lunedì 15 agosto 2011

LETTERA APERTA AGLI AMICI DE “IL CONFRONTO DELLE IDEE”

Cari amici,

sono trascorsi ormai oltre vent’anni dal giorno in cui lasciai il mio posto di cofondatore e direttore editoriale (1988-1991) dell’intramontabile e sempre apprezzato periodico “Il Confronto delle idee”, passato dalle abili e pazienti mani di Michele De Santis a quelle altrettanto impegnate ed esperte dell’attuale direttrice Maria Teresa De Scisciolo, sempre accompagnate dal versatile politico-scrittore-giornalista amico Gero Grassi.

Come sempre continuate ad esprimere la vostra visione “alternativa” a quelle imperanti nella carta stampata, asservite alla notizia - spettacolo e alla notizia – profitto, dando voce a chi è ritenuto o risulta debole agli occhi del nostro mondo cittadino, portando a conoscenza di tutti le concrete testimonianze di solidarietà, privilegiando le “buone” notizie.

Conoscendovi ormai da tempo, posso testimoniare che siete tutti impegnati, come nel passato, con abilità e sacrificio, a farvi soggetti attivi all’interno della nostra comunità, a diventare punto di riferimento informativo e culturale, strumento di partecipazione popolare.

Sono sicuro che non vi mancherà mai il coraggio di dire la verità, senza cadere nell’enfatizzazione delle informazioni nelle quali prevale la voglia di “emozionare”, di trascinare gli umori della piazza, senza la minima preoccupazione di offrire l’aiuto di un qualche approfondimento.

Anche il vostro periodico, come i tanti presenti nella nostra città, esprime il patrimonio vitale e culturale del territorio di riferimento. Lo fa in diversi modi: raccontando la vita culturale, civile, sociale, economica e politica del nostro Comune; raccontando la vita di tutti, rendendo protagonisti coloro che non hanno voce; nel raccontare coinvolgete, insomma, la comunità a tutti i livelli, i giovani come voi in particolare, speranza di un buon futuro.

Così facendo tutti potranno sentirsi coinvolti e percepire il mensile come proprio, se non sempre condividendo il punto di vista da cui si pone, almeno come luogo di crescita nel confronto attorno a valori condivisi.

Questo lavoro di coinvolgimento, di inculturazione, di trasmissione e di presenza attiva voi lo svolgete tramite l’informazione, cioè tramite il racconto. E, nell’esercizio del raccontare, adottate il metodo dello “scrivere chiaro”. Un linguaggio comprensibile, infatti, non è solo una questione tecnica mirata al miglior consumo del prodotto giornale e quindi, in ultima istanza, al ritorno economico, ma è soprattutto un impegno etico e democratico verso le classi più deboli che diversamente rischiano di restare emarginate dalla comunicazione e quindi dal loro ambiente sociale.

Nell’attuale mondo globalizzato la gente sente sempre più il bisogno di radicarsi nel proprio territorio, riscoprendo e valorizzando le tradizioni locali. Di fronte ad una tale situazione, si aprono buone prospettive e interessanti spazi per la nostra stampa locale, di cui “Il Confronto delle idee” è il più antico e riconosciuto esponente.

Ma consentitemi, dopo 23 anni dalla sua fondazione, di riassumerne i connotati più salienti a chi non ha avuto modo di conoscerli e di apprezzarli, riproponendo un mio articolo pubblicato sotto il titolo ”Nasce il Confronto” nel libro edito da R.T.S “Appunti di vita terlizzese 1988-2000”, curato da Maria Teresa De Scisciolo, Massimo Resta e Gerolamo Grassi.

“Sono grato al Direttore Maria Teresa De Scisciolo per l’opportunità che mi offre di fare un tuffo nel passato politico cittadino attraverso la lettura – a distanza di 12 anni – delle pagine de “Il Confronto delle idee”.

Un mensile fondato da Gerolamo Grassi e dal sottoscritto unitamente agli amici del Circolo Acli e del Centro Studi “A. Moro”, divenuto ben presto, a dieci anni dall’uccisione di Aldo Moro, unico punto di riferimento della Sinistra morotea in provincia di Bari. Non solo, ma anche mezzo d’informazione, comunicazione e riflessione, una sorta di laboratorio per produrre nel “confronto delle idee” ipotesi di lavoro nella società, nelle istituzioni, nel partito democristiano.

Un periodico redatto non da una setta, una corporazione o un gruppo di illusi che avevano in questo modo deciso di riempire il vuoto esistenziale, cui li condannava il grigio panorama cittadino, con qualche foglio di carta stampata. Al contrario. Eravamo un sodalizio di amici impegnati da tempo (prima con l’emittente radiofonica “Radio Terlizzi Stereo”, poi con il “Circolo Culturale Michele De Napoli e il Centro Studi “A. Moro”) a costruire luoghi di riflessione e di dibattito sulle più significative problematiche della nostra realtà politica di partito e comunale.

La comune ispirazione andava ben al di là dell’appartenenza partitica o “correntizia”. Il denominatore comune era rappresentato dal pensare che la politica non doveva essere il risultato di egoistici opportunismi, di mera occupazione del potere a fini personali, ma una sana gestione della cosa pubblica, nel rispetto del consenso democratico, volto a,promuovere i più alti valori dell’uomo, di ogni uomo.

Ma l’invito a ripercorrere le fasi iniziali di quell’importante esperienza giornalistica, mi è stato rivolto anche nella mia qualità di direttore editoriale, avendo avuto l’onore di dirigerlo, senza soluzione continuità, dal 1988 al 1991.

Obiettivi dichiarati: restituire prestigio e credibilità alla politica, capire e interpretare il vero rapporto che c’è tra i cittadini e i partiti, tra i cittadini e le istituzioni, realizzare uno strumento aperto e proiettato nell’impegno culturale, sociale e politico, teso a riscoprire l’autentica identità cattolica e democristiana (anche attraverso il messaggio e la testimonianza del fare politica di Aldo Moro e Renato Dell’Andro), sempre finalizzato a condurre un corretto e fecondo dialogo con tutte le altre istanze ideologiche e culturali presenti nel partito e nel paese.

Il nostro tenace, coerente, disinteressato impegno politico-giornalistico non vacillò neppure di fronte all’ingenerosa configurazione di atteggiamento “teorico” e “donchisciottesco” sol perché auspicavamo maggiore rigore morale e ideale di tutti gli addetti alla politica. Oggi, invece, constatiamo quanto giuste e sensate fossero le posizioni da noi assunte in favore di quei primati e, con essi, dell’intera comunità.

Se fummo amareggiati allora, non ci sentiamo esaltati oggi, giacché non è mai venuto meno in tutti noi, anche se diversamente collocati politicamente, l’attaccamento alla causa comune, che è quella della libertà nella democrazia, secondo gli insegnamenti dei nostri comuni maestri Aldo Moro e Renato Dell’Andro: gli uomini politici che avevano saputo trasformare il potere in servizio, con la parola e l’esempio. Tant’è che ancora oggi sentiamo come ieri la necessità di interrogarci, di riscoprire il messaggio della loro testimonianza di fare politica. Sarebbe miopia imperdonabile, ora, non accorgersi che occorre instaurare nuovi rapporti tra le forze postdemocristiane per determinare una svolta che conduca ad un effettivo rinnovamento della presenza dei cattolici in politica e del loro servizio al Paese.

A scorrere queste tre annate, a distanza di oltre due lustri, sembra inverosimile la quantità di avvenimenti politici che ci videro spettatori, attori, protagonisti. Al lettore ignaro la lettura dei soli titoli può dare un’idea del particolare momento storico e del fronte politico-amministrativo nel quale un gruppo di amici fortemente motivati intesse spendere le sue energie: La Dc a Congresso; Peppino Colasanto eletto alla guida della Regione Puglia; L’incontro con Mons. Tonino bello alla ACLI; Il dibattito e le riflessioni politiche nell’area morotea con gli amici Renato dell’Andro, Enzo Sorice, Vito Rosa; I suggerimenti delle ACLI all’Amministrazione retta dal dr. Giuseppe Tricarico sulla bozza del PRG; Via Fani 11 anni dopo; L’incontro a Terlizzi con il sindaco Leoluca Orlando, protagonista della “Primavera di Palermo”; Il sostegno entusiastico ai nostri candidati democristiani Giuseppe Colasanto e Gerolamo Grassi (risultato primo eletto); L’intervista al neoleltto Sottosegretario alla Giustizia Enzo Sorice sulla criminalità organizzata; La scomparsa e l’eredità del Segretario Nazionale DC Benigno Zaccagnini; L’elezione di Gerolamo Grassi a Presidente dell’assemblea intercomunale della USL/BA5; da altre vent’anni la Pinacoteca De Napoli è in stato di8 abbandono; Inaugurata la Scuola elementare di Viale Pacecco, Maria Fida Moro lascia la DC.

Come si può evincere da questa carrellata di titoli, l’impegno è stato costante, notevole ed anche apprezzato. Forse perché- come abbiamo sempre sostenuto – “Il Confronto delle idee” non è mai stato un giornale “neutro”. Fino a quando ho avuto il piacere e l’onore di dirigerlo esso è stato espressione di un’esperienza dell’associazionismo democratico e di una parte politica impegnata nel costruire e far esprimere una nuova società civile.

“Civile” per noi fondatori ha voluto significare: società orientata alla promozione umana e al bene comune, non piegata sui propri bisogni e sui propri interessi, ma capace di trascendere i confini della propria ristretta visione del mondo. Ecco perché continueremo a batterci, ancora con più vigore, per un nuovo assetto democratico dell’informazione e della partecipazione a livello delle istituzioni, nello spirito della legge di Riforma delle Autonomie locali e del redigendo Statuto comunale, alla cui elaborazione abbiamo avuto l’onore di contribuire (Cfr. Editoriale anno 3° Marzo 1991: Titolo: “Un progetto ambizioso”)”.

Terlizzi, 11/08/2011

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