Nel
baillame elettorale coratino, che vede contrapposti 7 candidati sindaci, 17
liste e 390 candidati al Consiglio
comunale, l’un contro l’altro armati di manifesti e slogan e volantini, che
riempiono le piazze quando ci sono eventi notevoli come quelli promossi dai candidati
sindaci Renato Bucci (centrosinistra), Franco Caputo (centrodestra) e Domenico Ungari
( Movimento 5 Stelle, che il giorno 14 maggio, in un’ora insolita si è avvalso anche
della presenza di Beppe Grillo), continuiamo ad osservare (anche nel secondo dibattito
tenutosi in piazza Sedile tra i sette candidati sindaci) volti già visti ed
altri che si affacciano per la prima volta. Lo stesso dicasi per gli altri 4:
Piero Cervellera (Scelta Civica di Monti), Lucia Leo (Rifondazione Comunista),
Cataldo Mazzilli (Io per Corato), Vincenzo Quinto (Corato Protagonista)
Tutti i candidati, vecchi e nuovi, cambiano
aspetto per il periodo elettorale, sorridono, salutano, stringono la mano a
tutti, diffondono ottimismo, assicurano cambiamenti, fatti, certezze e non più
sogni, si propongono, schierano in prima fila parenti ed amici e amici degli amici. Ogni mezzo è buono, e non
c’è spesa che tenga, pur di farcela nella volata finale e di salire da
vincitore gli scalini del palazzo di città per sedersi sullo scranno del potere
comunale e dall’alto guardare la città, i cittadini…nuovi sudditi.
I cittadini, come non mai, sono al centro
dell’attenzione o dell’attrazione “fatale” dei candidati. In questa “fiera
mercato” (particolarmente attiva il sabato mattina), ci sono coloro che
guardano il tutto con diffidenza, memori che la storia si ripete ogni tornata
elettorale e, all’indomani del voto, tutto torna come prima: la casta degli
eletti che si chiude nel palazzo, presa dai giochi di potere, da una parte, e il
popolo governato che si trascina tra lamenti e imprecazioni, dall’altra.
Ci sono anche coloro che sono attratti dal
potere e si spostano da una parte all’altra, purché si stia a cavallo sul carro
giusto e ci si sieda al tavolo. C’è pure la schiera, in crescita, dei cittadini
elettori responsabili. Come noi del Centro Studi Politici “A. Moro” questa non
intende più il voto come delega quinquennale in bianco senza un rendiconto, ma
impegno di corresponsabilità partecipativa nella gestione amministrativa per
l’attuazione del programma e del progetto di sviluppo condiviso.
L’eletto e i cittadini elettori,
continuiamo a ripetere, per tutta la durata del mandato amministrativo devono
mantenere un rapporto relazionale, che si estrinseca nella trasparenza
dell’attività amministrativa e nella partecipazione alle scelte gestionali,
così come chiaramente richiesto anche dal Movimento Civico “Uniti per Corato”, presieduto
da Michele Loizzo, negli incontri tenuti nei mesi scorsi su “Etica e Politica”,
sulla “Smart City” sul “Questionario di partecipazione attiva”.
Trasparenza per noi significa piena
informazione, anche preventiva, dell’attività gestionale, soprattutto quella
relativa alle opere pubbliche, alle scelte urbanistiche, ai servizi comunali e
al bilancio sociale, perché ogni cittadino sia consapevole di quello che si
vuole e di come si vuole fare e dia suggerimenti o proposte alternative, perché
si eviti sperpero di denaro pubblico e soluzioni inadeguate o sbagliate.
Trasparenza per noi è periodica
informazione sullo stato di attuazione del programma, sulle difficoltà ed
ostacoli incontrati, sulle soluzioni per superarli.
Trasparenza per noi è pubblicizzare sia
gli obiettivi affidati ai dirigenti comunali, sia i risultati annuali conseguiti
anche con riferimento all’efficienza dei servizi comunali, propedeutica
all’erogazione di ogni e qualsiasi premialità, che i cittadini devono
conoscere. Dopo l’abolizione dei controlli tradizionali sull’attività
amministrativa gestionale, l’unico modo per frenare sprechi, abusi, inadeguata
o cattiva gestione pubblica, è la partecipazione e la corresponsabilità dei
cittadini con le modalità della trasparenza, della pubblicità dell’attività
amministrativa.
La città non si lascia incantare più da
promesse o da elenchi di opere pubbliche, ma vuole certezze, vuole conoscenze
in anteprima l’opera da fare e se ci sono i finanziamenti, la validità del
progetto e la sua attuazione in tempi certi e senza varianti, sinonimi, in
genere, di superficialità progettuale, di sperpero di denaro e di durata
infinita dei lavori con grande danno alla città.
In tempi in cui a tutti si chiedono
sacrifici e le risorse comunali sono limitate, i cittadini vogliono un maggiore
controllo della spesa pubblica, sevizi comunali efficienti e a costi minori,
così come sperano per il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti urbani con un
significativo incremento della differenziata.
E’ aspirazione di tutti vivere in una
città piacevole, dove si sviluppi un forte senso di appartenenza ad una
comunità, dove l’ambiente urbano sia bello e gradevole, dove l’aria, l’acqua e
il suolo non siano avvelenati, dove si possa godere di spazi pubblici
accoglienti e di servizi efficienti: una città dove, senza rinunciare ai
vantaggi della modernità, risulti preminente l’impiego di nuove fonti
energetiche alternative e rinnovabili per conservare e migliorare il luogo dove
viviamo in modo tale da poterlo trasmettere più bello, più pulito, più sereno
alle future generazioni.
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