lunedì 17 maggio 2010

RESENTATO ANCHE A TERLIZZI PIL 2° ROMANZO DI GERO GRASSI “La principesso e il figlio del professore”

Il 15 maggio scorso, su iniziativa della Cooperativa culturale RTS, presieduta da Damiano Guastamacchia, e del mensile “Il Confronto delle idee”, nella sala-conferenze della Biblioteca comunale, Maria Teresa De Scisciolo ha presentato insieme all’autore Gero Grassi “La Principessa e il figlio del professore (Ed.Palomar –giugno 2009), un romanzo che parla di Terlizzi negli anni 1924-1948 e 1976-1978.
Alla presenza di un numeroso ed attentissimo pubblico, la direttrice del periodico locale ha introdotto i lavori evidenziando il percorso politico e letterario dell’autore. Ha ricordato, infatti, i diversi ruoli politici ed amministrativi svolti dall’on. Gero Grassi, deputato dal 2006 e attuale Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e i contenuti essenziali del suo secondo romanzo.
Ma alla passione della politica – aggiungiamo - Gero Grassi ha affiancato da sempre quella del giornalismo e della scrittura. Dal 1984 al giugno 2009, contiamo ben 22 pubblicazioni, che hanno come soggetto la sua città natale, personaggi storici della D.C., la sanità e il cittadino. A questi libri, negli ultimi tre anni si sono aggiunti due romanzi: “Il Ministro e la Brigatista” e “La principessa e il figlio del professore”.
In quest’ultimo romanzo, l’autore - intervenuto subito dopo dichiara “ Con quest’ultimo lavoro, cui seguirà un altro a dicembre prossimo, continua la mia ossessione per il tempo, soprattutto il “corpo a corpo” con la vicenda nazionale italiana, luttuosa e grottesca insieme, sciagurata e grandiosa, che ha inizio con il Fascismo, a partire dal 1924. Ma è anche la storia degli albori della democrazia italiana all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale, quando con l’avvento della Repubblica e le elezioni del 1948, una generazione di democratici avvia un nuovo processo costituente improntato ai valori di libertà, pace e giustizia”. Con un salto di quasi 28 anni, l’autore ci fa poi rivivere gli anni duri del 1976-77-78, gli anni del terrorismo e delle Brigate rosse, del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro, ma anche dell’approvazione della legge 833/1978, che sancisce la piena attuazione dell’art. 32 della Costituzione, quando prevede che ad ogni cittadino deve essere garantito il diritto alla salute.
“Ma questa – aggiunge – è anche la storia di due giovani terlizzesi: Teresa Tuberoso (“La principessa”) e di Daniele Del Mare (“il figlio del professore”), entrambi provenienti da modeste famiglie, attraverso sacrifici, impegno e studio, riescono a diventare medici e parlamentari. La loro vita e la loro storia s’intreccia con il Fascismo, l’avvento della Repubblica, il trionfo della D.C., gli anni del terrorismo. Questi due non più giovani politici, l’una 53 e l’altro 54 anni, pur avendo vissuto la stessa vicenda umana e politica e condiviso gli stessi valori, eletti nel 1976, si ritrovano ad essere avversari tra i banchi della Camera dei Deputati, dove l’una cattolica e democristiana è Ministro della Sanità (prima donna ministro nella storia della Repubblica, voluta fortemente da Aldo Moro), l’altro, comunista tra i banchi dell’opposizione. Sia pure in ruoli diversi sono entrambi impegnati a far approvare il 23 dicembre 1978 la nuova legge sulla sanità”. Ma, al termine dei lavori parlamentari, Daniele verrà colto da infarto e sarà cura di Teresa accompagnarlo nella loro mai dimenticata e sempre amata Terlizzi, attraversata senza essere riconosciuti da alcuno”.
L’interessantissimo intervento dell’autore, sempre corredato da documentati e particolarissimi riferimenti storici ai personaggi, ai luoghi, agli eventi, si conclude con la lettura del sedicesimo ed ultimo capitolo del romanzo: “Quasi nessuno a Terlizzi ricorderà quel ragazzo intelligente e battagliero, animato da buona volontà, entusiasta di vivere e di combattere per migliorare il mondo. Eppure Daniele, il grande ragazzo è vissuto desideroso di amore e capace di amare. Ha dato tanto amore, ricevendone ben poco”.
“Nemo profeta in patria”, ci suggerisce la nostra esperienza. Ma questo non vale sicuramente per l’autore, al quale auguriamo tanta fortuna e riconoscenza per il suo impegno politico e letterario.
In ogni caso, siamo grati all’amico Gero Grassi che, sempre con grande padronanza razionale, critica e veritiera della parola espressa senza mai arrestarsi per una pausa di pensamento o di ripensamento, ci ha fornito la possibilità di conoscere tanti lati oscuri ed ignoti della nostra storia cittadina. Leggere le sue opere, infatti, è un viaggio nello spazio, nel tempo, nella fantasia. Dalle righe di inchiostro arrivano emozioni che ci coinvolgono, ci fanno compagnia, ci fanno conoscere meglio no stessi. Leggere è un invito a un’altra avventura, a un’altra scoperta, un grande privilegio della nostra vita: un modo per informarci, per crescere, per conoscere il mondo. Leggere è il cibo della mente…passaparola”.

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