giovedì 23 settembre 2010

“LA CITTA’ DEL LIBRO”, E’POSSIBILE ANCHE DA NOI?

Ho partecipato con vivo interesse alla presentazione dell’ultima fatica letteraria dell’amico Giuseppe Arbore “Amore, sentimenti e desideri” avvenuta presso la Biblioteca comunale il giorno 18 settembre.
Sono grato all’autore e ai diversi intervenuti (Sindaco Luigi Perrone, avv. Marialuisa Tarricone, prof. Gaetano Bucci e dott. Gianpaolo Balsamo) per avermi offerto la possibilità, anche attraverso la lettura da parte del dott. Francesco Carabellese, della recensione della prof.ssa Grazia Talia Calvi,
di riflettere non solo sull’originalità della forma del romanzo, che rivela, ancora una volta, l’ecletticità dell’instancabile editore-autore-giornalista-pittore, ma anche sui contenuti del romanzo.
Come nelle sue precedenti produzioni letterarie “Il valore del pensiero - osservazioni sulla nostra vita”, il trittico cartaceo - pensieri, poesie e narrativa,”L’uomo e la Fede - evoluzioni e modifiche dell’Essere”,”L’Aforisma - esortazioni del pensiero” e “Cenni Poetici e…- odi, pensieri e riflessioni”, l’autore ci pone di fronte al mistero della vita e alle contraddizioni dell’animo umano.
Uno scrittore, insomma, sempre orientato a trasmettere, attraverso la narrazione, la conoscenza della psiche e delle modalità con cui si esprime nei rapporti interpersonali e sociali, nei quali il bene deve sempre prevalere sul male.
Ma gli interventi dell’autore e dei bravi presentatori hanno offerto anche l’occasione ai numerosi presenti per riflettere sui temi dell’attualità della letteratura, del contesto cittadino, dell’educazione alla lettura, del valore del libro.
Anch’io penso che il libro invita al recupero di una ricchezza della cultura che serva davvero a provocare un cambiamento di rotta, a rimettere in gioco energie, ad assaporare fino in fondo ogni fremito di vita, a rileggere la realtà, a rileggersi. Il libro non deve dare risposte, altrimenti condizionerebbe le persone, ma stimoli ed occasioni di riflessioni individuali, la scelta, dunque, è quella di non “sentenziare” ma di condurre il lettore verso la “sua” strada.
Quando si legge un libro, dunque, s’incontra l’autore nella “strada” che sta tracciando, ma è solo una sensazione momentanea, perché contemporaneamente, si comincia a costruire quella propria, e si diventa “architetti” di quella piazza dove le idee si confrontano e si sviluppano.
Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dei fogli di carta con inchiostro e colla, gli si vende una nuova vita. Amore, amicizia e navi in mare di notte, c’è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro.
Entrare in un libro è intraprendere un viaggio nella memoria proiettata nel futuro, dove la realtà diviene meno vivida e concreta, ma più soffusa e particolareggiata, tanto da stimolare l’attenzione del lettore e permettergli di uscire dai suoi luoghi comuni e conosciuti e di liberarsi verso altri pensieri.
Sarebbe molto interessante ritrovarsi tutti gli amanti della lettura e della scrittura insieme in un sodalizio permanente orientato alla promozione della lettura e a fare anche della nostra Corato un centro capace di coniugare lettura, scrittura e cittadinanza. E’ questa l’intuizione straordinaria del Premio Nazionale “Città del libro”, visto come medium per politiche pubbliche rivolte ad innalzare permanentemente qualità e coesione sociale di città e luoghi.
Per queste ragioni è sostenuto dall’ANCI, di cui il nostro sindaco è presidente regionale e al quale il 21 settembre scorso ho indirizzato, a nome del Centro Studi Politici “A. Moro”, l’invito a deliberare l’adesione della città di Corato, al fine di far emergere e valorizzare le nostre migliori esperienze e per dare ai cittadini servizi all’altezza delle loro esigenze, sempre più specifiche e differenziate, rinnovando le strutture esistenti o creandone delle nuove.

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