domenica 15 luglio 2012

PARTITO DEMOCRATICO: ESSERE E NON APPARIRE


     Alla vigilia di un periodo di riposo e di ferie per i responsabili ed i rappresentanti del Partito Democratico locale come Centro Studi Politici “A. Moro” crediamo utile rivolgere loro alcune domande le cui risposte ci attendiamo di ricevere al loro rientro. Un rientro che ci auguriamo avvenga nel più breve tempo possibile stante gli innumerevoli impegni che lo attendono in vista delle elezioni politiche e amministrative previste per la primavera del 2013.
     Le domande fondamentali che i responsabili ai vari livelli del Partito devono porsi a nostro avviso sono le seguenti: chi fummo, chi siamo, dove vogliamo andare e, soprattutto, in che modo e con chi.
     Le risposte vanno collocate su due versanti: quello dell’organizzazione interna e quello della cultura politica.
     Per quanto riguarda il primo, il partito deve attrezzarsi per migliorare il suo radicamento territoriale, aprendosi a mondi sconosciuti o con i quali non si sono intessuti proficui dialoghi. In particolare ci riferiamo al mondo delle articolazioni professionali e sociali, rendendole protagoniste dei processi politici e programmatici e non semplicemente comprimari interpellati soltanto alla vigilia elettorale.
     Ne consegue un’organizzazione del partito, così come si è cominciato a fare, per dipartimenti tematici,  aperti, animati non solo dai consiglieri comunali ma anche da chi ha le competenze, la passione e l’autonomia per fare un investimento che è culturale e civile prima che politico, che deve avere come protagonisti anche le donne e i giovani.
     Possono essere queste le premesse per la costituzione di un patto costituente di un nuovo grande soggetto politico la cui azione non si esaurisce nella ricerca della leadership amministrativa o del primato partitico.
     La possibilità di intesa fra soggetti politici diversi (partiti di centro e di sinistra, movimenti, associazioni, singoli cittadini) per dare un vero governo di svolta alla città, deve essere fondata sulla chiarezza degli obiettivi programmatici, sui criteri di ricambio della classe politica e amministrativa, sulla scelta democratica del candidato sindaco attraverso le primarie, sulla capacità di preannunciare da parte sua la squadra di governo e su una nuova metodologia cui improntare l’azione amministrativa.
     Proprio perché ispirata all’effettivo conseguimento di questi obiettivi e non improntata alla sola volontà di varare un cartello meramente elettoralistico, l’aggregazione tra le forze politiche sottoscrittrici del documento unitario sarà da ritenersi compiuta e pubblicizzabile come nuova, diversa e credibile, rappresentata in Consiglio comunale da persone espressive di una strategia chiara, visibile, credibile ed efficace, sempre supportate da uno staff tecnico che metta in condizione il gruppo consiliare di svolgere un ruolo visibilmente costruttivo, ma anche, all’occorrenza, di opposizione ferma e decisa.
     E’ evidente che queste proposte sono ispirate ad un’idea della politica non ostaggio della segretezza delle riunioni di vertice. Occorre assolutamente recuperare subito e sviluppare un rapporto vivo, fecondo e immediato con le pulsioni più varie della società civile, del mondo del lavoro e dei giovani. Un grande progetto di democrazia e di progresso, infatti, deve essere in sintonia con i cittadini e deve saper parlare alla luce del sole.
     Per questo, anche la scelta delle candidature al Consiglio comunale, così come la fase di elaborazione programmatica, devono essere il più possibile partecipate, non solo in vista dell’appuntamento elettorale, ma anche dell’impegno politico-amministrativo successivo.
     Siamo convinti che un partito così improntato, potrà essere di esempio anche per la riforma degli altri partiti; potrà rendere più credibile la propria piattaforma programmatica per le prossime elezioni politiche ed amministrative e potrebbe essere maggiormente in grado di attrarre più consensi in una competizione elettorale che si annuncia molto difficile.
     Il PD, insomma, dovrà farsi interprete di un nuovo movimento di idee, di protago0nismi collettivi che sappiano rimettere in moto la macchina della partecipazione, unico vero antidoto alla direzione dell’uomo solo al comando.
     Ci aspettano mesi e giorni importanti. Ci auguriamo, come centro Studi Politici “A. Moro” di potere avere insieme a tutti voi tante giornate di duro lavora, ma anche di grandi soddisfazioni.

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