domenica 16 gennaio 2011

UNA STRATEGIA PER IL PARCO DELL’ALTA MURGIA

Anche Corato, tra i 13 Comuni che fanno parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, è stata destinataria il giorno 11 gennaio di un importante incontro svoltosi presso la Biblioteca comunale. Su invito dell’assessore all’Ambiente e all’Agricoltura Ignazio Salerno, assistito dall’ing. Gianrodolfo Di Bari, i molti convenuti anche da altre città, in rappresentanza delle associazioni, degli operatori agricoli e di altri portatori di interesse, hanno potuto ascoltare le interessanti relazioni tenute dal dott. Girolamo Pugliese, (Commissario straordinario), dall’arch. Maria Giovanna Dell’Aglio (Servizio tecnico) e dalla dott.sa Angela Mattia (Dirigente Settore Agricoltura).

Il tema trattato è stato il seguente: “Una strategia per il Parco Nazionale dell’Alta Murgia: il Piano per il Parco ed il Regolamento”. Ha fatto seguito un dibattito chiarificatore e propositivo cui hanno partecipato, tra gli altri, il sottoscritto, l’avv. Michelangelo De Benedittis, Silvana Melillo, Corrado De Benedittis ed altri.

E’ stato spiegato nei tre interventi iniziali che l’OFFICINA DEL PIANO, che ha sede a Ruvo di Puglia e che è stata inaugurata il giorno 14 c.m. alla presenza dei sindaci dei Comuni di Corato, Poggiorsini, Altamura e della prof.ssa Angela Barbanente, Assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, ha il compito di divulgare i contenuti del Piano per il Parco e del Regolamento del Parco, favorendo, nel contempo, la partecipazione attiva della popolazione alle iniziative del Parco. Per fare questo, ci si avvale della collaborazione del “Gruppo Speleologico Ruvese” e del Centro Studi e Didattica Ambientale “Terrae”, che hanno la funzione di favorire la cooperazione fra le tante realtà che da tempo operano sul territorio dell’Alta Murgia.

A questo scopo, è stato predisposto un fitto calendario di appuntamenti, che sono pubblicati anche sul sito del parco all’indirizzo www.parcoaltamurgia.it/officinadelpiano, che porterà l’Officina del Piano nei tredici Comuni del Parco (Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Bitonto, Grumo Appula, Toritto, Cassano Murge, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola, Minervino Murge).

Sono previste Escursioni (a piedi o in mountain bike), che toccheranno alcuni tra i siti più significativi del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ( La Necropoli di San Magno, Pulo di Altamura, Pulicchi di Gravina, Cava dei dinosauri, Castel del Monte, Castello del Garagnone, Uomo di Altamura, Murgetta Rossa, Insediamenti in Grotta Cavone, Centro di ricerca “Bonomo”, Masseria San Mauro-Centro di Educazione Ambientale). Non mancheranno una serie di eventi e seminari divulgativi, che illustreranno il Piano per il Parco ed il Regolamento del Parco in tutti i tredici Comuni che ne fanno parte.

Unitamente alla segreteria ed ai consiglieri comunale del PD di Corato ci compiaciamo anche che il nostro Sindaco, nella sua veste di presidente regionale dell’ANCI, si sia candidato, insieme all’assessore provinciale all’Agricoltura Franco Caputo a tutor dell’Alta Murgia.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge il ‘Piano? Alla domanda hanno risposto i tre relatori, affermando che sono principalmente quelli di difendere l’economia locale: in particolare l’agricoltura e la zootecnia, che vengono individuate come attività strategiche per conservare l’ambiente e il paesaggio, difendere e ricostituire gli equilibri idrogeologici, salvaguardare le risorse naturali e storico-culturali, promuovere attività ricreative ed educazionali.

Per il loro raggiungimento occorrono, però, regole certe e non provvisorie da cui partire, un’agenda strategica condivisa con i soggetti locali, la redazione di progetti prioritari per una spesa pubblica più efficace, in grado di evitare la dispersione a pioggia dei progetti, che riguardino non solo la conservazione della natura, ma anche la possibilità di favorire lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

Tutto questo richiede un’organizzazione efficiente e, soprattutto, un ruolo attivo delle comunità locali. Il Piano, insomma, richiede un’efficace collaborazione tra i soggetti pubblici e prevede forme di partecipazione alla gestione dei territori da parte della popolazione e delle imprese, a partire da quelle zootecniche. Al sistema delle Masserie, ad esempio, il Piano riconosce il ruolo di protagonista della gestione sostenibile dell’Alta Murgia e dello sviluppo ecoturistico.

Come si vede, il Piano per il Parco è un vero e proprio “Progetto di sviluppo sostenibile”, da condividere con tutta la Comunità che vive nei territori interessati dal Parco. Ad uno sguardo profano, potrebbe apparire solo un insieme di decine di documenti e carte prodotti solo per compiacere i tecnici e la burocrazia, ma senza aderenza alla vita del cittadino comune. “Non è così” – è stato sottolineato nella conclusione dall’assessore all’Ambiente Ignazio Salerno. I processi di redazione del Piano vengono sempre accompagnati ed alimentati da colloqui con i vari portatori d’interesse e attraverso convegni pubblici. In queste sedi, che rappresentano la “bussola del tecnico” si risponderà sempre alle domande del cittadino che possono essere, per esempio, “Che opportunità si aprono?, “In che direzione va lo sviluppo economico e sociale del mio territorio?” Che cosa si fa per proteggere e qualificare le risorse naturali, artistiche, storiche ed umane presenti nel Parco?”.

Il nostro auspicio, come Centro Studi Politici “A. Moro”, che abbiamo avuto modo di evidenziare nell’interessante forum di Corato è che si risponda a queste domande innanzitutto accelerando i tempi di attuazione del Piano e che questo Programma operativo abbia un adeguato impatto territoriale nella direzione della valorizzazione culturale, ambientale e turistica, favorendo così la generazione di economie distrettuali, adeguatamente organizzate e gestite in ragione della capacità di promuovere percorsi di valorizzazione, sviluppo e cooperazione interistituzionale, sulla base di un’idea-forza capace di attivare percorsi avanzati di attrattività, anche attraverso la crescita e la qualificazione dei flussi turistici.

Questo comporta un approccio cooperativo su scala territoriale che implica la messa in rete di attori, risorse e competenze di varia natura e tipologia, finalizzata all’attuazione di programmi di interventi orientati alla valorizzazione integrata del patrimonio, alla costruzione di collegamenti qualificati nel contesto territoriale, alla mobilitazione del sistema produttivo ed alla promozione di forme evolute di gestione a livello territoriale delle risorse ambientali e culturali.

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