lunedì 16 luglio 2012

IL CARRO TRIONFALE DALL’INCENDIO ALLA RICOSTRUZIONE ATTRAVERSO LA STAMPA


     Mentre su disposizione dell’Amministrazione comunale ci si accinge come ogni anno a rimontare il Carro trionfale, che presto torneremo a vedere sfilare per le affollatissime vie della città, sono lieto di comunicare ai lettori, agli amministratori ed al Comitato Festa patronale di aver dato alle stampe, anche quest’anno, una copiosa rassegna stampa intitolata” “Il Carro trionfale dall’incendio alla ricostruzione”, pubblicata per la prima volta nel luglio 1992, ad un anno esatto dall’incendio, avvenuto il 21 agosto 1991, stigmatizzato dal Consiglio comunale con un documento proposto dal sindaco Mauro Maggialetti nella seduta straordinaria d’urgenza del 26 agosto.
     L’incendio avvenne - com’è noto -  mentre il Carro stazionava dinanzi alla chiesa di S. Maria della Stella in attesa di essere smontato. In poco meno di un’ora, andarono distrutte pagine meravigliose della nostra storia, scritte in 123 anni con emozioni indimenticabili, sin da quando fu allestito per la prima volta, nel 1868, dallo scenografo foggiano Raffaele Affatati con la collaborazione del pittore terlizzese Michele De Napoli, sindaco di quel tempo.
     Ventuno anni fa fu incenerito un mito, un simbolo in cui ciascun fedele si sentiva rappresentato. Fu un atto di vile ed infame sopruso nei confronti di un’opera architettonica unica nel suo genere e nelle sue dimensioni, che il sempre attento storico locale Michele De Santis ha brillantemente raccolto nelle 140 pagine di “Terizzi brucia”.
     La mia rassegna stampa parte dal 23 agosto 1991, quando la Gazzetta del Mezzogiorno, con un articolo di Franco dello Russo pubblicò per prima la notizia dell’insano gesto e si conclude con la notizia che la grandiosa “macchina da festa”, ricostruita con il contributo dei cittadini, degli ebanisti fratelli Tangari, dell’architetto Michele Gargano, del direttore dei lavori ing. Tommaso Malerba, degli storici mons. Gaetano valente e Angelo D’Ambrosio e dell’Amministrazione Maggialetti, avrebbe ripercorso, con il suo carico di bambini festanti e preceduta dal pastorello e dalla bianca pecora, le strade cittadine tra due ali di folla osannanti l’icona della Madonna di Sovereto, santa patrona della città di Terlizzi.
     Ma cosa resterà nella memoria di chi non aveva l’età per comprendere e delle future generazioni, oltre il resoconto degli sbigottiti contemporanei? Di quali documenti potranno fare uso storici, studiosi, studenti, cittadini emigranti al loro rientro per conoscere i fatti gli eventi, le testimonianze di quel triste periodo della nostra storia che va dall’incendio alla ricostruzione della “meravigliosa macchina da festa”?
     Non tutti sono a conoscenza dei commenti, dei resoconti, delle cronache, dei deliberati, delle sollecitazioni, degli inviti, degli appelli formulati, tra gli altri, anche dal comitato “Pro ricostruzione Carro trionfale”, tutti pubblicati dai periodici locali “Terlizzi 87”, Città Domani”, “Il Confronto delle idee”, “Esserci”, Luce e vita” e su quelli regionali come “la Gazzetta del Mezzogiorno” e “Puglia“, lasciando così una traccia documentaria di notevole interesse storico e culturale.
     Allo scopo di non disperdere un patrimonio “letterario” tanto significativo dal punto di vista cronachistico, dopo pazienti ricerche, ho potuto raccogliere, selezionare, ordinare cronologicamente, impaginare e fotocopiare, a mo’ di rassegna stampa, tutto quanto è stato pubblicato sul Carro trionfale di Terlizzi da quando è stato incendiato fino alla ricostruzione.
     In questo volume di oltre 120 pagine fotocopiate dai giornali del tempo, contenutisticamente unitarie e rivelatrici di un’attenzione sempre viva nei riguardi dell’incendio e della ricostruzione del Carro, se adeguatamente contestualizzate si potrà rivivere evidentemente il dramma di un popolo, proditoriamente colpito nel più profondo della sua coscienza morale, civile, religiosa, ma anche capace di una civile e composta reazione alla violenza, che purtroppo, nello stesso periodo ha continuato a colpire in modo sempre più arrogante e crescente persone e cose, onesti cittadini e laboriosi imprenditori.
     Può anche questo essere un modo per affermare una volontà  di reazione e di riscatto, di ricostruzione del senso civico, di recupero di valori morali e religiosi, affinché tutto ciò che è stato non venga sepolto nell’oblio, che a differenza del fuoco, non lascia neanche la cenere.
     Saremmo lieti se nel calendario delle iniziative culturali programmate in occasione della Festa patronale 2012 la mia rassegna stampa potesse essere diffusa ed eventualmente fatta oggetto di dibattito, così come è stato fatto il 5 agosto scorso nel Chiostro delle Clarisse ad opera del Comitato Festa Patronale presieduto da Francesco Barile, sul tema “Le principali tappe della nascita e della vita del Carro trionfale”, animato dallo studioso Notabartolo di Sciara, autore del documentario sulla storia di Sovereto.
     Ricordare, quindi, possedere gli strumenti della memoria, farne oggetto di lettura, commento, discussione, averli a portata di mano ed usarli come fondamenta del nuovo processo di ricostruzione può non farci limitare a dire “C’ero anch’io”.  La storia – è noto – non è fatta mai dai soli testimoni, ma sempre da soggetti attivi e consapevoli che, alla fine di ogni processo hanno potuto affermare con giustificato orgoglio “Anch’io ho fatto qualcosa per non dimenticare”.

Nessun commento: