lunedì 30 agosto 2010

I GIOVANI E L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’

E’ per me un grande motivo di orgoglio essere riuscito a portare a termine un lavoro di ricerca sui comportamenti antisociali in alunni della scuola dell’obbligo, sintetizzato in un libro intitolato “Il bullismo”, che presto sarà pubblicato a cura della Casa editrice Secop Edizioni di Corato.
E’ il frutto dell’esperienza condotta nella Scuola media Statale “Moro-Fiore” di Terlizzi nella mia veste di docente di lettere e di operatore psicopedagogico. E’ indirizzato agli studenti, agli insegnanti, ai genitori ed alle istituzioni. Contiene consigli chiari e mirati su come procedere nella costruzione di progetti di prevenzione primaria, su come affrontare le situazioni a rischio e come gestire quelle in cui i problemi già si presentano con una certa gravità.
La tesi di fondo, mutuata dai numerosi riferimenti bibliografici, muove dal concetto che la cultura della legalità non può consistere nella repressione del crimine, ma nella promozione di un nuovo atteggiamento verso la cultura della giustizia. Si reclama la piena attuazione del diritto alla legalità, ma tale diritto presuppone che sussista anche un dovere di legalità, inteso come obbligo di rispettare le regole riconosciute di convivenza civile.
Costruire il tessuto legalitario significa costruire una comunità coesa, fondata su una storia e una memoria identitaria, legalità si coniuga con solidarietà, responsabilità, giustizia, garanzia di benessere per i singoli individui.
Pertanto, il compito della scuola oggi non è solo quello di trasmettere cultura in senso tradizionale, ma di formare la coscienza dei giovani, educarli al senso etico, far capire loro quali siano i veri valori, che costituiscono il patrimonio morale, naturale e universale dell’uomo.
La scuola ha il dovere di riservare oggi più che mai una notevole attenzione a quelle azioni educative funzionali al contrasto dei mali più evidenti nella società contemporanea quali la violenza, il razzismo, l’intolleranza, l’aggressività, l’illegalità diffusa, il bullismo, l’esclusione dei diversamente abili e/o dei ragazzi cosiddetti fragili, nonché di promuovere l’implementazione e il consolidamento della coesione sociale e della giustizia.
L’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità rappresenta la dimensione trasversale dell’intero percorso formativo ed è parte integrante delle attività culturali. Costituisce il nucleo fondante per la formazione di personalità critiche, autonome, pluralistiche, aperte alla conoscenza, disponibili ad affrontar la realtà, a difendere la propria identità, in grado di riconoscersi, di definirsi e di vivere i valori della democrazia in modo consapevole, trasferendone i principi nella pratica quotidiana.
Voi ragazzi, aiutati da noi adulti, dai genitori e dai docenti, sappiate imparare a riconoscere e ad apprezzare il valore delle norme quali strumenti regolatori necessari dei comportamenti umani sia nella vita individuale sia nella vita collettiva.
Soltanto avviando un processo di sempre più diffusa educazione alla legalità, potremo efficacemente contrastare l’illegalità oggi esistente ed attuare una contrapposizione decisa a tutti i fenomeni di criminalità.
Prof. Vito De Leo – Presidente dell’Associazione contro la criminalità, per la legalità

Nessun commento: