domenica 7 agosto 2011

IL CARRO TRIONFALE DALL’INCENDIO ALLA RICOSTRUZIONE ATTRAVERSO LA STAMPA

Dopo aver partecipato con grande piacere e interesse all’affollatissimo incontro, tenutosi presso l’ex Chiostro delle Clarisse la sera del 5 agosto scorso, nel quale il presidente del Comitato Festa Patronale Francesco Barile, in occasione del ventennale della ricostruzione del Carro, ha dato modo a studiosi (Paolo Notabartolo di Sciara, autore del documentario sulla storia di Sovereto), protagonisti della ricostruzione (direttore dei lavori ing. Tommaso Malerba) e testimoni illustri (on. Gero Grassi e sindaco Vincenzo Di Tria) di ricordare le “Principali tappe della nascita e della vita del Carro trionfale”, anche attraverso la consegna di targhe ricordo ai protagonisti della ricostruzione in segno di gratitudine, il tutto arricchito da celebri arie sacre cantate dalla soprano Annalisa Balducci, accompagnata al pianoforte dal maestro Vincenzo Cicchelli, non posso fare a meno di offrire il contributo del Centro Studi “A. Moro”, autore, attraverso il sottoscritto di una copiosa rassegna stampa dal titolo: “Il Carro trionfale dall’incendio alla ricostruzione preceduta dalla mia presentazione, che riporto integralmente, pubblicata nel luglio 1992, ad un anno esatto dall’incendio doloso.

“Nel curare questa Rassegna stampa sul Carro trionfale di Terlizzi, a cominciare dal 23 agosto 1991, quando la Gazzetta del Mezzogiorno riportò per prima la notizia dell’incredibile incendio avvenuto nella notte precedente, ho cercato di attenermi a queste tre regole fondamentali: scrivere il meno possibile, far parlare il più possibile, non sovrapporre mai le mie opinioni.

Queste tre regole, apparentemente semplici, ma che ciascuno di noi può vedere ogni giorno disattese, sono alla base di questa sistematica e cronologicamente ordinata rassegna di quanto è stato pubblicato, nell’arco di dodici mesi, sui giornali regionali e locali da Franco dello Russo (La Gazzetta del Mezzogiorno), Maria Teresa de Scisciolo, Michele De Nicolo, Annalisa Valente e Michele Grassi (Puglia), Michele De Santis e Felice Giangaspero (Terlizzi ’87), Renato Brucoli (Luce e Vita), il Confronto delle Idee, ( Gero Grassi e Vito De Leo) a tutto il mese di luglio 1992, sul Carro trionfale di Terlizzi.

La distruzione di questa meravigliosa “macchina da festa” ha suscitato – com’è noto – notevole emozione, sdegno e interesse presso l’intera popolazione. Di questi sentimenti si sono resi interpreti, a più riprese, ma anche in modo sempre più labile, la Civica Amministrazione, le istituzioni religiose, i partiti, i sindacati, le organizzazioni sociali, culturali e di categoria e, naturalmente, il Comitato feste patronali.

Esecrazioni, proteste, proposte, polemiche, commenti, appelli, inviti, deliberati, documenti, manifestazioni, marce, iniziative che hanno avuto, grazie ai corrispondenti locali, una puntuale e circostanziata eco sui quotidiani pugliesi e sui periodici terlizzesi, lasciando così una traccia documentaria di apprezzabile interesse storico.

La carta stampata, nonostante la soffocante invasione dei mezzi radio-televisivi, se non se ne fa un uso superficiale e fugace, all’occorrenza, diventa una fonte documentaria facilmente reperibile e consultabile da chi vuole conservare la memoria storica dei fatti, avvenimenti e personaggi assurti all’onore della cronaca in un determinato periodo.

Articoli, resoconti, cronache, commenti, lettere, volantini, manifesti, verbali, deliberazioni, ordini del giorno, se opportunamente ricercati, selezionati, ordinati intorno ad un unico centro d’interesse possono dar luogo ad un dossier, un’antologia, una rassegna inedita ed originale che può diventare – sol che lo si voglia – occasione e strumento di maggiore consapevolezza, di più approfondita riflessione, di più efficace iniziativa per impedire che l’equivoco, la demagogia, l’indifferenza, l’oblio prevalgano sulla capacità di reazione e di recupero di quei valori tradizionalmente rappresentati dal Carro trionfale di Terlizzi.

