mercoledì 9 gennaio 2013

CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI: SARA’ MAI ISTITUITO?



     La storia del progetto di istituzione del Consiglio comunale dei Ragazzi comincia dal 1966 ed  ha come protagonisti diversi responsabili amministrativi ed interlocutori del Centro Studi Politici A. Moro”, che ne ha più volte proposto l’istituzione.
     La vicenda merita di essere raccontata, non solo per dovere d’informazione verso tutti coloro che l’hanno promosso, condiviso e sostenuto, ma anche per evidenziare l’incoerente comportamento tenuto nella vicenda dalle diverse amministrazioni comunali che si sono avvicendate fino al 2012, del tutto contrario a quello
Tenuto dal Comune di Corato, che ci ha fatto l’onore  di accogliere  sin dal 2007 la nostra richiesta.
     Cominciamo dall’inizio. In data 29 aprile 1996, prot. n°7796,  il Sindaco Alberto Amendolagine, ad una precisa richiesta del nostro giornale  “Per un’altra Terlizzi”, così risponde al sottoscritto: “In riscontro alla Sua con cui propone di convocare uno dei prossimi Consigli Comunali prevedendo un apposito ordine del giorno sui problemi dell’infanzia e dell’adolescenza a Terlizzi, sono ben lieto di accogliere il Suo invito, considerato che questa Amministrazione intende riservare grande attenzione al mondo giovanile e alle sue esigenze. Appena in grado, ...sarà mia premura mettere a punto quanto sopra auspicato.” 
     Informati di tale impegno, i miei alunni della Scuola Media “P. Fiore” scrivono al Sindaco una lettera, pubblicata anche sul giornalino scolastico “Scuola viva””, nella quale chiedono apertamente l’istituzione del Consiglio comunale dei Ragazzi. Il Sindaco, ospite della scuola per assistere alla proiezione di un filmato degli alunni sui rifiuti, si mostra interessato e promette una risposta.
     Il 31 maggio ‘96, in occasione dell’inaugurazione dell’”Associazione contro la criminalità per la legalità” (fondata dal sottoscritto insieme a Renato De Scisciolo) e della ricorrenza del  terzo mese dell’uccisione del giovane Gioacchino Bisceglia, alla presenza di Rosa Borsellino, del Sindaco e degli Assessori comunali alla Cultura e all’Istruzione, nella prolusione tenuta dal sottoscritto fu rinnovata la proposta di rendere i piccoli cittadini soggetti attivi della crescita democratica del proprio paese, attraverso l’istituzione di un organismo autonomo. Anche in tale circostanza non mancarono gli impegni per favorire l’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.
     Nell’ambito di un più ampio progetto di educazione civica e di una serie di proposte inerenti le politiche sociali, il Movimento di Cooperazione Educativa (presieduto dal sottoscritto) sia a mezzo di  articoli e lettere indirizzate all’Amministrazione comunale, per tutto il 1997, sollecita una maggiore attenzione verso le problematiche giovanili, auspicando la costituzione della Consulta giovanile. La necessità di rimuovere le cause del disagio e di adottare una politica di prevenzione efficace trova il consistente sostegno di forze sociali, organismi associativi, consiglieri comunali e degli stessi amministratori, nel momento in cui sottoscrivono accordi di programma contro la dispersione scolastica con il Provveditorato agli Studi, il Distretto e le scuole cittadine.
     La proposta di realizzare anche a Terlizzi una “Giunta baby”, intesa come strumento di sensibilizzazione dei ragazzi verso i problemi del territorio in cui vivono e come un occasione in più per far maturare una coscienza realmente civica, viene rinnovata formalmente e indirizzata anche ai consiglieri comunali che si accingono a discutere la revisione dello Statuto comunale nei vari consigli comunali tenutisi presso la scuola “Gesmundo” da gennaio a maggio ‘98. Molti di essi, in quella sede, s’impegnano a proporne l’inserimento negli istituti di partecipazione e a regolamentarla nelle forme dovute.
     Nell’incontro preparatorio alla riunione della Giunta comunale con l’Assemblea della Consulta delle Associazioni, tenutosi presso il gabinetto del Sindaco il giorno 30/11/’98 tra  il Coordinamento della Consulta e il Sindaco, presente l’assessore alla Cultura Angelo D’Ambrosio, gli amministratori assumono l’impegno formale ad attivare l’ “interessante ed utile iniziativa nel più breve tempo possibile”.
     La 1° Commissione consiliare, riunita i primi giorni di dicembre, dovendo su esplicito mandato del Consiglio comunale, proporre anche la destinazione di 20 milioni per l’educazione alla legalità, in assenza di specifici progetti dell’Amministrazione, invita il rappresentante della Consulta a farne  presentare qualcuno entro il 30 dicembre 1998. L’invito viene accolto dal Movimento di Cooperazione Educativa e il progetto di istituzione del Consiglio comunale dei Ragazzi, da realizzarsi nelle scuole della fascia dell’obbligo di Terlizzi, con la partecipazione di circa 1500 alunni, viene presentato al Sindaco il 15 dicembre 1999 per la successiva approvazione da parte del Consiglio comunale.
