giovedì 27 dicembre 2012

INDICAZIONI IN MATERIA DI POLITICHE AMMINISTRATIVE PER IL SETTORE TEATRALE DEL COMUNE DI CORATO



La recente inaugurazione del teatro comunale, dai più intesa come il più bel regalo natalizio ricevuto dalla nostra città, è praticamente avvenuta alla vigilia di una doppia campagna elettorale: quella politica e quella amministrativa, i cui protagonisti non potranno non tenere conto di questa nuova realtà urbanistica e culturale. A questo punto, dopo gli opportuni ed oggettivi riconoscimenti all’Amministrazione comunale uscente ed al suo tenace sindaco Luigi Perrone per averlo reso nuovamente fruibile il Teatro dopo “27 anni di intervallo”, sarebbe interessante che gli attori politici e amministrativi che si accingono a recitare la parte dei prossimi amministratori facessero conoscere, prima di affacciarsi sulla scena, il loro programma culturale nel breve, nel medio e nel lungo termine.
     Come Centro Studi Politici “A. Moro”, da spettatori attenti delle diverse rappresentazioni che istituzioni e organismi politici, sociali e culturali ci offrono non sempre in modo brillante, coerente e condivisibile, ci permettiamo di offrire agli amministratori attuali e futuri i seguenti suggerimenti.
     A nostro modesto parere, nell’ambito della cultura coratina il settore teatro dovrà rivestire una grande importanza in relazione a tre fattori ad esso collegati:
  • la presenza di realtà professionali strutturate,
  • la presenza e diffusione di realtà associative e di realtà di base;
  • la crescita complessiva del pubblico.
     I contenuti e le metodologie delle politiche amministrative in materia di teatro non possono che tenere conto di questi tre fattori fondamentali, pertanto è nostra opinione che speriamo venga condivisa anche dalla Consulta della Cultura, che l’Amministrazione comunale debba imprescindibilmente prenderli in considerazione prima di adottare qualunque scelta in ambito di politica culturale legata al teatro cittadino; essi infatti costituiscono un patrimonio e una ricchezza culturale per la città  e come tali vanno tutelati.
     Da un esame più dettagliato di tali fattori si evidenzia quanto segue:
  • Realtà professionali strutturate: negli ultimi anni della storia culturale del nostro territorio risalta l’esperienza di realtà teatrali, nate anche in modo informale, che nel corso del tempo si sono strutturate professionalmente, contribuendo a rendere la nostra città sede di attività organizzate, anche in anni nei quali la logistica per gli spettacoli non era certo favorevole; esse infatti si sono consolidate sia come ambiti di produzione che di distribuzione. Il valore di queste esperienze è dunque connesso, oltre che alla qualità delle loro proposte artistiche, al loro consolidamento in quanto attività imprenditoriali nel lavoro di organizzazione, gestione e produzione in campo teatrale. Peraltro esse operano ormai con successo in un ambito, oltre che non è solo locale.
  • Realtà di base e associati: altra ricchezza del territorio, che contribuisce alla crescita sociale e culturale della città, è la grande diffusione di associazioni e di  realtà di base  impegnate nella promozione e nello sviluppo del teatro, della musica e della danza; pur operando in un contesto non facile per la difficoltà di affrontare e risolvere problemi logistici e di finanziamento, tali realtà hanno continuato e a crescere, sviluppandosi e strutturandosi in alcuni casi come realtà professionali. Di particolare importanza è l’incremento della diffusione del teatro della musica e della danza in ambito giovanile; questo si è realizzato con la crescita di compagnie e gruppi di giovani, con la proposta stabile di attività teatrali nelle scuole e nei vari centri aggregativi, attraverso anche la programmazione di specifiche iniziative formative ed educative rivolte alla città. Attività che hanno reso e rendono un importante servizio nell’ambito della formazione del nuovo pubblico teatrale. Fanno parte di questo variegato universo compagnie, alcune delle quali vantano una attività storica, che operano nel settore del teatro dialettale; esse curano anche l’organizzazione di rassegne settoriali, oltre che tenere in vita una tradizione linguistica e la memoria storica del nostro recente passato.
  • Il pubblico: la grande attenzione e l’interesse del pubblico per eventi e rassegne che vengono organizzati sono indicatori della vitalità del teatro a Corato. Non solo infatti le stagioni teatrali promosse con competenza ed intelligenza presso alcune strutture della Città riscuotono ampi consensi ma anche l’ampia serie di eventi ed iniziative culturali generano crescenti flussi di pubblico e si pongono all’attenzione della città come componenti ineliminabili dell’offerta di teatro. Il pubblico, inoltre, dimostra di voler essere non solo spettatore, ma diviene spesso, anche attraverso percorsi formativi ed educativi, un soggetto attivo nel panorama teatrale.

