venerdì 27 maggio 2011

PASQUALE LOPS: NON SOLO RICORDO, MA ANCHE ESEMPIO

Il sindaco Luigi Perrone e l’on. Massimo D’Alema – com’è noto – il 26 maggio scorso, in ricorrenza del 23° anniversario della scomparsa del sen Pasquale Lops, hanno voluto ricordarlo quale testimone eccezionale di un impegno politico, dedicandogli una via cittadina.

Oltre che ricordarne la storia umana e politica (bracciante agricolo semianalfabeta, emigrante in Francia, sindacalista della C.G.I.L., dirigente del P.C.I., consigliere comunale, consigliere provinciale, deputato e senatore), caratterizzata da un impegno eccezionale, che ne fa ancora oggi un autorevolissimo esempio di vita politica. per la sua capacità di dialogo e la sua umiltà, che gli fecero guadagnare il rispetto anche degli avversari politici, i loro interventi ci hanno fatto anche riflettere sull’attualità politica e su coloro che la esercitano in questo particolare momento storico sia a livello nazionale che a livello locale.

Tale modello di vita umana e politica, richiamato anche nel breve intervento della figlia, va riproposto soprattutto ai giovani, sempre più distratti dalla spettacolarizzazione, dal personalismo e dalle inefficienze del sistema. La figura di Pasquale Lops va giustamente assunta a simbolo di rigore morale, di serietà e di correttezza, in una stagione nella quale la maggior parte dei politici pensa soltanto al consolidamento della propria posizione individuale, della propria carriera, delle proprie ambizioni.

Ma – mi chiedo - possiamo limitarci alle commemorazioni, all’ intitolazione di una strada, senza guardare a ciò che siamo e a ciò che dovremmo essere in questa società, in cui sempre più forte diventa la necessità di un profondo rinnovamento della classe dirigente? Una classe dirigente che nasca non dalle tessere di partito, ma dalla predisposizione reale e non fittizia ad operare seriamente per il bene comune e non per quello della propria bandiera di schieramento.

Il grande male del Mezzogiorno e di quest’Italia – come hanno dimostrato le recenti consultazioni elettorali amministrative – è la disuguaglianza. C’è chi mangia e chi ha fame. C’è chi ha due - tre lavori e chi arranca. Occorre porsi il problema di ripartire dagli ultimi, come ha dimostrato costantemente il sen. Pasquale Lops, che ha sempre avuto un’idea altra e alta della società.

Per iniziare ad affrontare la disuguaglianza, in tutte le sue facce, è necessario al più presto stabilire non egualitarismo di trattamento (le esperienze delle dittature comuniste in questo senso sono state già sepolte dalla storia), ma uguaglianza di opportunità di partenza, nella scuola, nel lavoro, nella società.

Solo così il figlio dell’operaio potrà pensare seriamente e non solo sognare di fare un mestiere diverso da quello del padre. Solo così saremo riusciti a dare un senso alla democrazia compiuta. Solo così Pasquale Lops non rappresenterà più un’eccezione, ma la regola! Sarà questo il miglior modo per onorare la sua storia e per dare l’opportunità di conoscerla anche a coloro che, per motivi anagrafici, non hanno avuto la fortuna di poterlo fare personalmente.

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