     Il Consiglio comunale, convocato alla fine del 1998, senza alcuna obiezione da parte dell’Assessore alla P.I. Angela Stragapede, e all’unanimità, delibera lo stanziamento di 20 milioni per l’educazione alla legalità, nel quale è compreso il progetto di istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
     Di tale volontà consiliare, l’assessore alla P.I., correttamente, dà formale comunicazione ai rappresentanti ed ai dirigenti delle scuole convocati per offrire suggerimenti sulla destinazione dei residui fondi destinati dal Consiglio comunale al suo settore.
     Il mensile “Città Domani”, sponsorizza l’iniziativa nel numero di gennaio, pubblicando un articolo del sottoscritto che illustra ai lettori le finalità e le modalità di svolgimento del progetto, che riscuote l’apprezzamento generale anche perché l’iniziativa si affianca a quella analoga di altri comuni italiani ed europei che già da tempo l’hanno realizzata con il patrocinio dell’Unicef.
     Dopo la riunione della Consulta delle Associazioni con la Giunta comunale sul bilancio di previsione 1999, tenutosi il 12 febbraio, nel quale viene rinnovata la richiesta di prevedere la spesa prevista dal progetto, l’Assessore Stragapede , invitata a fornire chiarimenti sul ritardo nella predisposizione degli atti relativi alla realizzazione, nella sorpresa generale, annuncia di voler destinare quei fondi ad uno sconosciuto progetto di doposcuola  e di non voler tenere conto dello “scippo” del Consiglio comunale, prendendosela con la 1° Commissione consiliare che avrebbe dovuto informarla del parere, dimenticando – come le fu fatto notare - che lo stesso era stato acquisito agli atti del Consiglio comunale e che, in ogni caso, nella discussione consiliare avrebbe potuto intervenire per opporsi  o  presentare proposte alternative. Il Sindaco – anch’egli sorpreso – assicurò che la questione sarebbe stata chiarita in una prossima riunione di Giunta.
     L’invito successivo fattomi su mandato del Sindaco dal presidente del Consiglio comunale, dott. Ninni Gemmato, ad un incontro  di carattere organizzativo con gli assessori competenti lasciava presupporre che il chiarimento fosse avvenuto e che non ci dovessero essere ostacoli di sorta all’immediato avvio del progetto.
     Qualche tempo dopo, negli indirizzi di saluto ai convenuti all’incontro promosso dall’Associazione contro la criminalità presso la Casa Betania, con l’intervento del Procuratore Nazionale Antimafia Vigna, del Sottosegretario agli Interni  Sinisi, del Prefetto di Bari e del giudice dott. Nicola Piacente, il Sindaco, come in analoghi precedenti convegni, non mancò di assicurare l’impegno dell’Amministrazione comunale nel contrastare l’illegalità e nell’affermare la necessità di una maggiore collaborazione da parte di tutti i cittadini.
     Incontratolo subito dopo davanti alla sede del Comune, sulla scorta dei discorsi appena ascoltati, colsi l’occasione per sollecitarlo cortesemente a dare seguito al progetto, restando ormai poco tempo alle scuole per attivarsi. Mi confermò il suo interesse al problema convenendo che i tempi si stringevano sempre più e che, eventualmente, si poteva  dare avvio subito alla fase organizzativa e continuare dopo la riapertura dell’anno scolastico successivo.
     Sulla scorta delle deliberazioni degli organi competenti e delle ripetute assicurazioni ricevute ed allo scopo di non gravare sul bilancio comunale negli anni futuri, ai sensi della legge n° 216/’91 “Primi interventi in favore dei minori  a rischio di coinvolgimento in attività criminose”, unitamente al Distretto Scolastico, il Movimento di Cooperazione Educativa, in data 17 marzo ’99, presenta al Sindaco, per il successivo inoltro alla Prefettura di Bari entro il 30 marzo e a seguito di deliberazione di Giunta, un nuovo e più articolato progetto rivolto a 60 minori a rischio intitolato “Partecipare per crescere insieme: il Consiglio comunale dei Ragazzi”.
     Lo stesso giorno di chiusura dei termini di presentazione dei progetti alla Prefettura di Bari, il Sindaco comunica al Presidente del Distretto scolastico l’impossibilità di deliberare in favore del progetto, con la motivazione che la scarsità di fondi ministeriali non avrebbe consentito l’accoglimento di più richieste. 
     Con il nuovo secolo e le altre amministrazioni succedutesi fino al 2012, abbiamo sollecitato più volte, anche nella veste di presidente della Consulta delle associazioni, l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Vincenzo di Tria, ma anche qui, alle assicurazioni verbali non sono mai seguite deliberazioni concrete.
     Confidiamo nella nuova amministrazione presieduta dal sindaco Ninni Gemmato, che ha fatto  dell’”ascolto” , anche nei nostri confronti, un impegno reale e concreto come hanno dimostrato gli incontri estivi sul Bilancio comunale e il recente atto di indirizzo “Anagrafe pubblica degli eletti del Comune di Terlizzi” votato all’unanimità il 30 novembre scorso dal Consiglio comunale.

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