venerdì 11 marzo 2011

PERCHE’ NELLO STATUTO COMUNALE UN ARTICOLO SULLA RESPONSABILITA’ POLITICA

Di fronte alla perdita di credibilità della politica e di alcuni suoi rappresentanti in questi gironi di mobilitazione di piazze e di bombardamento mediatico, di fronte al distacco sempre crescente tra elettori ed eletti confermato dai sondaggi settimanali, di fronte alla mancata risposta ai reali problemi delle persone, di fronte al complessivo peggioramento delle condizioni di vita della popolazione, di fronte alla crisi degli istituti di partecipazione democratica noi del Centro Studi Politici “A. Moro”, continuiamo ad utilizzare i pochi strumenti di democrazia esistenti: il diritto di parola e d’intervento.

Il botta e risposta giornalistico tra il consigliere comunale Luigi Patruno e i massimi dirigenti del suo partito, il sindaco Luigi Perrone e il capogruppo consiliare Pasquale Pomodoro, sul ruolo e i diritti-doveri del consigliere comunale ci ha suggerito la seguente proposta sulla responsabilità politica degli amministratori, che potrebbe essere tradotta in un nuovo articolo dello Statuto comunale.

Non solo, ma sarebbe anche un modo per dimostrare al resto d’Italia che Corato potrebbe essere considerata un’eccezione da imitare per superare l’attuale degrado. E’ purtroppo noto, infatti come dimostrano le cronache parlamentari, ma anche comunali di alcuni paesi viciniori, che il deputato nominato e il consigliere comunale eletto non sente alcun legame , né alcun impegno con i suoi elettori; non ritiene importante ritornare ad informare chi lo ha eletto, non ritiene doveroso impegnarsi a tempo pieno; non ha scrupoli nel tradire le promesse elettorali, non ha alcun obbligo di dimostrare come ha speso il denaro della comunità.

Si tratta di statuire, al di là dei proclami e dei comizi, che la politica si basa sulla chiarezza dei programmi e degli impegni assunti dal candidato eletto, sulla verifica periodica del suon operato da parte degli elettori e, soprattutto, della possibilità della sua sostituzione con il primo degli eletti della sua lista se tradisce o non rispetta il mandato ricevuto. Di fatto, questa nostra proposta tende a dare pratica applicazione a quella “sovranità popolare” di cui tanto sin parla oggi, ma che è solennemente sancita nell’art.1della nostra Costituzione repubblicana, e mai realizzata compiutamente.

I punti fondamentali della proposta:

1. Gli obiettivi: aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, con forme di democrazia reale. Creare un rapporto continuativo tra elettore ed eletto. Permettere la sostituzione del consigliere comunale inadempiente attraverso verifiche periodiche del suo operato.

2. Chiarezza nei programmi elettorali: I programmi elettorali devono essere pubblici, sintetici e comprensibili. Testo non più lungo di cinque pagine con obiettivi, impegni di azione e di opposizione, tempi di realizzazione e risultati previsti. I diversi programmi dovranno essere pubblicati sul sito del Comune e diffusi dall’ufficio elettorale del comune e consegnati ad ogni elettore insieme al certificato elettorale.

3. Verifica elettorale per tutti gli eletti: Ogni sei mesi gli eletti dovranno redigere una relazione sul loro operato, seguendo gli stessi criteri di sinteticità e chiarezza dei programmi elettorali, descrivendo gli obiettivi raggiunti, gli impedimenti incontrati, le iniziative in corso e specificando il numero delle presenze rispetto alle sedute complessive dell’organo di appartenenza (consiglio comunale e commissioni consiliari). Tali relazioni dovranno essere diffuse dall’ufficio elettorale e pubblicate sul sito del Comune. Dovranno essere previsti anche dei forum aperti alla cittadinanza nei quali poter chiedere chiarimenti e fare proposte costruttive. Il collegamento radiofonico e televisivo dovrà essere sempre garantito.

4. No al cumulo delle cariche: Dato il maggiore impegno politico-amministrativo comportato da questo articolo dello Statuto, non potranno essere cumulate diverse cariche elettive (es. un consigliere comunale non potrà essere contemporaneamente consigliere provinciale o regionale o deputato o parlamentare europeo).

Appare evidente che l’obiettivo di questa nostra proposta è quello di realizzare un “Patto tra elettori ed eletti” per creare occasioni di dialogo e partecipazione, ciascuno con le proprie competenze, a tavoli di confronto e di lavoro, per formalizzare un impegno che non sia una generica dichiarazione d’intenti, ma si traduca in progetti condivisi, realizzabili, messi in atto e verificati.

In definitiva, si tratta di una proposta educativa autentica e originale, capace di incidere positivamente nella vita della comunità, di innescare un dialogo tra le generazioni, di far crescere in tutti, e in particolare nei giovani, il senso di attenzione alla cosa pubblica, di partecipazione responsabile, di cura del Bene comune, di rispetto delle regole.

Il testo proposto è, ovviamente un documento “aperto”: tutti possono contribuire ad arricchirlo, indicando forme di impegno e di responsabilità.

Il Presidente

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