domenica 30 maggio 2010

Bilancio e Comune Virtuoso: metodi e strumenti per la comprensione dei Bilanci pubblici

I Giovani democratici del Partito Democratico di Corato con l’avallo dei Gruppi politici dei Giovani Comunisti, del Partito Socialista, di Gioventù Italiana, della Democrazia Cristiana Libertas Puglia, dell’API, dell’Associazione Legambiente, del Centro Sudi Politici “A. Moro”, del Gruppo Giovani della Parrocchia Sacra Famiglia, dell’Azione Cattolica cittadina, della Caritas e della Pro Loco Giovani, nell’ambito del Corso “FORMARSI PER LA CITTADINANZA ATTIVA” hanno deciso di interrogare tre qualificati esperti sul tema “Bilancio e Comune virtuoso” nel corso di una conferenza-dibattito che si è tenuta presso la Biblioteca Comunale il giorno 28 Maggio.
Ne hanno discusso in modo pregevole e apprezzato da tutti i numerosi intervenuti Michelangelo Nigro, docente di Analisi finanziaria degli enti pubblici presso l’Università Carlo Cattaneo - LIUC - di Castellanza (VA), Massimo Mazzilli, Assessore del Comune di Corato alla Programmazione finanziaria e Pianificazione Strategica e Michele Monno, Consigliere Provinciale Presidente della Commissione consiliare Attività Produttive, Agricoltura, Artigianato, Caccia e Pesca della Provincia.
Moderatore del dibattito è stato il Prof. Vito De Leo, Presidente del Centro Studi Politici “Aldo Moro” che ha posto agli illustri relatori una serie di interrogativi legati all’attualità politica e amministrativa.
“Quanti coratini – ha cominciato - sono a conoscenza che ogni anno l’Amministrazione comunale deve preparare il Bilancio di previsione? Cioè deve stabilire quali sono le entrate e le uscite del nuovo anno? E se le entrate diminuiscono e le spese aumentano, come fare? La nostra esperienza ci dice che è proprio come in una famiglia: il papà e la mamma pensano spesso come fare se le proprie entrate non riescono a coprire le spese, che, come sappiamo, aumentano sempre. Magari loro decideranno di trovare qualche altro lavoro per aumentare le entrate. E se non lo trovano? Allora devono rivedere le spese e cercare di risparmiare da qualche altra parte. Ma non sempre è facile trovare una soluzione….
La differenza tra una famiglia ed il Comune – ha chiarito - è che la prima decide direttamente come comportarsi, mentre per i Comuni decidono altri: prima il Governo e poi il Parlamento, che impongono il cosiddetto “Patto di stabilità”. Difatti, ogni anno il Comune dovrebbe fare il bilancio di previsione per l’anno successivo entro il mese di dicembre. Il Parlamento, invece, da anni rinvia questa scadenza a marzo, ad aprile o addirittura a maggio”
“Questo è il primo danno, ha risposto il prof. Michelangelo Nigro - perché se il bilancio di previsione viene approvato dopo il 31 dicembre non si può spendere mensilmente più di un dodicesimo della spesa dello stesso anno. Se capita di dovere affrontare una spesa necessaria, questa, comunque, non deve superare l’entità di una mensilità dell’anno precedente. Questo è un problema di tutti i Comuni d’Italia”.
“Poi – ha aggiunto - abbiamo problemi territoriali (Nord, Centro, Sud). Ebbene è risaputo che nel settentrione le disponibilità di risorse (tributi propri) ed i servizi alle comunità sono maggiori delle altre zone. Dal dopoguerra si è cercato di porvi rimedio in tanti modi (prestiti, mutui) per coprire i disavanzi, contributi ordinari e/o straordinari, ecc., ma si è ancora lontani dalla soluzione. Forse col federalismo fiscale potremo avvicinarci”.
Intanto, ha chiesto il prof. De Leo, da diversi anni lo Stato riduce gradualmente i contributi (trasferimenti) a favore delle zone meno ricche e queste sono costrette ricorrere all’aumento dei propri tributi per assicurare le spese essenziali (personale, acqua, luce, manutenzione strade, pubblica istruzione, servizi sociali, ecc.). Con la recente finanziaria che cosa succederà al nostro Comune? Alla domanda ha risposto L’assessore Massimo Mazzilli il quale con dovizia di riferimenti alla situazione passata ed attuale del Comune di Corato, ha illustrato la situazione nei giusti termini. Ossia le procedure seguite, gli strumenti alternativi adottati, le difficoltà incontrate. Tra queste, quelle che hanno impedito al Comune di Corato, nel 2009, di rispettare il “Patto di stabilità”, il quale è stato oggetto di una lettera a sua firma e del sindaco al Presidente del Consiglio affinché – come richiesto anche dall’ANCI - “abroghi le sanzioni inique ai Comuni e riconosca loro una reale autonomia finanziaria”.
Rivolgendosi poi al dott. Michele Monno il moderatore prof Vito De Leo ha chiesto chiarimenti sul decreto legislativo che prevede, a partire dal 2014, che ogni Regione, Provincia e Comune provveda a trovare in proprio le risorse per tutte le spese, senza più contributi dallo Stato. Questo sicuramente - ha risposto il consigliere provinciale - aumenterà il dislivello delle disponibilità oltre che fra i Comuni anche fra le Regioni e le Province, obbligandoli ad intensificare la lotta all’evasione fiscale, anche nella prospettiva dell’annunciato federalismo fiscale.
Questo è il quadro entro cui ogni anno viene approntato e deliberato il bilancio di previsione.
Come è stato spiegato dai relatori, anche in risposta alle domande formulate dai signori Giuseppe Balducci, Benny Piarulli, Antonio Patruno, Getano Bucci e Sergio Torelli, non è un’impresa facile rispondere agli standard individuati per ottenere una certificazione di qualità, che aumenterà, per esempio, il potere contrattuale nei confronti degli istituti di credito, che impongono clausole capestro e tassi d’interesse da capogiro.
Ma il problema è che così come sono scritti oggi i bilanci sono incomprensibili ai più. Ecco perché è necessario puntare - così come dichiarato dall’assessore Massimo Mazzilli anche in risposta alle continue sollecitazioni fatte in questo senso dal prof. Vito de Leo - su forme di comunicazione più facilmente percepibili all’esterno come il “Bilancio sociale” e la “Certificazione di qualità”, al fine di realizzare il massimo della trasparenza e del coinvolgimento, oltre all’eccellenza nei risultati.
Lì,29/05/2010

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