giovedì 18 dicembre 2008

LETTERA APERTA agli Amministratori comunali ed alle Organizzazioni sociali e politiche

Oggetto: Progetto cittadinanza attiva.

Pensando di fare cosa utile, in vista dei prossimi adempimenti statutari per il rinnovo cariche della Consulta delle Associazioni, rinnovo ancora una volta la proposta di realizzare un processo di cittadinanza attiva, ossia un ciclo di incontri pubblici con la civica amministrazione e le organizzazioni sociali, politiche e sindacali. L’obiettivo è quello di delineare un piano di lavoro comune, finalizzato a rendere più proficua ed efficace la collaborazione interistituzionale e più sistematica la partecipazione dei cittadini alle scelte politico – amministrative.
Il primo di questi incontri dovrebbe avere come autorevoli interlocutori tutti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale per fare il punto sulla situazione amministrativa e prendere nota delle proposte della società civile in ordine al bilancio di previsione, alle politiche di sviluppo socio – economico e culturale di Terlizzi e agli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale, che attendono di essere ancora regolamentati. Questo anche per dimostrare la precisa e non più rinviabile volontà politico-amministrativa di tenere nella debita considerazione le istanze e le proposte delle diverse articolazioni della società civile, non avendo dato né nel passato e né fino a questo momento segnali di apertura e di coinvolgimento, soprattutto nella fase programmatica.
I tempi sono maturi, per un riconoscimento sostanziale e l’apertura di uno spazio democratico al volontariato civile, che non può essere solo testimonianza sociale negli interventi e nei servizi a favore della comunità, ma, contestualmente, ambisce ad essere “soggetto politico”, espressione di una società civile impegnata nella rimozione delle cause del disagio, nell’affermazione, tutela, difesa e promozione dei diritti di cittadinanza.

Le proposte
In questa direzione vanno le nostre proposte che intendiamo riproporre alla attenzione dei lettori. Proposte più volte ripetute attraverso una serie innumerevole di documenti, lettere, articoli, interventi pubblici e richiamate nell’incontro delle associazioni tenuto il 2 dicembre u.s. con l’assessore alla partecipazione Santina Mastropasqua Mi auguro che trovino finalmente ascolto o che s’indichino i motivi per cui non possono essere realizzate. Una mediazione è sempre possibile. Noi volontari, infatti, non siamo portatori di “interessi” personali, non dobbiamo difendere la nostra categoria, non chiediamo soldi per le nostre associazioni: chiediamo, invece, interesse per la gente meno protetta e meno garantita, ci battiamo per i più bisognosi d’attenzione e di risposte, sosteniamo politiche sociali che promuovono la giustizia e la persona nella sua integralità, lavoriamo, quindi, per una “città a misura d’uomo”.
Veniamo, dunque, alle proposte concrete, che riguardano in modo particolare i seguenti settori: “Partecipazione” – “Organizzazione amministrativa” - “Politiche sociali”- Statuto comunale” - “Bilancio partecipato”.

La partecipazione
E’ il primo settore che nel prossimo bilancio di previsione 2009 deve trovare appositi e congrui capitoli di spesa. La proposta riguarda gli organismi previsti dallo Statuto comunale. Si tratta di destinare risorse adeguate per il funzionamento della Consulta delle Associazioni e delle altre Consulte di Settore da istituire: Immigrati, Anziani, Pari opportunità uomo-donna, Sviluppo economico, Migliore vivibilità della città, (redigendo un progetto ambientale da inserire nell’iniziativa comunitaria regionale dell’Agenda 21 locale), istituzione del Difensore civico, del Consiglio comunale dei Ragazzi, dei Consigli di Quartiere, del Forum dei Cittadini, del Referendum consultivo.
Per quanto concerne la Consulta delle Associazioni, peraltro ancora priva di una sede attrezzata, contrariamente a quanto stabilito dallo Statuto precedente all’art. 3 per cui “La Consulta deve essere preventivamente interpellata per atti a carattere generale, di pertinenza del Consiglio comunale, relativi a Regolamenti, Revisione dello Statuto, Bilancio, Conto Consuntivo, Strumenti urbanistici”, ed a quanto previsto all’art. 14 “L’Amministrazione comunale assicura alla Consulta l’invio delle delibere del Consiglio e della Giunta al momento della pubblicazione”, nessuna di queste precise condizioni ha mai trovato modo di essere soddisfatta. La cosa – è evidente - si commenta da sé. Ma ad alcune domande abbiamo il dovere di rispondere insieme: Come si può continuare a svolgere una funzione così importante di aggregazione, di raccordo, di progettualità, di collaborazione senza una sede, senza attrezzature, senza risorse finanziarie adeguate, senza informazioni, senza coinvolgimento reale nelle decisioni, senza essere ascoltati?

