martedì 24 febbraio 2009

DIFENSORE CIVICO: FUMATA BIANCA


Con un voto quasi unanime il Consiglio comunale del 19 febbraio scorso ha decretato l’elezione del tanto atteso Difensore Civico. Corato è, pertanto, tra i pochissimi Comuni italiani ad averlo istituito. Sono, infatti, appena 6oo, su 8000, quelli che lo hanno istituito in base all’art. 8 della Legge 142/90 e alla legge n.267/2000 e ai rispettivi statuti che accolgono tale possibilità, dopo averne regolamentato l’attuazione e il funzionamento. Così è stato anche per noi. Il Consiglio comunale, in seconda battuta, lo ha individuato nella persona dell’avv. Antonio Dell’Accio, che ha ottenuto 27 voti su 31. Non si conoscono gli autori delle 4 schede bianche, dal momento che anche i consiglieri di minoranza si sono espressi in suo favore

Se la sua esistenza, grazie agli organi di stampa, è ormai nota ai più, non altrettanto si può dire per le sue competenze. Con le leggi sopraccitate entrano per la prima volta in scena i concetti, quali principio di legalità, buona amministrazione, imparzialità, trasparenza, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione, partecipazione dei cittadini al procedimento amministrativo, responsabilizzazione dei dirigenti e funzionari.

E, affinché tali concetti non restassero mere affermazioni di principi o mere norme programmatiche, ma costituissero, invece, ulteriori strumenti di effettive garanzie e di tutela dei diritti e degli interessi del cittadino, tale figura, benché prevista come mera facoltà di ogni singolo Ente, è stata prevista negli Statuti di quasi tutti i Comuni d’Italia. Ma, una volta prevista, la nomina del Difensore civico non costituisce più un “atto facoltativo”, ma un atto obbligatorio per legge”(art.136 del T.U. 267/2000).

Quali sono, dunque le funzioni che la legge assegna al Difensore civico? Potrebbe essere il miglior amico del cittadino. Un po’ consigliere, un po’ moderno tribuno della plebe: un aiuto nella quotidiana lotta contro le magagne della pubblica amministrazione lenta, distratta e borbonica E, invece, i Difensori civici non li conosce quasi nessuno: poco più di 600 in tutta Italia, un piccolo esercito di semiclandestini. Forse perché nel viaggio che dalla Svezia, la quale lo ha inventato nel 1800, chiamandolo “Ombudsman” (“Uomo che fa da tramite”), lo ha portato fino in Italia il Difensore civico ha cambiato faccia. Altro che miglior amico del cittadino. In molti casi è solo l’ennesima poltrona su cui far accomodare la politica, una sala d’attesa per candidati trombati, una casella per far quadrare i conti del pallottoliere della lottizzazione. Scelto dalla politica, parte integrante della burocrazia. Difensore del potere, delle sue logiche non sempre logiche ma non di chi le subisce. E, allora, nessuna sorpresa se pochi sanno che esistono e pochissimi si rivolgono a loro negli uffici.

Si tratta, quindi, solo di aggiungere un altro posto a tavola? Non è – evidentemente – il caso del Comune di Corato, che ha indetto un pubblico bando, cui sono pervenute soltanto 5 istanze, ridotte poi a tre, “per alcune imperfezioni nelle domande che il segretario comunale si è trovato costretto a scartare”. I nominativi sottoposti al vaglio del Consiglio comunale nella seduta 26 gennaio erano, oltre all’avv. Antonio Dell’Accio, gli avvocati Sergio Quatela e Giuseppe Pisicchio.

Ma, per mancanza dei parametri per l’elezione – com’ è noto – la seduta fu aggiornata al 19 febbraio, che ha confermato le previsioni che vedevano favorito l’avvocato Dell’Accio. Non si sarebbe creata questa situazione se lo Statuto, che ne prevedeva l’elezione da parte di 1000 cittadini sorteggiati proporzionalmente in tutte le sezioni elettorali, con divieto di campagna elettorale da parte dei partiti non fosse stato modificato. A nulla servirono nell’estate 2007 le proteste dell’ex presidente della commissione che redasse lo Statuto, avv. Francesco Stolfa, e di pochi altri cittadini secondo cui, così facendo, si sarebbe “annacquata la portata innovativa e svuotato di poteri i cittadini”.

Comunque, sic stantibus rebus, bisogna guardare al presente ed al futuro. Innanzitutto l’istituzione deve rispondere in modo chiaro e costante alla domanda.”Quali sono i compiti del Difensore civico? Nelle more di una pubblica discussione sul tema, azzardiamo qualche ipotesi.

In generale, il Difensore civico può intervenire per assistere, fornire consulenze ed informazioni, contribuire ad incoraggiare la partecipazione del cittadino e delle associazioni culturali, sociali e politiche all’attività del Comune. In pratica, il cittadino può interpellarlo in maniera assolutamente gratuita, per segnalare ritardi od omissioni degli impiegati e dei funzionari preposti agli uffici pubblici, per sollecitare il rilascio di certificati, per snellire l’iter di una pratica: è utile, insomma, per far valer i propri diritti.

I suoi compiti, insomma, non sono limitati alle sole situazioni di cattivo funzionamento della macchina burocratica, ma si estendono a tutti qui casi in cui il cittadino, per un interesse legittimo o per necessità, voglia chiedere conto di scelte e iniziative della pubblica amministrazione; desideri farsi consigliare circa le procedure da seguire per ottenere la licenza per l’apertura di un esercizio commerciale,intenda sapere quali adempimenti svolgere per ottenere una concessione edilizia; voglia verificare in base a quale criterio siano avvenute le assegnazioni degli alloggi popolari; decida di farsi assistere quando sia autorizzato a prendere visione di documenti che lo riguardano, ecc.

I cittadini devono sapere che il Difensore civico non è dotato di poteri coercitivi e quindi non può costringere l’Amministrazione ad ottemperare e ad adeguarsi alle proprie richieste: egli agisce in virtù del suo prestigio personale e della pubblica funzione che riveste. In alcuni casi, se il funzionario non mostra la volontà di collaborare, può proporre nei suoi confronti un’azione disciplinare.

La conoscenza diretta dell’avv.Antonio Dell’Accio del suo ruolo e dei suoi compiti, se sarà resa pubblica, favorirà sicuramente la creazione di un nuovo “patto istituzionale” tra l’Ente locale ed i cittadini, da cui potrà scaturire un tavolo permanete di confronto programmatico per rendere più adeguata la risposta amministrativa alla domanda individuale e sociale, soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della società. Siamo sicuri che il “nostro” Difensore civico al requisito della oggettiva competenza aggiungerà sicuramente quelli della disponibilità e della dedizione alla carica, così come emerge dal suo curriculum, la non organicità ad alcun partito, la capacità di mediare e di essere stimolo nei confronti dell’Amministrazione comunale

Siamo sempre convinti, infatti, che non potrà certo essere la norma a cambiare i comportamenti, ma, soprattutto, una nuova cultura civica, realmente capace di rinnovare le modalità di approccio ai problemi che affliggono la comunità nel suo insieme e nelle sue singolarità.

Auguri e buon lavoro a tutti.


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