mercoledì 24 febbraio 2010

Elezioni regionali: le nostre speranze

Dopo tanti “si dice” sui probabili candidati locali nelle diverse liste per l’elezione del Consiglio regionale, finalmente sono apparsi chiarii punti di riferimento dei partiti che si contendono la Presidenza e il Consiglio regionale pugliese. Gli elettori coratini – è ormai noto – dovranno esprimere non solo la propria preferenza per uno dei tre candidati presidenti. Nichi Vendola, Rocco Palese, Adriana Poli Bortone, ma anche chi vorrebbero che li rappresentasse nell’assise consiliare.
Ben 5 sono i competitori coratini ad uno scanno regionale: Sergio Tedeschi (consigliere uscente – Popolo della Libertà), Pasquale Tarantini (La Puglia prima di tutto), Filippo Ungari (Rifondazione comunista), Salvatore Mascoli (Moderati con Vendola), Carlo Sacco (UDC). Il Partito Democratico è il grande assente.

A tutti questi nostri concittadini, qualunque sia il risultato della votazione, ci permettiamo di rivolgere un caloroso invito affinché la consultazione non sia limitata al brevissimo periodo elettorale ma resti costante e sistematica nel tempo, aperta a tutte le componenti culturali, sociali, sindacali, economiche e politica della nostra comunità al fine di contribuire a colmare i più gravi deficit del territorio locale e regionale.
Parole come democrazia, pluralismo, autonomia della società, diritto alla salute e alla vita devono essere investite anche qui da noi di un moto di rinnovamento reale.
Abbiamo solo bisogno, noi compresi, di ripensarle e di coniugarle insieme alla parola “Solidarietà”.

Queste elezioni devono, in ogni caso, rappresentare anche l’avvio di una nuova stagione politica che sappia coniugare lo sviluppo con la solidarietà; che guardi ai diritti di tutti e non ai privilegi di pochi; che liberi l’economia della Regione dai comparaggi e dalle clientele; che promuova una crescita socio-culturale omogenea sul territorio pugliese; che sostenga il sistema agricolo pugliese; che tuteli la salute dei cittadini e ne migliori la qualità della vita; che abbia nel lavoro, nell’occupazione, nella difesa dell’ambiente e del territorio, la priorità della sua azione.
Non vogliamo, quindi, solo dei procacciatori di voti, non vogliamo sentirci solo e sempre usati, non vogliamo dei padroni, ma dei rappresentanti onesti, trasparenti, attenti, che non si limitino a “parlare di…”, ma che “parlino anche a…”.

Confidiamo, altresì, nella sensibilità di tutti quegli attori politici, che dimostrino la consapevolezza che, una volta finito il periodo dei comizi, comincia quello della responsabilità e della creatività progettuale. Le istituzioni non possono essere utilizzate, da una parte, come un palcoscenico per “recite a soggetto” e, dall’altra, rivolte alla mediazione degli interessi privati o delle lobby partitiche, solo perché è assente il controllo democratico dei cittadini, spesso privi di strumenti adeguati di partecipazione.
Per ottenere questi risultati, infatti, non bastano gli “addetti ai lavori” è nella società civile che occorrerà trovare le risorse umane e professionali per realizzare un nuovo “patto sociale”, che i muova lungo tre direttrici: diritti di cittadinanza, lavoro e sviluppo, sussidiarietà e solidarietà. Si attiverebbero così le grandi risorse intellettuali, professionali e civili che la nostra città ha al suo interno. Ma soprattutto, questa azione di informazione e di partecipazione produrrebbe maggiore fiducia tra i cittadini e tra essi e le istituzioni, accentuerebbe il senso di responsabilità - che è l’altra faccia dei diritti di cittadinanza – in ciascuno e in tutti, innesterebbe, insomma, circuiti di partecipazione, solidarietà responsabile, autogoverno.

Con queste brevi note coltiviamo la ragionevole speranza che la prossima primavera dia il benvenuto a questa nuova stagione e che il suo sole illumini e riscaldi sempre più una Regione ed una Città che meritano di continuare a svilupparsi soprattutto in virtù dell’intelligenza e delle capacità dei suoi cittadini.

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