L’ organizzazione amministrativa
Potenziare l’Ufficio relazioni con il pubblico e l’Ufficio stampa, anche alla luce del D.L.vo n. 29 del 1993 e della legge 150/2000, allo scopo di pianificare ed eseguire strategie proprie della comunicazione pubblica. Come?Attraverso la web comunication e l’istituzione del forum di discussione in internet sulle decisioni assunte dall’Amministrazione comunale. Secondo quelle che sono le direttive dettate dal Por 2000-2006, predisposti dalla Regione Puglia, è possibile, attraverso la stipulazione di un progetto ad hoc, aggregare soggetti per il conseguimento di un comune obiettivo che miri alla realizzazione di interventi finalizzati a diffondere la conoscenza e la possibilità di accesso all’uso delle tecnologie da parte dei cittadini, delle imprese e degli stessi enti locali.
Colmare le carenze di organico più gravi, specialmente l’Ufficio di Polizia municipale; favorire un più stretto coordinamento tra i vari settori, al fine di rendere più efficiente la macchina amministrativa. Affiancare dei pensionati, come ausiliari, nelle mansioni più semplici nei pressi delle scuole o in prossimità d’incroci pericolosi. Collaborare con le scuole nell’ambito dei progetti d’educazione stradale, d’educazione alla salute e d’educazione ambientale.

I Servizi sociali e scolastici
Vanno potenziati, sia in riferimento all’organico, sia riguardo alle risorse economiche, endemicamente al di sotto delle reali necessità. Propongo, pertanto, l’istituzione di:
una Consulta formata dai rappresentanti delle associazioni e delle scuole, al fine di elaborare il Piano dell’Offerta Formativa Territoriale, per prevenire la dispersione scolastica e favorire l’orientamento scolastico ed universitario e di redigere il Piano per l’infanzia e l’adolescenza, ai sensi della legge 285/97;
un Centro risorse interculturale di Territorio (CRIT), una rete intristituzionale, che con i contributi ministeriali potrà organizzare corsi di lingua italiana e madrelingua per minori e adulti non italiani;
un Osservatorio sul disagio”, con il compito di creare una banca dati;
un Centro di ascolto per gli adolescenti disagiati.
un Tavolo di lavoro per l’Anno Europeo delle Persone Disabili;
il Forum giovanile, quale strumento di autorappresentanza e partecipazione dei giovani alla vita dell’Amministrazione;
il Consiglio comunale dei Ragazzi anche per sviluppare la cultura dei “microprogetti” per il recupero degli spazi abbandonati o degradati, per recuperarli con l’aiuto dei bambini, anche al fine di concorrere al premio di €103.000,00 istituito dal Ministero dell’Ambiente per il riconoscimento di “Città sostenibile delle bambine e dei bambini”;
un Dipartimento per le politiche del lavoro, che funga da stimolo e da supporto agli Enti cui sono affidati istituzionalmente i compiti di promozione di nuove occasioni di sviluppo e di occupazione. Lavoro da collegare alla formazione. L’Ente locale può e deve svolgere una funzione propulsiva di raccordo, di indirizzo e di coordinamento dell’offerta formativa. A tal fine suggeriamo:
un “Osservatorio per lo studio delle dinamiche occupazionali e delle figure professionali più richieste dal territorio” per orientare le scelte della gioventù, formare figure professionali di qualità spendibili nel mercato dell’occupazione e creare un’integrazione efficace tra il mondo del lavoro ed il mondo della scuola e della formazione professionale;
sollecitare le aziende ad applicare la legge n.68/1999 che prevede una serie di norme e misure per il collocamento obbligatorio nel mondo del lavoro dei disabili e portatori di handicap;
Sollecitare le imprese costruttrici, con un avviso pubblico, ad applicare il programma sperimentale del governo sull’edilizia pubblica, per la realizzazione di alloggi da destinare in affitto agli anziani ultrasessantacinquenni allo stesso canone dell’edilizia residenziale pubblica ed un programma di assistenza e accompagnamento sociale per chi vi andrà a risiedere.
Sviluppare un modello di collaborazione fra le diverse forze del territorio utile per orientare i giovani e le famiglie a stili di vita favorevoli alla salute e per portare gli amministratori e tecnici a confrontarsi con altri definendo interventi efficaci.
Tutto questo potrà realizzarsi solo con un recupero dei valori e del senso civico. Una città in cui si rispettano le norme morali e civili, in primis, deve essere più ordinata e meno caotica per andare a vantaggio dei più deboli, degli anziani, dei bambini, per poi tradursi in beneficio di tutta la collettività. Ciò lo si ottiene con un ritorno ad un senso profondo di legalità e con l’anteporre i propri doveri al diritto di usare la città. A far rispettare le regole devono certo provvedere i vigili urbani: ma anche noi cittadini dobbiamo dare il buon esempio. Una città ordinata, più educata e vivibile, attira ricchezza e porta benessere anche in termini economici. Agendo in questo modo, ci si accorgerà che, dando alla città, si finirà per ricevere molto di più.

