giovedì 23 settembre 2010

Richiesta di adesione del Comune di Corato al Forum Città del Libro.

Ill.mo Sig. Sindaco,
mi consenta al termine di un estate coratina caratterizzata prevalentemente da eventi musicali, teatrali, artistici, archeologici, fotografici, cinematografici, alcuni dei quali dedicati anche ai bambini ed ai ragazzi, evidenziare la scarsezza di eventi letterari. L’unico risulta essere quello organizzato dall’associazione “Vivere In” il 18 agosto, in via Duomo, con il titolo ”Gli affetti familiari”.
Altri momenti interessanti da questo punto di vista sono stati quelli promossi da alcuni scrittori locali che hanno presentato i propri libri, alcuni dei quali anche con il patrocinio del Comune. Mi riferisco in particolare a Luigi Tosti (“Seleucide”), Gaetano Bucci e Giacomo de Lillo (Dialogo su Corato fra impegno politico e testimonianza), Biagio Tempesta “Il fioco lume del crepuscolo”, Giuseppe Arbore “Amore, sentimenti e desideri”.
E’la prima volta che nello stesso anno, nell’arco di pochi mesi, abbiamo potuto registrare in città le pubblicazioni di ben quattro autori locali, che hanno fatto della scrittura un momento importante della propria vita culturale e sociale.
Non solo, ma ciascuno di loro ha saputo anche conquistare notevoli consensi tra tanti lettori concittadini, che come il sottoscritto attendono di ricevere ulteriori occasioni di riflessioni e fantasie individuali. Il filosofo inglese Bacone, in quest’ottica, faceva una distinzione dei libri con un’efficace metafora “Molti libri devono essere assaggiati, altri trangugiati, ed alcuni, pochi, masticati e digeriti”. “Leggere, come io l’intendo - diceva Vittorio Alfieri – vuol dire profondamente pensare”.
La giovinezza di noi non più giovani sta proprio nel mantenere la mente in funzione, grazie alla lettura; dice, infatti il poeta Petrarca: “Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità di possederne. L’oro, l’argento, i gioielli recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante”.
Quando si legge un libro, dunque, s’incontra l’autore nella “strada” che sta tracciando; ma è solo una sensazione momentanea, perché, contemporaneamente, si comincia a costruire quella propria, e si diventa così “architetti” di quella piazza dove le idee si confrontano e si sviluppano.
Censire, stimolare e valorizzare le iniziative, “La Festa dei Lettori”, dei “Presidi del Libro”, dei “Forum della Lettura”, delle Associazioni culturali, degli editori, delle librerie e degli scrittori locali – non è una spesa, ma un investimento. Favorire l’abitudine diffusa alla lettura è, infatti, un tratto caratteristico del volto intellettuale e civile di un paese.
Il libro resisterà sia alle trasformazioni tecnologiche sia alle ondate di ignoranza che, periodicamente sommergono un Paese e fanno annunciare la fine della cultura. Occorre, però, che i libri vengano letti da un maggior numero di persone e, soprattutto, dai ragazzi e dai giovani.
Coniugare lettura e cittadinanza è l’intuizione straordinaria del Premio “Città del libro”, sostenuto con convinzione dall’ANCI, con l’obiettivo di far emergere e valorizzare le migliori esperienze che, in questo settore, gli Enti locali, l’associazionismo e gli operatori del settore mettono in campo a livello locale.
La nostra città è ricca di fermenti, di attività, a volte piccole e a volte grandi, realizzate da persone tenaci e motivate che, però, spesso non vengono conosciute al di fuori del proprio territorio.
Sarebbe questo un ottimo segnale di incoraggiamento e di evidente disponibilità a passare dalle parole ai fatti se anche nel nostro Comune, come in tanti altri della nostra regione, si deliberasse di aderire al “Premio nazionale Città del libro”.
Occorre fare dell’incontro tra mondi diversi uno degli scopi della Consulta Permanete della Cultura e degli Assessorato alla P.I e alle Politiche culturali. Creiamo occasioni in cui insegnanti, funzionari, bibliotecari, editori, librai, associazioni culturali e istituzionali possano conoscersi e confrontarsi.
Insomma, c’è ancora molto lavoro da fare e c’è anche qualche speranza per chi pensa che l’abitudine diffusa alla lettura sia un tratto caratteristico del volto intellettuale di una città.

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