Siamo quasi al termine della cosiddetta
“Estate Coratina” ricchissima di interessanti e partecipati eventi culturali,
patrocinati moralmente e finanziariamente dall’Amministrazione comunale, dopo
aver accolto le proposte formulate alla fine di luglio dall’assemblea della
Consulta della Cultura presieduta da Stefania Stefanachi con l’intervento del
Consigliere delegato alla Cultura Giuseppe
D’Introno. Nel frattempo, anche le forze politiche di centro-sinistra
(PD, PSI, SEL, IDV, Moderati per Vendola) si stanno riunendo a rotazione nelle
rispettive sedi per concordare le linee d’azione in vista delle prossime
elezioni amministrative. L’annunciata prossima apertura del teatro comunale,
inteso non soltanto come contenitore ma anche e soprattutto come propulsore
culturale non può limitarsi al momento inaugurale, ma richiede una
concertazione tra i vari organismi interessati e tra le componenti attive dei
processi culturali.
Fondamentale, pertanto, è l’elaborazione
di un programma partecipato e condiviso con le realtà sociali, economiche e
culturali della città, che giustifichi la proposta di cambiamento che sarà
impersonata dal candidato-sindaco che verrà designato dopo le elezioni primarie
della coalizione.
Come Centro Studi Politici “A. Moro” ci
permettiamo di offrire – come siamo soliti – un contributo di idee e di
proposte a tutte le forze in campo attraverso questa ennesima lettera aperta
nella quale, per il momento, intendiamo sostenere la necessità di un Piano
comunale per le politiche culturali, che non ci risulta sia mai stato fatto
oggetto di presentazione e di discussione nei vari ambiti politici e sociali.
Il piano comunale per le politiche
culturali delinea i modelli di sviluppo, gli obiettivi e le linee d'azione a
breve, medio e lungo termine della politica culturale di questa
Amministrazione, che individua nell'arte, nella creatività e, più in generale,
nella cultura, anche scientifica, un motore di sviluppo del tessuto urbano,
sociale ed economico della città. In tal senso, il piano si configura come un
documento programmatico di indirizzo che, in un'ottica di trasparenza delle
scelte politiche adottate, partecipazione dei modelli di sviluppo e
valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, ha come obiettivo
principe quello di condividere con la cittadinanza il percorso di costruzione e
attuazione del progetto culturale per Corato.
Tale documento, pubblicato on-line, sarà
costantemente integrato nella parte relativa alle azioni e agli atti adottati per
il raggiungimento degli obiettivi prefissi, al fine di assicurare una reale
partecipazione della
società tutta nell'attività
politica svolta. Il piano traccia la cornice teorica, gli obiettivi e le
strategie adottate, rimandando il compito di traduzione dei diversi indirizzi
politici in progetti esecutivi alla struttura
amministrativa, che dovrà essere ringraziata
per il sostegno e la collaborazione attiva nell'attuazione
delle politiche culturali
adottate dall’amministrazione comunale.
La futura amministrazione dovrà
dimostrare che fare politica voglia dire assumersi l’onore, l’onere e la
responsabilità di immaginarsi e progettare il futuro a partire dallo studio,
dall'ascolto e dall'analisi del territorio, degli operatori coinvolti e del
tessuto urbano. La politica culturale deve essere quindi una politica in grado
di immaginare, progettare e attualizzare il futuro riuscendo a valorizzare e
incanalare le grandi energie creative presenti, coniugandole con il sistema imprenditoriale
e inserendole in una cornice coerente con le esigenze del territorio.
Più in concreto, è necessario ricucire il
frammentato tessuto urbano rendendolo un sistema di relazioni
orizzontali che sovvertano l’idea
di una città dicotomica fatta di centro e periferie e la rovescino in
quella di città policentrica,
fatta quindi non più di porzioni di territorio slegate tra loro e con dislivelli
in termini di investimento culturale, ma al contrario costituita da veri e
propri “centri” in dialogo tra loro e ognuno caratterizzato da una vocazione
identitaria e da un’eccellenza culturale.
Per rilanciare Corato e renderla un
riferimento nel panorama culturale
provinciale e regionale superando la marginalità geografica che spesso
la ha caratterizzata a dispetto delle eccellenze in campo, è necessario capire
quale deve essere la chiave di lettura e, quindi, di scrittura/riscrittura
delle potenzialità in ambito artistico-culturale. In altre parole, è
necessario, da una parte, capire quali siano i modelli gestionali e
organizzativi più idonei ed efficaci al fine di valorizzare il patrimonio
(materiale e immateriale) esistente e, dall’altra, individuare la cifra culturale
vincente di una città che, per le sue caratteristiche geografiche, sociali e
storiche, deve trovare il “suo” percorso per collocarsi a pieno titolo nel
panorama culturale contemporaneo.
Una simile operazione non può essere
portata avanti dalla singola istituzione, qualunque essa sia, ma ha
bisogno di forti sinergie
interistituzionali e anche di un dialogo sempre aperto con chi concretamente
“fa” e caratterizza il mondo della cultura in città.
Il presidente
Nessun commento:
Posta un commento