giovedì 14 giugno 2012

Costruiamo un Laboratorio permanente, che possa divenire un pungolo stimolante per crescita della nostra città”.


     Quando potremo avere conoscenza della costituzione di una coalizione di centro-sinistra
pluralista, aperta al dialogo, disponibile a ricercare positive convergenze programmatiche con tutti coloro che si battono per un profondo cambiamento nella gestione amministrativa della città di Corato, così come proposto dal Partito Democratico nei numerosi incontri tenuti con i partiti di bcentro-sinistra?
     Quando potremo vedere forze politiche, orgogliose della propria identità, ma anche unite nella concorde volontà di collaborare e di ricercare una sintesi a partire dalla ricchezza costituita dalle proprie diversità storiche e culturali?
     Quando potremo essere certi dell’esistenza di forze che mettono a disposizione della città anzitutto i valori che le accomunano: la centralità della persona umana, il metodo democratico, la laicità dello Stato e delle sue articolazioni locali, la tutela dell’ambiente, l’importanza e la dignità del lavoro inteso come diritto e come occasione per valorizzare la persona e rafforzare la coesione sociale?
     Quando potremo vedere organizzazioni partitiche e movimentiste che intendono la politica come servizio e la considerano uno strumento nobile e insostituibile per affermare i principi di giustizia, di  eguaglianza e di solidarietà che stanno alla base della nostra Carta Costituzionale?
     Quando potremo leggere un programma proposto ai cittadini che rappresenta il risultato di una intensa elaborazione collettiva che ha lavorato anzitutto su una domanda decisiva: come creare, proprio in un momento di grave crisi economica e sociale, le condizioni perché la nostra comunità possa riconoscere e mettere a profitto le opportunità derivanti dalle grandi trasformazioni che stanno toccando il nostro territorio?
     Quando si dialogherà in modo aperto e trasparente con tutti, anche con chi non ha finora votato per i partiti del centrosinistra  e con i delusi della politica, per ridare senso e motivazione alla partecipazione democratica, consapevole, responsabile e creativa del maggior numero possibile di cittadini?
     Quando si ricercherà la collaborazione di singoli e associazioni, non solo durante la campagna elettorale, ma anche nei cinque anni della prossima amministrazione?
     Poiché l’interesse generale non può essere la somma di interessi particolari è compito della politica, secondo noi del Centro Studi Politici “A. Moro”,  dare risposta a queste domande, portando a sintesi le istanze che emergono da tutti i gruppi sociali. Perseguire questo risultato è possibile facendo affidamento sulla generosità e sull’onestà intellettuale e morale di un nuovo gruppo di amministratori (sindaco, assessori, esperti) competenti e consapevoli di operare per il bene comune, al di fuori di qualsiasi tornaconto personale o di parte..
     La priorità più urgente è quella di consolidare il senso di appartenenza alla comunità locale, lottando contro la disgregazione di una società che rischia di dividersi e frantumarsi a causa della gravità di situazioni economiche personali e familiari sempre più difficili. Bisogna sconfiggere il senso di solitudine dovuto all’assenza di prospettive di avanzamento sociale, all’aggravarsi della precarietà del lavoro che rende sempre più incerta soprattutto per i giovani, la possibilità di progettare la vita propria vita. Bisogna contribuire a superare il senso di insicurezza che colpisce soprattutto i deboli, gli anziani, i portatori di handicap, per la diffusione di paure spesso infondate ad opera di politici irresponsabili a caccia di facili consensi.
     Crediamo che solo una comunità in cui ci si riconosca e che generi fiducia e rispetto reciproci, può rappresentare un antidoto a queste sofferenze. Solo così si potrà ottenere il riconoscimento dei nostri concittadini per governare nei prossimi anni la città di Corato, avendo come riferimenti ideali irrinunciabili:
·         la legalità, l’onestà, la trasparenza, il rispetto delle regole, l’impegno per il bene comune;
·         l’amore per il nostro territorio e chi in esso vive e lavora, con un’attenzione particolare ai temi dell’ambiente, della convivenza e dell’integrazione sociale, della difesa delle fasce sociali più deboli, del sostegno all’istruzione e alla cultura, della promozione del volontariato, così da favorire la formazione di coscienze solide e positive e una forte coesione sociale;
·         la creazione di un rapporto di collaborazione continua fra l’Amministrazione Comunale e tutti coloro che operano nel territorio: le organizzazioni del lavoro, delle professioni, dell’imprenditoria, le istituzioni scolastiche, la cooperazione sociale, le associazioni giovanili, le comunità parrocchiali, le associazioni culturali e con tutte le forze che concorrono allo sviluppo sociale, economico e civile della nostra comunità;
·         la valorizzazione delle risorse culturali e morali offerte alla nostra città dalle migliaia di immigrati onesti e operosi che da tempo contribuiscono a costruire la ricchezza del nostro territorio creando le condizioni perché i loro figli si sentano corresponsabili con i nostri figli di un futuro armonioso e creativo;
·         la necessità di facilitare, incentivare, sostenere la costruzione di una rete di associazioni al fine di definire, partendo da un rapporto stretto con le stesse, criteri trasparenti di accesso alle risorse (sedi, spazi per attività culturali e sociali, patrocini, contributi), una programmazione coordinata e ragionevole delle iniziative nel tempo e negli spazi.
     Da quasi vent’anni, a Corato, sono sempre gli stessi partiti e gli stessi gruppi di potere che governano la città: è giunto il momento di cambiare pagina sulla base di proposte alternative, chiare, serie ed oneste.
     Diciamo ai coratini che è tempo ormai di uscire dal torpore, dall’immobilismo, di trasformare il mugugno e le lamentele, nel coraggio del cambiamento, perché l’alternanza al governo delle istituzioni e, dunque, anche del nostro Comune, è la prova che una democrazia compiuta è concretamente possibile.

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