domenica 7 aprile 2013

DON TONINO BELLO SEMPRE VIVO



Il 20 aprile 1993 moriva don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo e Terlizzi dal 1982 al 1993, presidente nazionale di Pax Christi, ma sempre e prima di tutto instancabile testimone di carità e profeta di pace. La forza delle sue parole continua ancora oggi, a molti anni dalla sua scomparsa, a richiamarci alla nostra responsabilità di "cristiani fino in fondo, anzi fino in cima".
     Vogliamo provare a ricambiare i tanti doni preziosi che ci ha lasciato nei suoi scritti e nei tanti colloqui che abbiamo avuto l’onore di avere con il piccolo dono della memoria in queste pagine.
     Intriso di spiritualità francescana Don Tonino ha attraversato la navata del mondo contemporaneo facendo della propria vita un'esperienza di servizio e di santità. Campione del dialogo, costruttore infaticabile di pace, pastore mite e protettore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi. Profeta della speranza, infaticabile testimone dell'amore di Cristo nel tempo, cantore della bellezza nella molteplicità delle sue espressioni, nostro e indimenticabile poeta e profeta... dell'aurora... Scrittore ispirato, per la freschezza e l'originalità dello stile, per la profondità del messaggio, per la forza del suo linguaggio, capace di parlare ai giovani, agli adulti, lontani o impegnati nella Chiesa, agli ultimi, a ciascuno, personalmente. La sua scelta pastorale vissuta sull'opzione radicale per gli ultimi, il suo impegno per la promozione della pace, della non violenza, della giustizia e della solidarietà lo rendono ancora oggi, a distanza ormai di 20 anni dalla sua morte, uno dei più audaci profeti dei nostri giorni. «Oggi, come non mai, si sta prendendo coscienza dell'origine e del destino unico dell'umanità... Vedrete come, fra poco, la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe. Ricordatevelo! ». (Omelia del Giovedì santo 1993).
     Per chi volesse approfondire la conoscenza dei rapporti significativi ed indelebili che il compianto vescovo salentino ha saputo intrattenere con le singole comunità affidate alla sua cura pastorale, suggerisco la lettura del volume “Don Tonino a Terlizzi”, edito dalla Ed. Insieme e curato da Renato Brucoli, suo noto collaboratore, prima come responsabile Caritas e poi come direttore del settimanale diocesano “Luce e Vita”, oltre che come biografo e divulgatore della testimonianza e del messaggio del vescovo di Alessano.
     L’edizione è fuori commercio, fu diffusa gratuitamente dal Comune di Terlizzi in segno di omaggio e di riconoscenza nei confronti di un grande vescovo che ha inciso con tanta efficacia sulle sorti della comunità locale.
     Questo ricordo viene a coincidere con un periodo elettorale in cui candidati sindaci e aspiranti consiglieri comunali si stanno contendendo il potere di amministrare la città di Corato per i prossimi cinque anni. A questi signori rivolgiamo come Centro Studi Politici “A. Moro” l’invito a fare proprio il seguente messaggio di Don Tonino: «Comunione significa impegnarsi in prima persona, senza delegare troppo facilmente gli altri. Significa sacrificarsi, perché vadano avanti i progetti migliori, senza guardare l’architetto che li ha concepiti. Significa riconoscere e apprezzare e incoraggiare quello che di buono fanno anche gli avversari, senza lacerarsi in mille diatribe e vanificare gli sforzi con sottigliezze bizantine»…..”Perché nasca un nuovo ordine di giustizia e di pace dobbiamo accendere, con quella della pietà, la lampada della politica, intesa come maniera esigente di vivere l’impegno umano e cristiano al servizio degli altri”.
     Nessuno di loro – ci spiace ricordarlo – è stato presente il 3 aprile scorso alla libreria Secopstore in cui è stato presentato il libro di Agostino Picicco intitolato “Nel riverbero di cento ideali”. Ci auguriamo di incontrarli il giorno 8 aprile, alle ore 19,00, in occasione dell’evento organizzato dal Centro aperto “Diamoci una mano” (Via Gambara,1), che vedrà la partecipazione del vicario zonale Cataldo Bevilacqua, Angela Paganelli del punto Pace Pax Cristi-Coarto, Renato Brucoli, già collaboratore di Don Tonino e Giuseppe De Leo, presidente del circolo locale di Legambiente “Angelo Vassallo”.
   Su don Tonino si potrebbero spendere tantissime parole. È stato sempre maestro di vita per tutti indistintamente, lo ha dimostrato il fatto che al suo funerale eravamo in 50 mila, appartenenti ad ogni classe sociale. Prostitute, tossicodipendenti, ricchi, poveri, onorevoli, ecc., a dimostrazione che lui parlava un linguaggio alla portata di tutti, non aveva bisogno di un dizionario, per tradurre gli bastava “essere”. Lo potremo rivedere nel mediometraggio a lui dedicato dal titolo “L’anima attesa: lo sguardo di don Tonino Bello”, di Edoardo Winspeare, interpretato da Carlo Bruni, prodotto da Pax Christi, che sarà distribuito nel numero di maggio di “Mosaico di pace” e nelle librerie italiane. E’ un viaggio fisico e spirituale che permette al protagonista di scoprire che “l’intelligenza è dei semplici e dei puri, mentre la stupidità è dei cinici”.

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