lunedì 30 luglio 2012

BILANCIO COMUNALE AI NASTRI DI PARTENZA


I conti non tornano per gli Enti locali. E’ quanto hanno affermato i sindaci italiani associati all’ANCI, guidata a livello regionale dal nostro sindaco Luigi Perrone. La spending rewiev non piace ai Comuni che hanno protestato il 24 luglio scorso davanti al Palazzo del Senato.  Per quanto riguarda il Comune di Corato non avendone avuto la possibilità in questi mesi a causa del perpetuarsi dell’assenza di inviti alla discussione sappiamo soltanto che il giorno 30 c.m. tra i 23 punti iscritti all’o.d. g. oltre ai vari regolamenti relativi di carattere fiscale 8Irpef, Tarsu, Imu, Entrate comunali  figurano  anche il Rendiconto della Gestione e dell’Esercizio 2011 e il Bilancio di previsione 2012 e il Bilancio Pluriennale 2012 2014 su cui relazionerà l’assessore al Bilancio Massimo Mazzilli.
     Verremo sicuramente informati che quest’anno bisogna fare i conti con una contrazione dei trasferimenti  statali, dettata da una politica generale del Governo di contenere indistintamente la spesa pubblica. Questo si aggiunge all’obbligo, dall’anno 2000, di restare dentro il patto di stabilità, che impone un restringimento delle uscite pur avendo una disponibilità di cassa.
     Che cosa si deve fare in queste condizioni ? Oggi le ipotesi sono due: rispettare i ,limiti della Finanziaria, tagliando le uscite oltre ogni logica e possibilità; oppure andare oltre i limiti, fare un bilancio credibile e tentare d’intervenire conti le cesoie nel corso dell’esercizio finanziario.
     Da ex assessore alle Finanze comprendo benissimo il dilemma che avvolge gli attuali amministratori. Al momento in cui scrivo fatta eccezione per i consiglieri comunali, a nessuno è dato ancora di conoscere l’orientamento dell’amministrazione comunale.
     La procedura più corretta in una democrazia non plebiscitaria non prevede forse che prima si esprima il popolo nelle forme statutarie e praticabili e poi i politici e le istituzioni si assumono la responsabilità di dare corpo alle sue indicazioni?
     Per queste ed altre non meno importanti questioni si dovrebbe ritenere indispensabile un confronto ampio, sereno, costruttivo tra i portatori di diverse esperienze e conoscenze e gli amministratori, tra gli elettori e le organizzazioni politiche, sociali e sindacali.
     La vera democrazia non è certo il governo diretto  del popolo, bensì il giudizio corretto, consapevole e responsabile dei cittadini sulle forze di governo e di opposizione.

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