lunedì 30 agosto 2010

UNA CITTA’ A MISURA DI BAMBINO: E’ ANCORA POSSIBILE?

Accade spesso di sentire genitori e nonni lamentarsi, nonostante le iniziative dell’Amministrazione comunale tese a rendere più accoglienti ed attrezzate le piazze comunali, della mancanza di interventi per realizzare un più proficuo rapporto bambini spazi-urbani.
Nelle more delle prossime deliberazioni consiliari relative al PUT (Piano Urbano del Traffico), del PUG (Piano Urbano Generale) e della fine della “sperimentazione” delle Piste ciclabili, mi permetto suggerire ai nostri amministratori alcuni interventi che possono essere raggruppati nelle seguenti quattro macroaree:
• Interventi sugli spazi intesi come luoghi per il gioco, il tempo libero, per migliorare la sicurezza, la fruibilità, la mobilità, l’autonomia di movimento. Sono riconducibili a questa area le tipologie di intervento che prevedono la creazione di spazi attrezzati sia all’aperto che in edifici particolari per il gioco, la scoperta, l’avventura, l’aggregazione, lo sport; la riqualificazione delle aree verdi, dei cortili condominiali; la creazione di città più sicure attraverso “percorsi” pedonali guidati e protetti, dotati di specifica segnaletica per i bambini per esempio da casa a scuola; la facilitazione della mobilità tramite la creazione delle piste ciclabili e iniziative “spot” per “sgombrare” le città dalle auto.
• Interventi sulla cultura del rapporto bambini e spazi urbani attraverso iniziative di animazione, sensibilizzazione, divulgazione, studio, formazione, educazione permanente. Sono compresi in quest’area l’organizzazione di seminari, corsi di formazione, giornate di studio rivolti sia agli amministratori del Comune e degli uffici tecnici, sia agli architetti, sia alla cittadinanza, per creare nuove competenze negli operatori e diffondere in tutti una nuova sensibilità che dedica maggiore attenzione alle esigenze dei bambini nella fruizione della città. Fanno parte di quest’area l’organizzazione di momenti di animazione, feste, iniziative informative sullo “stato di salute” della città con riferimento all’infanzia, azioni di comunità ed educazione permanente che vedono i vigili, i commercianti, gli anziani preoccuparsi per rendere sicura ed accogliente la città per i giovani e i cittadini.
• Interventi sulle strategie di coinvolgimento e partecipazione attiva per la progettazione, pianificazione e governo della città. Le tipologie comprese in quest’area fanno riferimento, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti e dei metodi di progettazione partecipata, alla definizione dei piani urbani della mobilità, dei piani regolatori, di guide sulla città, sulle opportunità dei servizi esistenti, sui musei e la fruizione dei beni culturali, sulla progettazione di arredi e spazi interni di ludoteche, biblioteche, cortili scolastici, condominiali, spazi gioco.
• Interventi misti che abbracciano due o tre delle precedenti macroaree. Fanno parte di questo insieme anche le iniziative riconducibili al progetto del Ministero dell’Ambiente sulle città amiche delle bambine e del bambini, che prevedono un approccio globale, urbanistico e sociale, alla vivibilità della città.
Concludendo, l’azione intrapresa dai nostri amministratori va sicuramente continuata e potenziata poiché possa davvero imporsi come espressione di un rinnovato modo di pensare alla città e al benessere dei bambini. L’occasione è propizia per rinnovare, ancora una volta, la proposta avanzata dal sottoscritto circa tre anni fa, al Sindaco di far aderire il Comune di Corato al “Progetto Città Sane – OMS”. E’ questa un’iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/EURO), al fine di fornire uno strumento per la realizzazione, a livello locale, dei 21 obiettivi “Health fot All, ossia Salute per Tutti. I comuni della provincia di Bari e della BAT che vi hanno aderito sono numerosi e si sono organizzati in rete nazionale e regionale allo scopo di rafforzare l’impegno delle municipalità per divulgare i principi e le strategie di attuazione del progetto “Città sane”-OMS” in tutta la realtà regionale. I Comuni più vicini a noi che vi hanno aderito risultano essere quelli di Bisceglie, Terlizzi e Molfetta, cui è stato affidato il coordinamento. Quello di Corato risulta ancora assente. Come mai?

Nessun commento: