lunedì 12 aprile 2010

PD: un partito che deve guardare lontano

Ho ascoltato con molta attenzione gli interessanti interventi degli amici intervenuti all’assemblea del 7 aprile scorso intelligentemente introdotta dal vicesegretario Benny Piarulli. Considerata l’ora tarda mi sono astenuto dall’intervenire, ma questo non m’impedisce – come è mia abitudine - di fornire il mio modesto contributo alla riflessione comune sul futuro del PD cittadino.
Confidando, perciò nella pazienza dei lettori, aggiungo alle Vs. anche alcune mie proposte, che m auguro possano essere seguite da iniziative concrete, sistematiche e coinvolgenti e che in parte sono state anche anticipate sul mio blog (http//:comuneprtecipato.blogspot.com) e nei miei scritti pubblicati nei giorni scorsi sui siti del Pdcorato (6/4: “Supervendola: travolge e avvolge”; L’astensionismo: un fenomeno da non trascurare”; Coratolive: 6/4 “Bilancio di previsione 2010,”quando ne discuteremo? - ripreso anche da Vivicorato l’8/4 -; Terlizzilive 8/4 “Il voto alle regionali”).
Come è stato sottolineato nei diversi interventi, nei quali tutti hanno condiviso lo straordinario successo di Nichi Vendola, accompagnato da quello altrettanto soddisfacente del nostro candidato Riccardo Mazzilli, sento anch’io l’esigenza di ricordare alcune mie note scritte prima della campagna elettorale in cui parlavo della nuova passione che Vendola aveva saputo far sgorgare negli animi e nei sentimenti, non solo dei giovani, tanto da meritarsi il “Premio Nobel 2010 per la Poesia”, come ha brillantemente ricordato il nostro segretario-candidato nella sua lettera di ringraziamento agli elettori pubblicata il 7 aprile scorso sui siti di Corato.
Quello di Nichi è evidentemente un nuovo modo di comunicare la politica, tanto da essere premiato dall’Ateneo di Roma 3 per “originalità, coerenza e creatività”, ma anche di fare la politica che, attraverso l’evocazione del sogno, inteso come desiderio di fatti concreti, parla di programmi reali con chiarezza, senza ambiguità. Sui temi etici, sul lavoro, sulla scuola, sulla cultura, sull’immigrazione, sul mondo imprenditoriale, sulle professioni. Senza quell’ambiguità che sta soffocando il centrosinistra e sta accecando chi, deluso, non va a votare o, magari al Nord, vota Lega perché la loro comunicazione, i loro spot gratificano il bisogno non di sicurezza, ma di rassicurazione.
Ma torniamo all’assemblea. Nonostante i numerosi interventi delle amiche-donne, tutte capaci, in gamba e affascinanti, che ben si univano al bel sorriso di Riccardo, nessuno ha evidenziato che il prossimo Consiglio regionale, conterà la presenza delle donne sulle dita di una mano: appena 4. Certo, un soffio in più delle due donne consigliere della scorsa legislatura, ma sempre troppo poche, così come nel nostro Consiglio comunale che ne conta soltanto una e di cui giustamente si è cominciato a parlare in vista delle rinnovo previsto per il 2013, affermando sin da ora il principi delle pari opportunità sia a livello di partito che di rappresentanza nelle liste dei candidati.
Tutto questo deve essere inquadrato in quello spirito unitario che ha caratterizzato la campagna elettorale di Riccardo Mazzilli che, fermi restanti i rispettivi riferimenti provinciali e regionali di ciascuno, deve continuare a rappresentare, insieme alla dialettica interna, anche il corpo e l’anima di un partito che finalmente è uscito allo scoperto senza distinzioni di parte.
Ora è venuto il momento di accelerare su questo progetto identitario, politico, programmatico, gestionale ed amministrativo, aprendo porte e finestre del Pd in ogni quartiere, scuola e posto di lavoro aprendolo alla partecipazione di tutti.
Bisogna, insomma, voltare pagina. E’ tempo che a Corato si affrontino i problemi reali del 2010 con un approccio nuovo, in linea con i tempi, guardando alla situazione di oggi e non a realtà ormai sorpassate.