Lo Statuto comunale
Il nuovo Statuto del Comune di Terlizzi approvato il 27 novembre 2001 e pubblicato il 5 aprile 2002 sul Bollettino Ufficiale della regione Puglia, con annesso il regolamento consiliare. Redatto ai sensi della legge sulle Autonomie locali n.142/’90, dopo circa 17 anni attende ancora di essere applicato, regolamentato e aggiornato.
Dimenticato o più semplicemente, mai nominato il Difensore Civico, cioè il “garante del buon andamento, dell’imparzialità, della tempestività e della correttezza dell’azione amministrativa”. Il Comune di Terlizzi, non può fare a meno di una figura capace, oltre che di dipanare eventuali contrasti esistenti tra il cittadino e la pubblica amministrazione, di ovviare, anche, a quegli arbitri che molto spesso caratterizzano la vita amministrativa quotidiana. Un organo di trasparenza e di civiltà, in definitiva, disposto ad assistere i cittadini contro le disfunzioni pubbliche è necessario, oggi più che mai, anche per arginare gli ingenti esborsi di soldi che il Comune è costretto a sopportare per far fronte alle spese di contenziosi legali e liti varie.

Il Bilancio partecipato
Auspichiamo da sempre un “bilancio partecipato”. Un bilancio, cioè, in cui la politica si fa incontro, ascolto, ma soprattutto azione diretta, partecipazione autentica che consenta ai cittadini di scegliere democraticamente come e dove investire le risorse del proprio municipio. Per molti è un’utopia, per molti altri comincia ad essere uno strumento autorevole di crescita culturale e strategica del proprio territorio e diventa anche un mezzo per superare la crisi di credibilità della politica e delle istituzioni che la rappresentano.
Terlizzi, quindi, dopo tanti anni d’asfissia, deve tornare a sognare, a pensare in grande. E la sua classe dirigente deve individuare cinque o sei punti vitali per concretizzarli, facendo affidamento non solo su tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, ma anche sulle associazioni. Ma anche i cittadini devono fare la loro parte.
Il nostro auspicio è che il 2009, insieme al risveglio, sia portatore di fatti concreti, recupero di valori e di senso civico. Se veramente dalla “Repubblica dei partiti” si sta passando alla “Repubblica dei cittadini”, noi che abbiamo nei rispettivi statuti costitutivi elevati valori e impegni sociali non possiamo stare alla finestra.
La nostra proposta d’incontro con la civica amministrazione e le forze politiche parte dalla consapevolezza che la difficile situazione politica e amministrativa in cui si trova Terlizzi non può vederci in situazione di attesa: ognuno deve apportare il proprio contributo. Urge uno sforzo comune per rifare il tessuto sfilacciato della nostra città e delle nostre rappresentanze politico – amministrative. Urge una cultura della partecipazione per una città più viva e creativa.
Nel nostro paese ci sono risorse umane, culturali ed economiche di tale spessore da poter recuperare quel primato che un nefasto sistema di relazioni interpartitiche ed un impoverimento culturale hanno gravemente compromesso in questi anni.
Eccoci, quindi, a testimoniare, ancora una volta, come sia possibile mobilitare forze vive e qualificate della vita cittadina e come sia possibile dialogare su temi e problemi che sono all’attenzione della gente comune. Ma siamo anche ambiziosi, perché proclamiamo e tentiamo di praticare la solidarietà, la pace, il dialogo e l’impegno, nella comune convinzione che queste siano le vere strade per lo sviluppo armonico della nostra cara Terlizzi.

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