domenica 7 ottobre 2012

CITTA’ METROPOLITANA: CONSULTATI I CITTADINI



      “Città Metropolitana”: è stato questo il tema proposto ai cittadini terlizzesi dall’Amministrazione comunale presso il Chiostro delle Clarisse, il giorno 4 ottobre prima di discuterlo nel prossimo Consiglio comunale. "E' bene utilizzare ogni strumento di partecipazione dinanzi a scelte importanti come questa, che, certamente, condizionerà il futuro della nostra Comunità. Prima di prendere qualsiasi decisione vogliamo, davvero, sentire cosa ne pensano i terlizzesi", ha dichiarato il primo cittadino.
     Se ne era già parlato in un consiglio comunale monotematico alla presenza dell’Assessore regionale agli Enti locali Marida Dentamaro, che ne aveva illustrato i presupposti, le modalità di adesione e le finalità, affermando, altresì, che “E’ necessario lavorare in maniera coordinata, partendo dal presupposto che questa riforma intende valorizzare i Comuni e i loro rispettivi Sindaci. La Regione non intende muoversi unilateralmente nelle sue decisioni, ma desidera confrontarsi con il territorio”.  
     A fronte di questa istanza, comunicò poi che era stata fissata per il giorno 24 settembre, alle ore 9.30, presso la Sala Consiliare della Provincia la prima “Conferenza Metropolitana” avente come ordine del giorno la “delineazione delle linee guida Città Metropolitana”. 
     In questa sede il presidente Schittulli e il presidente dell’Anci Luigi Perrone esortarono i Sindaci a calendarizzare entro il 2 ottobre i tavoli di lavoro per dare la possibilità alla Regione Puglia di presentare entro il prossimo 24 ottobre p.v la proposta di riordino.
     In questa direzione si sono mossi gli amministratori del Comune di Terlizzi promuovendo l’incontro con i cittadini e fissando il Consiglio comunale nel rispetto dei tempi richiesti.
     Il sindaco Ninni Gemmato nella sua introduzione ha ricordato al numeroso pubblico presente: “Scrivi "spending review". Leggi "razionalizzazione dei costi per una migliore efficienza amministrativa". Tra le realtà maggiormente colpite, compaiono le Province. Nelle intenzioni dell'esecutivo tecnico sono dieci quelle che andrebbero soppresse dal 1 giugno 2013: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Reggio Calabria e Bari sarebbero sostituite da altrettante città metropolitane. Molti gli Enti invece a scomparire del tutto, Bat, Brindisi e Taranto sparirebbero”. Il sindaco ha poi dato lettura del testo legislativo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 14 agosto 2012.
     Nel decreto di legge, sono individuate le caratteristiche che dovrà avere la città metropolitana e i diritti e i doveri di cui potrà godere. Gli organi  principali saranno due: il Sindaco e il Consiglio. Il primo, che potrà essere eletto in due modi o tramite suffragio universale o dal Consiglio, resterà in carica cinque anni e potrà nominare un vicesindaco ed attribuire deleghe ai singoli consiglieri. E’ stabilita anche un’incompatibilità tra le cariche di  sindaco metropolitano e sindaco del comune capoluogo. Il Consiglio, composto da 12 consiglieri, è eletto tra i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni compresi nel territorio della città metropolitana e la loro carica sarà a titolo gratuito. Alla Città metropolitana sono assegnate le seguenti funzioni: pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici; organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; mobilità e viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
     Concludendo il suo intervento il sindaco ha chiesto ai cittadini presenti: “La prossima settimana il Consiglio comunale di Terlizzi dovrà decidere da che parte stare e comunicare la propria scelta al Governo regionale. Quali sono le intenzioni dei cittadini terlizzesi?”. Nello specifico la scelta verterebbe su due possibili opzioni: entrare nella Città Metropolitana o aderire alla Provincia di Foggia.
     Quasi tutti gli intervenuti hanno espresso dubbi e chiesto chiarimenti: pochi quelli che si sono espressi in modo chiaro. Pur essendo intervenuto, il sottoscritto non ha avuto il tempo sufficiente per esprimere le proprie osservazioni e riflessioni, che qui riassumo.
     Vogliamo che Terlizzi rientri nella Città Metropolitana di Bari, purché lo faccia da protagonista e non in sordina”. La seduta del Consiglio comunale, pertanto è quanto mai opportuna, utile, ma non obbligata, se si interpreta correttamente la norma di legge. Ne spiego sinteticamente le ragioni, riservandomi, in un secondo momento, un’ulteriore riflessione sui vantaggi, sulle opportunità e sugli effetti positivi che un’istituzione di area vasta può riversare sul nostro territorio, peraltro già interessato da un Piano Strategico “Metropoli Terra di Bari” che investe la quasi totalità della Provincia di Bari.
     Ad altri, ai tecnici e, probabilmente, allo stesso Governo centrale il compito di chiarire aspetti della legge che mi appaiono piuttosto nebulosi: mi riferisco al sistema di elezione del Sindaco metropolitano; all’applicabilità, in questo contesto, dell’art. 133 della Costituzione che consente l’iniziativa per la istituzione di nuove Province; al diritto di veto riconosciuto al Sindaco del Comune capoluogo e al Presidente della Provincia in sede di Conferenza metropolitana chiamata ad elaborare e ad adottare lo Statuto provvisorio.
     Certo, il passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana, eventualmente impoverita dalla defezione di alcuni Comuni o arricchita dall’adesione di altri, non potrà che essere irto di difficoltà ed intricato, se emergeranno tentazioni o tendenze alla salvaguardia di interessi di campanile o, addirittura, personali.
     E’ per questo che diventa indispensabile il coinvolgimento delle forze politiche e sociali cittadine, perché già dalle prime sedute della Conferenza metropolitana, peraltro insediata, si dovrà affrontare la definizione dello Statuto provvisorio che dovrà avvenire, improrogabilmente, entro il 31 ottobre 2013, pena l’attribuzione automatica della carica di Sindaco metropolitano al Sindaco della città capoluogo fino alla fine del suo mandato o fino all’adozione dello Statuto definitivo.
     Questi incontri e le annunciate sedute di Consiglio comunale si impongono, dunque, in questa fase, per stabilire le procedure più utili da introdurre nello Statuto, in modo che siano tutelati al meglio interessi della città e presenza nel Consiglio metropolitano che, per essere costituito di 12 componenti, non garantisce la diretta partecipazione dei rappresentanti di tutti i Comuni.
     Certamente sarà uno Statuto provvisorio fortemente condizionato dall’imprescindibile voto favorevole del Sindaco di Bari e del Presidente della Provincia, ma sarà una tappa importante verso lo Statuto definitivo, nel corso della quale si dovranno stabilire alleanze e condizioni per un ruolo di primo piano del Comune nella Città Metropolitana.
     E’ necessario preparare il terreno poiché, a partire dal 1° gennaio 2014, ed entro i sei mesi successivi, la Città Metropolitana avrà approvato il proprio Statuto definitivo, previo parere dei Comuni che ne fanno parte, e potrà dare avvio alla propria attività, con i poteri, i limiti e le competenze già definiti.

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