     Riferirsi a questi fattori, dunque, costituisce la premessa per ogni intervento del Comune di Corato in materia teatrale ed ogni scelta amministrativa non può che avere come obiettivo di fondo il mantenimento e l’incremento di questa vitalità del settore teatrale, la quale rappresenta un modello di eccellenza riconoscibile oltre l’ambito puramente locale e che merita un’opera di continua valorizzazione.
     Con questo spirito va valutata anche l’ipotesi della volontà politica, riportata anche nelle dichiarazioni formulate dal sindaco Perrone, di esternalizzazione della gestione del Teatro comunale.
     In merito alle modalità e agli strumenti da utilizzare per tale esternalizzazione, le varie ipotesi emerse anche nell’apposita commissione consiliare che possono portare alla realizzazione della volontà politica suddetta e che porterebbero a nuove modalità di gestione della struttura teatro e dei servizi connessi, spaziavano da:
(A) costituzione di una Fondazione Teatro: un ente privato non commerciale aperto alla partecipazione di più soci, ma controllato dall’Amministrazione comunale;
(B)  affidamento con gara ad ente esterno.
     La volontà della maggioranza consiliare, su consiglio del relatore avv. La Grasta incaricato di studiare le varie ipotesi gestionali si è espressa in favore della seconda, considerata più praticabile e meno onerosa.
     Noi riteniamo che tale prospettiva non possa essere affrontata senza un confronto concreto e costruttivo con le realtà culturali attualmente attive in Città, e possibilmente con la Consulta della Cultura, che è l’organo rappresentativo delle varie esperienze culturali operanti nel territorio.
     Come abbiamo sempre proposto in quella sede, noi pensiamo che le modalità organizzative, gestionali, oltre che secondo ovvi e consolidati principi di qualità e trasparenza, vadano pianificate in primo luogo in una ottica di valorizzazione delle realtà locali, tenendo presente che il Teatro comunale non è solo un luogo-spazio di rappresentazione ma anche un soggetto di indirizzo culturale operante in Città. Nell’individuare il nuovo modello gestionale bisognerà quindi salvaguardare il ruolo e la funzione di tutte le realtà teatrali cittadine ed anche i rapporti esistenti con le strutture teatrali collocate nel comprensorio.
     Oltre al proseguimento di questo importante processo si pone inoltre la necessità preliminare di elaborare una politica di intervento di sostegno delle realtà teatrali e culturali, individuando risorse a vario livello (economiche, logistiche) le quali consentano a queste esperienze di svolgere con continuità, e contando su prospettive future, la loro funzione di servizio alla crescita culturale cittadina.
     Sempre in questa direzione vanno programmate iniziative specifiche di sostegno per quelle attività teatrali marcatamente orientate all’ambito educativo dove, in maniera più evidente che in altre situazioni, si percepisce l’efficacia del loro contributo a favorire nei giovani la crescita e la maturazione della personalità.
     Anche per queste ragioni emerge la necessità di un confronto più serrato sul tema delle risorse da destinarsi alle realtà che operano nello specifico ambito teatrale, un confronto da effettuarsi non in modo separato, ma inserito nella più ampia riflessione sul reperimento delle risorse per la cultura, tenendo conto anche del fatto che purtroppo allo stato attuale le politiche dell’Amministrazione comunale si mostrano non pienamente soddisfacenti nell’individuare l’evoluzione degli stanziamenti e non sempre sufficientemente chiare nel disegnare sviluppi e indirizzi futuri.

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