Nella città dei fiori, appassiti da crisi
e da lavoro nero, sono stati 22.958 i cittadini terlizzesi chiamati alle urne
il 6 e 7 maggio, per eleggere il Sindaco e il Consiglio comunale. Leggera
prevalenza nell'elettorato delle donne (11.629) rispetto agli uomini (11.329).
Si è votato nelle 5 scuole, in cui sono stati allestiti 22 seggi, dalle ore 8
alle ore 22 della domenica, e dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì.
L’affluenza è stata di 16.878 elettori:
8.437 maschi e 8.441 femmine, pari al 73,51%: il 6,28% in meno del 2008. Saranno le urne del ballottaggio
a decidere chi sarà il prossimo sindaco della città di Terlizzi.
Ninni Gemmato, per pochi voti non è
riuscito ad evitarlo. Se si considerano i soli voti dati alle liste, la
coalizione di Gemmato supera di poco il 50%. Ma se si contano anche i voti dati
ai soli candidati sindaci (senza preferenze per liste e consiglieri), allora la
percentuale per il centrodestra si abbassa al 47,6%.
Ancora una volta, pertanto, dovrà
vedersela che lo vedrà con il candidato
sindaco del centro-sinistra Michele Berardi, espressione dell'Amministrazione
uscente guidata dall'ex sindaco Vincenzo Di Tria. Il rappresentante della
coalizione di centro-destra, tuttavia, si attesta in cima alla classifica dei
voti ricevuti con 7.532 per una percentuale pari a 46,72%. Michele Berardi
invece ha ricevuto voti 4.548, pari a
28,21% .
Pasquale Vitagliano, al di là di ogni previsione, è riuscito ad ottenere oltre ai voti delle liste a lui collegate, anche moltissimi voti personali, fruendo del cosiddetto voto disgiunto indirizzatogli da tanti estimatori, che lo hanno fatto attestare su un’apprezzabile percentuale del 22,5%, grazie alla quale lo rivedremo seduto in Consiglio comunale. Non si può dire altrettanto del quarto “candidato sindaco-operaio Michele Dantes, che ha ottenuto soltanto 412 voti, pari al 2,55%.
La scheda elettorale torna dunque nuovamente nelle mani dei cittadini che sceglieranno il proprio sindaco nelle giornate di domenica 20 maggio e lunedì 21 maggio.
Pasquale Vitagliano, al di là di ogni previsione, è riuscito ad ottenere oltre ai voti delle liste a lui collegate, anche moltissimi voti personali, fruendo del cosiddetto voto disgiunto indirizzatogli da tanti estimatori, che lo hanno fatto attestare su un’apprezzabile percentuale del 22,5%, grazie alla quale lo rivedremo seduto in Consiglio comunale. Non si può dire altrettanto del quarto “candidato sindaco-operaio Michele Dantes, che ha ottenuto soltanto 412 voti, pari al 2,55%.
La scheda elettorale torna dunque nuovamente nelle mani dei cittadini che sceglieranno il proprio sindaco nelle giornate di domenica 20 maggio e lunedì 21 maggio.
Intanto,
in molti si pongono la seguente domanda: chi andrà a sedersi sui 16 scranni del
nuovo Consiglio comunale? Dall'analisi dei dati ufficiali possiamo intravedere
già da ora una possibile composizione del prossimo Consiglio che si insedierà
subito dopo l'elezione del Sindaco? Alla
maggioranza che si andrà a costituire spetteranno 10 consiglieri, mentre gli
altri 6 che costituiranno il Consiglio saranno parte della minoranza. Seggio
assicurato anche a Pasquale Vitagliano, candidato sindaco non eletto che,
tuttavia, ha raggiunto una percentuale tale da riservargli uno scranno nel
Consiglio comunale.
Il più suffragato tra i candidati è
risultato l'ex consigliere comunale Michelangelo De Chirico, candidatosi con la
lista del Partito Democratico che, con i suoi 679 voti di preferenza entra di
diritto nel Consiglio Comunale qualunque sia il risultato del ballottaggio.
Quasi sicuramente, nonostante
rappresentino l’oltre 50% dell’elettorato, soltanto Santina Mastropasqua,
assessore uscente del PD e Marisa Chiapparino eletta nella lista “Ninni Gemmato
Sindaco” potranno rappresentare l’altro sesso. La nomina di due soli consiglieri donna non può essere di
certo considerata come atto rispettoso delle pari opportunità. Anzi, dimostra
ancora una volta la mancanza di attenzione e interesse della politica
terlizzese sulla questione, fatta eccezione per la passata amministrazione che
ne annoverava ben 5 in Giunta e la lista di sole donne presentatasi a sostegno
di Pasquale Vitagliano.
Noi, dal canto nostro, possiamo e dobbiamo provare a dare un senso a
questa storia in salsa terlizzese con tutti i mezzi che abbiamo e che possiamo.
È una promessa. E con profonda attenzione valuteremo l’agire di questa nuova
squadra di governo “impari” nella forma, ma speriamo non anche nella sostanza:
saprà attuare politiche attente al mondo femminile? Vorrà destinare – a partire
dal prossimo bilancio- risorse ai centri antiviolenza? Vorrà attuare piani per
la prevenzione della violenza di genere? Intenderà sostenere la rete di servizi
per l’infanzia, per gli anziani e per i non autosufficienti?". Ma torniamo
ai numeri.
