
potrà nominare un vicesindaco ed attribuire deleghe ai singoli consiglieri. E’
stabilita anche un’incompatibilità tra le cariche di sindaco
metropolitano e sindaco del comune capoluogo. Il Consiglio, composto da 12
consiglieri, è eletto tra i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni
compresi nel territorio della città metropolitana e la loro carica sarà a titolo
gratuito. Alla Città metropolitana sono assegnate le seguenti funzioni:
pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali;
strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici;
organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito
metropolitano; mobilità e viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo
economico e sociale.
Concludendo il suo
intervento il sindaco ha chiesto ai cittadini presenti: “La prossima settimana il Consiglio comunale di Terlizzi dovrà decidere
da che parte stare e comunicare la propria scelta al Governo regionale. Quali sono le intenzioni dei
cittadini terlizzesi?”. Nello
specifico la scelta verterebbe su due possibili opzioni: entrare nella Città
Metropolitana o aderire alla Provincia di Foggia.
Quasi tutti gli intervenuti hanno espresso
dubbi e chiesto chiarimenti: pochi quelli che si sono espressi in modo chiaro.
Pur essendo intervenuto, il sottoscritto non ha avuto il tempo sufficiente per
esprimere le proprie osservazioni e riflessioni, che qui riassumo.
Vogliamo che Terlizzi rientri nella Città
Metropolitana di Bari, purché lo faccia da protagonista e non in sordina”. La
seduta del Consiglio comunale, pertanto è quanto mai opportuna, utile, ma non obbligata, se si
interpreta correttamente la norma di legge. Ne spiego sinteticamente le
ragioni, riservandomi, in un secondo momento, un’ulteriore riflessione sui
vantaggi, sulle opportunità e sugli effetti positivi che un’istituzione di area
vasta può riversare sul nostro territorio, peraltro già interessato da un Piano
Strategico “Metropoli Terra di Bari” che investe la quasi totalità della
Provincia di Bari.
Ad
altri, ai tecnici e, probabilmente, allo stesso Governo centrale il compito di
chiarire aspetti della legge che mi appaiono piuttosto nebulosi: mi riferisco
al sistema di elezione del Sindaco metropolitano; all’applicabilità, in questo
contesto, dell’art. 133 della Costituzione che consente l’iniziativa per la
istituzione di nuove Province; al diritto di veto riconosciuto al Sindaco del
Comune capoluogo e al Presidente della Provincia in sede di Conferenza
metropolitana chiamata ad elaborare e ad adottare lo Statuto provvisorio.
Certo, il passaggio dalla Provincia alla
Città Metropolitana, eventualmente impoverita dalla defezione di alcuni Comuni
o arricchita dall’adesione di altri, non potrà che essere irto di difficoltà ed
intricato, se emergeranno tentazioni o tendenze alla salvaguardia di interessi
di campanile o, addirittura, personali.
E’ per questo che diventa indispensabile
il coinvolgimento delle forze politiche e sociali cittadine, perché già dalle
prime sedute della Conferenza metropolitana, peraltro insediata, si dovrà
affrontare la definizione dello Statuto provvisorio che dovrà avvenire,
improrogabilmente, entro il 31 ottobre 2013, pena l’attribuzione automatica
della carica di Sindaco metropolitano al Sindaco della città capoluogo fino
alla fine del suo mandato o fino all’adozione dello Statuto definitivo.
Questi incontri e le annunciate sedute di
Consiglio comunale si impongono, dunque, in questa fase, per stabilire le
procedure più utili da introdurre nello Statuto, in modo che siano tutelati al
meglio interessi della città e presenza nel Consiglio metropolitano che, per
essere costituito di 12 componenti, non garantisce la diretta partecipazione
dei rappresentanti di tutti i Comuni.
Certamente sarà uno Statuto provvisorio
fortemente condizionato dall’imprescindibile voto favorevole del Sindaco di
Bari e del Presidente della Provincia, ma sarà una tappa importante verso lo
Statuto definitivo, nel corso della quale si dovranno stabilire alleanze e
condizioni per un ruolo di primo piano del Comune nella Città Metropolitana.
E’ necessario preparare il terreno poiché,
a partire dal 1° gennaio 2014, ed entro i sei mesi successivi, la Città
Metropolitana avrà approvato il proprio Statuto definitivo, previo parere dei
Comuni che ne fanno parte, e potrà dare avvio alla propria attività, con i
poteri, i limiti e le competenze già definiti.
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