domenica 21 dicembre 2008

LA RIVOLUZIONE CIVICA DEL G.A.L.

Il programma di iniziativa comunitaria “Leader” promuove uno sviluppo integrato, endogeno e sostenibile delle aree rurali, incoraggiando e aiutando gli operatori rurali a riflettere sulle potenzialità del territorio in una prospettiva di lungo termine.

Il regolamento (C.E.) 1968 del 20/09/2005 prevede che il sostegno allo sviluppo rurale sia assicurato attraverso quattro assi d’intervento: Asse1: Miglioramento della competitività nel settore agricolo e forestale; Asse2: Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale; Asse3:, qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale; Asse 4: Leader.

I beneficiari dell’iniziativa comunitaria Leader sono i G.A.L., acronimo di Gruppi di Azione Locale, che sono chiamati a ricoprire un ruolo nella programmazione comunitaria, nazionale e regionale: ruolo di pianificazione, ruolo di innovazione, ruolo di organizzazione, ruolo di adozione di decisioni, ruolo di coordinamento, ruolo di distribuzione di responsabilità.

Nel mese di luglio si sono tenuti quattro incontri: due ad Andria (18 e 24 luglio) e due a Corato (17 e 22 luglio), coordinati dai rispettivi assessorati all’agricoltura e dalle associazioni di categoria aderenti. Per quanto riguarda il primo incontro di Corato, l’assessore Ignazio Salerno nel suo intervento introduttivo, spiegò ai pochissimi presenti (appena una quindicina di persone) che i Comuni di Andria (capofila), di concerto con le parti economiche e sociali espressione dei principali interessi del territorio, hanno raggiunto l’accordo per la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per la costituzione di un Partenariato misto Pubblico – Privato promotore del G.A.L.

Il costituendo Gruppo di Azione locale - chiarì ulteriormente l’ing. Di Bari - si candida alla gestione di risorse (minimo 9 milioni di euro-massimo 16 milioni euro) che la regione Puglia destinerà alla realizzazione delle progettualità avanzate in fase di candidatura iniziale.

Il Protocollo d’Intesa – si ribadì - oltre al coinvolgimento delle organizzazioni di categoria, delle camere di commercio, degli enti di ricerca e delle banche, anche dei consorzi turistici e associazioni culturali no profit. Attraverso il Gruppo di Azione Locale gli enti consorziati potranno tra l’altro istituire corsi di formazione professionale per la riscoperta di antichi mestieri agricoli:dalla ricostruzione muretti a secco alle tecniche di potatura. Così come non mancheranno, come prevede il Piano, il sostegno e la nascita di microimprese, la tutela e riqualificazione del territorio rurale, gli incentivi alle attività turistiche.

E’ risaputo, infatti che esistono diverse problematiche: criticità del sistema imprese (ridotte dimensioni aziendali, debolezza nella commercializzazione, scarsa propensione all’innovazione e alla ricerca); criticità del sistema amministrativo (non sempre in grado di garantire con tempestività i bisogni espressi dal territorio; frammentazione delle azioni ed una scarsa ed inadeguata integrazione); criticità sociale (criticità legate al lavoro femminile e giovanile, stabilità del lavoro e dell’occupazione, scolarità non adeguata con le esigenze del territorio e fuga dei cervelli); criticità del territorio (mancanza di dialogo tra attori pubblici e privati, prese di posizione e interessi contrastanti, mancanza di una leadership territoriale).

Di contro, alle criticità elencate vanno sottolineate le potenzialità da esprimere. Bene ha fatto quindi l’Amministrazione comunale a stimolare il tessuto imprenditoriale, altrimenti assisteremo alla fuga di molte imprese coratine attratte dai sistemi locali limitrofi più dinamici.

Sull’argomento, ebbi già modo di esprimere con una nota giornalistica la piena condivisione del programma e dei progetti annunciati, auspicando la partecipazione e la solidarietà del sistema del Terzo Settore, sicuro che ogni soggetto, ognuno con le proprie conoscenze ed esperienze, vorrà sentirsi parte integrante del partenariato avviato con i G.A.L. Ciò permetterà sicuramente di valorizzare al meglio tutte le potenzialità, ogni possibile sinergia, tutte le varie forme di collaborazione tra i diversi attori in campo.

Ma alla volontà amministrativa di avviare una sorta di programmazione dal basso, che, purtroppo, come le precedenti iniziative (vedi Bilancio di previsione, Pirp, Pug e Gal) non ha trovato ancora un numero soddisfacente di aderenti, non corrisponde ancora quella del mondo politico, sindacale ed associativo che continua a rimanere estraneo alla “progettazione partecipata”, di condivisione, di progettazione dal basso, sino a questo momento perseguite e capaci di generare benefici incondizionati ed ugualmente distribuiti a favore del territorio e di tutte le parti sociali.

Prima, tuttavia, di rivestire tali ruoli - come opportunamente suggerisce nella nota inviatami l’esperto Toni Tota, laureando in Tecnologia delle trasformazioni e qualità dei prodotti agro-alimentari - occorre avviare un “processo di valutazione che è l’anello centrale della programmazione, la quale permette di elevare gli standard di qualità nell’attività della pubblica amministrazione e dei privati per agevolare il processo di razionalizzazione ed ottimizzazione delle poche risorse disponibili. Ciò permette – continua Toni Tota – di valorizzare al meglio tutte le potenzialità, ogni possibile energia, tutte le varie forme di collaborazione tra i diversi attori in campo. Valutazione iniziale, finalizzata ad una progettazione coerente con gli obiettivi e di qualità. Valutazione in itinere, finalizzata ad un monitoraggio interno ed eventuali modifiche. Valutazione finale, che consente di verificare il buon esito del progetto”.

Al di là di ogni considerazione e suggerimento, va comunque dato atto che gli amministratori comunali di Andria e di Corato si sono dimostrati aperti e responsabili, superando sterili posizioni partitiche e campanilismi, avendo come obiettivo comune e supremo lo sviluppo del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini amministrati.

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