sabato 30 giugno 2012

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TERLIZZI


Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio comunale,
innanzitutto consenta anche a noi del Centro Studi Politici “A. Moro” di formularle i più sinceri auguri di buon lavoro unitamente ai suoi colleghi del Consiglio comunale, e della Giunta guidata dal sindaco Ninni Gemmato.
     Com’è noto, la legge di riforma delle autonomie locali ha sancito il principio secondo cui il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ente. Si opera così una netta distinzione  tra tali poteri e quelli più propriamente gestionali, che vengono affidati alla Giunta, al Sindaco ed alle strutture burocratiche.
     In ogni caso e ruolo, vi attende un compito oneroso, che richiede – come ella ha ben dichiarato subito dopo la sua elezione - presenza costante, competenza qualificata, rispetto delle regole previste dai regolamenti, capacità amministrativa, disinteresse personale, capacità di coinvolgimento dei cittadini, trasparenza reale.
     Da queste peculiarità scaturisce la nostra costante attenzione verso le istituzioni pubbliche ed in particolare verso il Comune ed i suoi amministratori, che ci auguriamo diano sempre più concretezza e spessore al principio di sussidiarietà e di effettiva valorizzazione delle esigenze dei cittadini e del territorio in cui vivono, così come previsto negli “Istituti di partecipazione” sanciti nello Statuto comunale.
     Queste norme, che ho avuto l’onore e il compito di redigere, avendo fatto parte negli anni novanta della Commissione redigente lo Statuto comunale nominata dall’Amministrazione guidata dal sindaco Gerolamo Grassi, hanno il fine di agevolare il rapporto tra cittadini ed amministratori locali e di far sì che l’azione amministrativa sia il più conforme possibile alle esigenze effettive della comunità locale. Tale “democratizzazione” nell’azione amministrativa si pone in linea con la legge  241/1990 sul procedimento amministrativo, attuando anche in questo modo il “principio della capillarità dell’azione amministrativa”, che aveva già trovato ampia applicazione nel decentramento amministrativo.
     Ritengo opportuno ricordare ai lettori che gli istituti di partecipazione previsti dalla legge 142/90 e fatti propri dallo Statuto comunale nel Titolo V° “Rapporti con la comunità e partecipazione” con gli articoli che vanno dal n° 43 al n° 52, sono i seguenti: La partecipazione dei cittadini all’amministrazione; Associazione , volontariato e cooperazione; La partecipazione delle libere forme associative – Consulta; Partecipazione alla formazione di atti; Istanze e petizioni; Raccolta, verifica ed ammissibilità delle firme; Modalità per lo svolgimento dei referendum; Validità della consultazione referendaria ed effetti giuridici; Difensore civico comunale; Norme transitorie.
     Il D.lgs 267/2000 – com’è stato opportunamente ricordato dal sindaco Gemmato nella presentazione dei componenti la Giunta -  conferma la netta divisione tra Esecutivo (la Giunta) e Organo di Programmazione (il Consiglio). Nella prassi e nel passato - osserviamo con dispiacere -  si è registrato sempre più spesso lo strapotere dell’Esecutivo rispetto al Consiglio, che rende “innocui” o “ammaestrabili” tanti Assessori, così come tanti Consiglieri sono resi “inattivi” dal potere di ricatto dello scioglimento del Consiglio, con consequenziale rinuncia alle indennità che oggi, almeno per il sindaco e gli assessori, non sono più quelle simboliche di una volta.
     Penso poi ad altri temi, quali il sistema di coinvolgimento reale dei cittadini, oppure quelli connessi alla legalità e trasparenza degli atti, che da sempre sono oggetto delle mie note giornalistiche e sintetizzate nel mio ultimo libro “Partecipare per crescere insieme”, che mi auguro possa essere fatto oggetto di discussione in un pubblico incontro con gli amministratori comunali e le espressioni della società civile cittadina.
     Saremmo lieti se potessimo verificare che, a differenza della passata gestione, il Consiglio comunale, da lei presieduto e guidato, possa rendersi interprete del tanto auspicato e dichiarato “cambiamento” sottolineato in modo incisivo anche dal consigliere Pasquale Vitagliano,  con l’adozione dei seguenti provvedimenti: l’approvazione di un Codice Etico; il dotarsi di un regolamento che disciplini l’”Anagrafe degli Eletti”; la creazione di un sito web attraverso il quale si possa rendere pubblica tutta l’attività (e di conseguenza la produttività) di ogni singolo Consigliere comunale; il razionalizzare al meglio la calendarizzazione delle sedute consiliari (anche al fine di diminuirne i costi di gestione, che ammontano a circa € 1550,00 per ogni seduta); il tentare di calendarizzare le sedute del Consiglio comunale anche di sabato (per favorire una maggiore partecipazione del pubblico e per evitare il rimborso ai datori di lavoro); la non corresponsione dei gettoni di presenza per le sedute consiliari e di Commissione che andranno deserte.
     Concludendo, quello che auspichiamo è un Consiglio comunale fatto su misura della comunità terlizzese, affinché in esso ogni cittadino possa ritrovare il progetto di vita che i suoi rappresentanti intendono realizzare in questo particolare e difficile momento storico.
     Fondamentale, quindi, resta il rapporto tra i cittadini e l’Ente locale per realizzare una democrazia sostanziale. Quest’ultima, per dirla con Popper, non è certo governo diretto del popolo, bensì giudizio corretto, consapevole e responsabile del popolo sulle forze di governo e di opposizione.
     Per queste e per altre non meno importanti questioni si dovrebbe ritenere indispensabile un confronto ampio, sereno, costruttivo tra i portatori di diverse esperienze e conoscenze. Non dovrebbe mancare il contributo prezioso, tra gli altri, dell’esperto di comunicazione perché gli atti e le deliberazioni del Consiglio comunale, della Giunta e del Sindaco risultino sempre più chiari, comprensibili, realistici, visibili anche telematicamente e non limitarsi agli addetti ai lavori.
     Auguri di buon lavoro a tutti.
Il Presidente
Vito De Leo

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