lunedì 4 luglio 2011

LOTTA ALLA MAFIA: NON BASTA COSTITUIRSI PARTE CIVILE NEI PROCEDIMENTI

Siamo stati molto lieti di aver appreso, attraverso il lungo resoconto informativo di Coratolive, dell’ unanime approvazione, dopo lunga discussione, nella seduta consiliare del 29 giugno scorso, della mozione presentata dal gruppo consiliare del PD ed illustrata dal primo firmatario Francesco Mazzilli, avente ad oggetto l’impegno del comune di Corato a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafia che coinvolgono le amministrazioni, così come sollecitato dall’ANCI giovanile, presieduta dal consigliere comunale coratino Giuseppe D’Introno.

Al di là delle distinzioni preliminari all’approvazione del documento da parte di alcuni consiglieri, che ha visto l’astensione finale dei consiglieri Patruno (Pdl), Cataldo Mazzilli (Io Sud) e Amorese (DC) e della correzione del consigliere Tedeschi, che ha insistito per “togliere la parola mafia riferita a Corato”, resta il fatto che si tratta di un provvedimento a carattere consuntivo e non preventivo in ordine ai fenomeni di “indotto mafioso” (droga, gioco d’azzardo e prostituzione) denunciati dal consigliere Francesco Mazzilli e che è auspicabile che “quel tipo di mafia non arrivi mai qui da noi”, come ha dichiarato il sindaco Luigi Perrone nell’esprimere il suo invito a votare la mozione presentata dal Pd e dai Giovani Democratici di Corato.

Come Centro Studi Politici “A. Moro”, più volte siamo intervenuti per sollecitare un’azione politico -sociale – culturale - pedagogica di carattere preventivo che crei le condizioni per la riduzione di quei fenomeni malavitosi che, nonostante le dichiarazioni dei responsabili delle forze dell’ordine pubblicate sulla stampa all’indomani del recente incontro tenuto con l’Amministrazione, restano sempre preoccupanti e che vedono coinvolti sempre più spesso i giovani coratini.

Di qui la nostra proposta di costituire un “Osservatorio – Laboratorio” permanente di prevenzione alla mafiosità, alla delinquenza e alla violenza.

Il progetto dovrebbe prevedere attività di studio e di ricerca, di formazione e di cultura della legalità, di etica e di deontologia politica. Tali attività dovranno essere orientate ad individuare azioni utili a prevenire infiltrazioni mafiose nel nostro territorio.

La lotta alla mafia e alle varie forme di criminalità organizzata passa anche attraverso la politica e i partiti. Ha fatto bene, quindi, il Consiglio comunale ad approvare la mozione presentata dal Partito Democratico. Ma non basta. L’Osservatorio – Laboratorio da noi proposto dovrà fare attività di studio e di ricerca sulle attività amministrative. Dovrà mettere in rete i risultati delle ricerche, in modo da diffondere notizie e informazioni utili alla vita politica e amministrativa. Le attività di ricerca permetteranno, inoltre, di avere elementi e dati sui quali fare analisi e riflessioni per comprendere meglio ciò che accade nel territorio.

Si realizzeranno attività di formazione alla legalità per dirigenti politici, amministratori e per tutti coloro che vogliono partecipare alla vita culturale per la legalità o vogliono occuparsi di politica e/o candidarsi a ricoprire un ruolo amministrativo e/o dirigente di partito.

Il progetto, insomma, deve nascere dalla comune convinzione che la politica e i partiti hanno la responsabilità di coltivare anticorpi per combattere la criminalità organizzata e quella comune. La legalità e l’etica sono la precondizione di qualsiasi progetto politico, sociale e istituzionale, a qualsiasi livello.

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