In queste pagine fotocopiate, non sempre graficamente perfette, ma contenutisticamente unitarie, rivelatrici di un’attenzione sempre viva nei riguardi del problema, se adeguatamente “contestualizzate”, si rivive, evidentemente, il dramma di un popolo proditoriamente colpito nel più profondo della sua coscienza morale, civile, religiosa, ma anche capace di una civile e composta reazione alla violenza che, purtroppo, nello stesso periodo, ha continuato a colpire in modo sempre più arrogante e crescente persone e cose, onesti cittadini e laboriosi imprenditori.

In questi ritagli di giornale parlano la gente comune e la gente importante, a volte per puro sfogo, altre per chiedersi semplicemente: “Perché?”, altre per ricostruire fatti ed episodi, altre per individuare cause, denunciare presunti responsabili, paventare pericoli, altre per ancora per sensibilizzare, lanciare appelli, richiedere contributi, altre per mettersi in mostra, per polemizzare, per fare demagogia.

Ma da queste cronache emergono anche il dramma di un popolo per l’abbandono di un paese alla parte peggiore di se stesso, lo sconforto della parte migliore della società per la caduta dei valori fondamentali della convivenza civile, il rimpianto dei più anziani per tempi che non sono più, il disorientamento dei giovani per un futuro sempre più incerto.

Accanto a tutto questo, però, altre forze, altre volontà, altre energie si sprigionano da un anelito di riscossa, di ricostruzione, di recupero perché quanto è stato sottratto alla religione, alla tradizione, alla comunità sia restituito integro e ugualmente maestoso; perché ciò che appartiene alla nostra memoria, alla nostra fede, alla nostra speranza di pace non venga travolto dall’oblio, che, a differenza del fuoco, non lascia neanche la cenere.

Ecco perché i resoconti e i commenti giornalistici, i documenti e le foto posti come pietre miliari sulla strada del nostro passato prossimo possono, a ben vedere, rappresentare un significativo assemblaggio di fonti storiche utili, soprattutto, a chi di questo infausto periodo della nostra storia, caratterizzato sempre più dalla violenza gratuita, non motivata, sproporzionata, vorrà in futuro farne oggetto di studio, di analisi, di riflessione e d’insegnamento.

Non si può, infatti, non rilevare con rammarico che, come per altrettanto e forse più gravi fatti criminosi, per quanto spietati e crudeli siano apparsi, lo sgomento, la “rabbia”, la protesta non durano più di qualche giorno o settimana.

Ricordare, quindi, possedere gli strumenti della memoria, farne oggetto di lettura, commento, discussione, averli a portata di mano per usarli come fondamenta del nuovo palazzo, può essere un modo semplice ma efficace per non limitarci a dire: “C’ero anch’io”. La storia non è mai stata fatta dai soli testimoni, ma sempre da soggetti attivi e consapevoli che, alla fine di ogni processo, hanno potuto affermare con giustificato orgoglio: “Anch’io ho fatto qualcosa”.

Nel mettere, pertanto, a disposizione dei cittadini di Terlizzi questa rassegna stampa sul Carro trionfale, desidero ringraziare tutti coloro che questo lavoro hanno permesso e cioè chi con attenzione, pazienza e spesso nell’incomprensione contribuisce a formare una coscienza civile attraverso la puntuale e sistematica informazione giornalistica. In modo particolare sono grato a Michele De Santis che, con il suo prezioso “instant book”, intitolato “Terlizzi Brucia”, ha pubblicato e stampato sull’argomento “carro trionfale” articoli e documenti degni della massima attenzione.

Mi è d’obbligo segnalare, infine, il prezioso ed entusiastico contributo offerto dai miei allievi della classe 2°G ella Scuola media “P. Fiore”, che non solo hanno ispirato il lavoro di raccolta, ma hanno speso tempo ed energie per discuterlo, sistemarlo e divulgarlo.

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