Il nuovo è una categoria dello spirito, non è solo anagrafe. Come me, tanti amici anni fa sono stati seduti in Consiglio comunale, ma è passato molto tempo, durante il quale ci siamo occupati di altro acquisendo una competenza che ora tornerà utile. Per me, il Nuovo è avere idee chiare per la città che non copino le strade già percorse, è circondarsi di giovani e vedere il mondo attraverso i loro occhi, è trovare soluzioni per aiutare i cittadini a combattere questa devastante crisi economica che ci sta mettendo in ginocchio.
Si volta pagina, quindi, chiamando e offrendo alla cittadinanza maggiore partecipazione ed un più ampio dibattito sulle scelte che li riguardano. Si volta pagina facendo spazio alle forze fresche del Partito, che hanno energia e voglia di offrire la propria collaborazione; si volta pagina stimolando competenze, creatività e fantasia di tutti coloro che hanno creduto alle primarie nelle potenzialità del nuovo Partito democratico.
Molto opportunamente Riccardo Mazzilli ha messo in programma un incontro con i partiti del centrosinistra per dare vita ad una coalizione – la più ampia possibile – che rappresenti una discontinuità rispetto alla destra che governa la città. Le precedenti consultazioni elettorali hanno dimostrato l’esistenza nelle organizzazioni coinvolte di barriere preconcette e di personalismi che di fatto hanno impedito la costruzione, a livello locale, di una forza politica alternativa coesa e credibile. Per tali ragioni, al momento, il Partito democratico resta l’unica vera realtà in grado di costruire un’Alternativa di Governo a Corato, ma deve continuare il proprio processo di consolidamento come soggetto politico di riferimento per i giovani, per il mondo del lavoro e per chi vuole che Corato sia sempre di più una città vivibile e piacevole.
Presentiamoci subito ai cittadini con un manifesto, il nostro progetto per il Comune, la Provincia e la Regione, nel quale siano evidenziati alcuni punti chiari ed argomentati, facilmente comprensibili, nei quali il PD lancia il suo progetto. Lavoro, sviluppo, sanità, ambiente, protezione sociale, istruzione, infrastrutture, casa, sicurezza, partecipazione civica, pari opportunità, immigrati: c’è molto da fare, da immaginare, da proporre in questi campi intorno ai quali mobilitare le forze vitali della città in una battaglia comune per il futuro governo.
Da qualche tempo nel nostro Partito si sente questo fermento nuovo, cui Riccardo Mazzilli ha cercato di dare voce e sostanza. E’ evidente che è in gestazione una nuova creatura che sta per nascere e di cui, per il momento, si intravedono appena le fattezze, ma che presto sarà una realtà viva e nuova non solo per Corato, ma per l’intera provincia di bari, con tutte le sue potenzialità e forze di rinnovamento che dovranno necessariamente emergere nei prossimi congressi per l’elezione delle segreterie e dei coordinamenti a livello Provinciale e di Circolo, oltre che nei nuovi assetti regionali.
A tutti noi, va quindi l’augurio e l’auspicio che cominci a chiedersi perché non siamo riusciti a intercettare il partito degli scontenti, che metta subito in campo una proposta ed un progetto credibili, che gli consentano di recuperare credibilità e di costruire alleanze che non siano semplici ammucchiate. Non possiamo più essere percepiti, e quindi definiti, solo in base ai NO che diciamo (e sia chiaro servono anche quelli), ma piuttosto per le risposte che siamo capaci o meno di mettere in campo.
Questo, credo, è il PD che può ricominciare a farsi capire dalle persone. Certo, non un Pd che si guarda l’ombelico: ma neanche uno che ha deciso di smetter proprio di guardare coprendosi gli occhi.

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