Nel
caso di elezione a sindaco di Ninni Gemmato il consiglio comunale sarà così
composto:
Maggioranza:
5 Consiglieri del PDL ( Francesco Tesoro, Michele Caldarola, Gaetano Minutillo,
Gioacchino Allegretti, Giuseppe Ranieri) 2 Consiglieri per “Terlizzi si fa in
quattro” Michele Grassi e Felice De Sario); 2 Consiglieri per la lista
"Gemmato Sindaco" (Francesco Malerba e Marisa Chiapparino) 1 consigliere
per “Movimento Schittulli” (Mario Ruggiero).
Minoranza: 4
consiglieri del PD, 1 dei Verdi Ecologisti e Terlizzi democratica con
Pasquale Vitagliano, candidato sindaco coalizione Fli - Donne di Terlizzi-Città
Civile: nello
specifico: Michelangelo De Chirico (consigliere comunale uscente), Aldo Sigrisi
(consigliere comunale uscente), Francesco Barile, Vincenzo Di Tria (sindaco
uscente), per il Partito Democratico; Pasquale Vitagliano e Gaetano Malerba (consigliere
comunale uscente).
Nel caso di elezione a sindaco di Michele Berardi il consiglio comunale sarà così composto:
Maggioranza: 7 consiglieri del PD, 1 dei Verdi Ecologisti e Terlizzi democratica, 1 dell'UDC, 1 di Sinistra Ecologia e libertà; nello specifico: Michelangelo De Chirico (consigliere comunale uscente), Aldo Sigrisi (consigliere comunale uscente), Francesco Barile, Vincenzo di Tria (sindaco uscente); Berardino Pollio; Santina Mastropasqua e Nicolò Morrone per il Partito Democratico; Volpe Giuseppe per Sinistra Ecologia e Libertà; Marcantonio Cagnetta per l'Udc; Tanino Malerba per Verdi - Terlizzi Democratica
Opposizione: Francesco Tesoro (consigliere comunale uscente); Michele Caldarola (consigliere comunale uscente); Gaetano Minutillo; (PDL); Pasquale Vitagliano (candidato sindaco);Michele Grassi (Terlizzi si fa in 4); Francesco Malerba (Ninni Gemmato Sindaco).
Nel caso di elezione a sindaco di Michele Berardi il consiglio comunale sarà così composto:
Maggioranza: 7 consiglieri del PD, 1 dei Verdi Ecologisti e Terlizzi democratica, 1 dell'UDC, 1 di Sinistra Ecologia e libertà; nello specifico: Michelangelo De Chirico (consigliere comunale uscente), Aldo Sigrisi (consigliere comunale uscente), Francesco Barile, Vincenzo di Tria (sindaco uscente); Berardino Pollio; Santina Mastropasqua e Nicolò Morrone per il Partito Democratico; Volpe Giuseppe per Sinistra Ecologia e Libertà; Marcantonio Cagnetta per l'Udc; Tanino Malerba per Verdi - Terlizzi Democratica
Opposizione: Francesco Tesoro (consigliere comunale uscente); Michele Caldarola (consigliere comunale uscente); Gaetano Minutillo; (PDL); Pasquale Vitagliano (candidato sindaco);Michele Grassi (Terlizzi si fa in 4); Francesco Malerba (Ninni Gemmato Sindaco).
Comunque vadano le cose, la coerenza
congiunta alla lealtà e programmi aderenti alla realtà comunale, impostati ed
interpretati da uomini onesti e qualificati, dovrebbero certamente dare
un’iniezione di fiducia ai cittadini ormai sazi di parole, ma sempre affamati
di buoni esempi e di opere concrete.
Tutte le forze vive dovranno sedersi allo
stesso tavolo per contribuire alla realizzazione di un progetto di città
coerente e realistico che li veda, ciascuno per quanto di competenza, attori di
un processo democratico di cui da tempo se ne sente la mancanza.
Ma non bisogna caricare tutto sul Comune e
aspettare che tutto piova dall’alto. Bisogna pensare e sapersi attrezzare anche
dal basso, così come si propongono di fare le cooperative edilizie e floricole
e i neoeletti responsabili della Consulta delle Associazioni, pur nei limiti
del Patto di stabilità e dei tagli alla spesa del governi nazionali e
regionali.
E’ nell’intreccio di tutte le forze, nella
loro solidarietà e sussidiarietà che sta il segreto del nuovo, tanto auspicato
e più ordinato sviluppo della nostra cara Terlizzi, che potrà essere tale solo
se cultura e cittadinanza attiva diventino il motore della crescita in tutte le
direzioni.
Infine, ci auguriamo che ogni assessore
della prossima Giunta comunale dedicherà al confronto con la cittadinanza e con
le categorie interessate almeno un
appuntamento a trimestre, forum
tematici di settore, che rendano
chiari e comprensibili a tutti i cittadini interessati gli obiettivi e le
azioni degli assessorati competenti.
Intanto, si torni a votare più numerosi di
prima e poi si vedrà!
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