lunedì 17 maggio 2010

CONGRESSO PD: CONTRIBUTO AL DIBATTITO

L’attualità politica
Il Partito Democratico si accinge a celebrare il Congresso di Circolo e Provinciale in un momento in cui si parla molto di disamore verso la politica da parte dei cittadini, che hanno disertato in massa le elezioni regionali e, dopo il caso Scajola, continuano a leggere un numero impressionante di nomi di politici implicati in affari di corruzione, di favoritismi e di privilegi, che hanno riaperto a tutti i livelli la “questione morale” che, alquanto ottimisticamente, si pensava fosse avviata a soluzione.
Marco Travaglio, provocatoriamente, tempo fa ha detto che oggi “Se hai fatto delle cose fuori dalla legge e vuoi evitare la galera, ti fai eleggere in Parlamento”. Vero o no, il pensiero dominante nei cittadini è questo. Sempre più frequentemente ci si domanda se la corruzione sia un male inevitabile e se ad essa ci si debba, un poco malinconicamente rassegnarsi.
Su questi temi gradirei che si aprisse il dibattito all’interno del Partito Democratico al fine di chiarire nel miglior modo possibile per quale idea di cultura, di società, di giustizia, di economia e di politica continueremo a batterci ed a confrontarci con le altre forze politiche.
Abbiamo bisogno di qualcuno che assuma su di sé con serietà e dedizione il compito di dare rappresentanza politica ai principi di libertà e di uguaglianza, del rispetto delle leggi e della giustizia, del primato del bene comune rispetto a quello particolare e tradurli in soluzioni legislative e amministrative.

Una democrazia dal basso
Il PD, avendo scelto di essere un partito aperto, dovrebbe usare i grandi momenti della sua vita interna, come il congresso di Circolo e Provinciale, non tanto per misurare la forza delle proprie componenti interne, ma per mettersi al servizio dei suoi elettori, delle loro speranze e aspettative.
Il PD ha scelto una democrazia di base che trova la sua espressione nei Circoli, dove il senso di appartenenza al tutto, le capacità e le disponibilità di ciascuno possono trovare maggiore spazio di espressione. E’ questa democrazia dal basso che dobbiamo potenziare, valorizzando, ad esempio, l’assemblea dei coordinatori dei circoli. Occorre dare voce - a Corato come a Bari - ad un’esigenza di maggiore autonomia ed è per questo che sono convinto che il Partito Democratico locale e provinciale abbia bisogno di grande unità e compattezza, di rafforzare la sua base ideale, la sua proposta politica, il suo stile d’impegno, la sua capacità organizzativa attraverso la piena, concorde e leale collaborazione di tutti.

La nostra forza: le persone, le idee, la coesione
La forza di un partito democratico, ossia di un partito popolare, sta nelle persone. E’ sulle persone che dobbiamo innanzitutto investire.
• La formazione delle persone
In vista delle prossime scadenze elettorali, in particolare quelle del rinnovo del Consiglio comunale previsto per il 2013, abbiamo di fronte una grande occasione per aprire le istituzioni al contributo di tante persone. Per praticare la politica in tutta la sua serietà si deve anche chiedere alle persone che intendono candidarsi anche ala disponibilità a formarsi, ad attrezzarsi adeguatamente prima di assumere un incarico pubblico. E’ quanto hanno iniziato a fare i Giovani del PD con il Forum tenuto a febbraio sulla “Costituzione e la Cittadinanza attiva” e quello previsto per il 28 maggio p.v. sul “Bilancio partecipato”.
E’ una grande servizio alla qualità della democrazia comunale che viene reso con questa “Scuola di formazione” rivolta in primo luogo a chi voglia orientarsi verso la politica attiva. E’ un grande investimento sul futuro per la formazione di una cittadinanza attiva e di una classe dirigente preparata, diffusa sul tutto il territorio.
• Studio e documentazione
Un secondo elemento fondamentale per una politica attenta ai problemi è quello di attuare una metodologia d’azione che coniughi studio e documentazione e che ci costringa anzitutto a confrontarci con i dati, per poi considerare le soluzioni adottate nelle altre realtà comunali e provinciali e che giunga poi a formulare proposte adeguate alla specifica realtà del nostro territorio.
Un partito che vuole essere il motore dell’innovazione all’interno delle nostre realtà istituzionali deve dotarsi di un Centro Studi capace di svolgere questa azione di supporto e di stimolo nei confronti dei consiglieri comunali, provinciali e regionali. Si tratta di creare una struttura agile ed essenziale che metta in rete le competenze dei singoli iscritti ed elettori, cittadini che hanno studiato, esperti e professionisti presenti nell’area partito per far conoscere esperienze e soluzioni a problemi o quesiti del nostro territorio. In questo modo l’intero metodo di lavoro del partito acquisirebbe autorevolezza e forza riformatrice.
• La coesione e il confronto
Il Partito Democratico deve farsi promotore, all’interno dell’alleanza cittadina e provinciale, di un rapporto di positiva collaborazione e ascolto rispettoso degli alleati e di tutte le forze politiche.
Nella coalizione di centro-sinistra il PD è il maggior partito;: per questo motivo ha il compito di ricondurre il confronto politico sul terreno dei valori in gioco, delle cose concrete da fare, dell’approfondimento del programma di coalizione. Nella sua collocazione di centro-sinistra il PD deve volere coniugare un profondo radicamento nel territorio e nelle sue tradizioni e una forte spinta all’innovazione: questa è la sfida con la quale il PD potrà misurare la propria maturità.

I contenuti dell’azione politica
La crisi economica ha posto in primo piano la questione della povertà e del lavoro. Il lavoro di innovazione, la formazione e la ricerca per affrontare e rispondere agli effetti della crisi, giocano un ruolo fondamentale e il PD deve farsi promotore di una maggiore razionalizzazione e di una maggiore qualificazione degli investimenti nel settore formazione/cultura/ricerca, che nel dibattito consiliare sul bilancio di previsione 2010 non sono stati sufficientemente sottolineati dai consiglieri di opposizione.
La formazione, la cultura, la ricerca saranno gli elementi che consentiranno alle persone e alle imprese di reggere la competizione, ma saranno anche gli elementi che consentiranno a noi di tutelare al meglio l’ambiente ed i beni collettivi che ci sono stati consegnati sperimentando nuove modalità e tecnologie nel campo dell’energia, dei trasporti, dell’organizzazione del lavoro.
Anche l’ambiente umano necessita di cura. Il PD deve riportare al centro dell’attenzione uno dei suoi principi fondanti: l’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini e di tutte le persone in quanto persone. In un momento in cui crescono gli atteggiamenti di intolleranza e di chiusura, il PD deve sforzarsi di ricostruire nel tessuto sociale i valori del rispetto di ogni essere umano e della sua dignità, della tutela dei suoi diritti, della valorizzazione del contributo che ogni persona e comunità possono dare all’intera società. Si dovrà quindi verificare come la distribuzione delle risorse pubbliche incide sulle condizioni di vita dei singoli e dei gruppi, per fare in modo che le risorse siano utilizzate per “rimuovere gli ostacoli” alla disuguaglianza.
Per fare questo abbiamo bisogno di una partecipazione sempre più vigile ed attenta dei cittadini, di un forte ed incessante ricambio nelle rappresentanze istituzionali, di un’amministrazione pubblica forte, trasparente, efficiente ed efficace.
Nella nostra città l’efficienza amministrativa non si accompagna sempre ad un’alta qualità della discussione democratica. L’atmosfera civile è stagnante, si è perso il gusto del confronto aperto e prevale il timore reverenziale nei confronti del potere. Privilegiando una dimensione verticale del potere si è messa in secondo piano quella orizzontale che è più antica e più tipicamente nostra e che trova nelle tradizioni di autogoverno delle nostre antiche comunità e libere città i suoi precedenti.
Perciò è necessaria un’opera di riequilibrio attraverso un rafforzamento del pluralismo delle istituzioni, il rispetto della loro autonomia, la valorizzazione dei corpi sociali e delle professioni. Tutto ciò può essere fatto anche mettendo in atto fin da subito pratiche più attente e rispettose, stili più dialogici e curiosi di interloquire con chi la pensa diversamente. Più amore e meno paura della libertà.
Se attraverso una sforzo comune il Partito democratico riuscisse a ridare coraggio alle molte persone che non hanno smesso di sperare e di impegnarsi per una democrazia autentica, sarebbe già qualcosa e sarebbe un buon segnale anche per il resto della città.

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