Improvvisazione addio. Sono queste le due parole –
chiave che devono essere poste alla base della programmazione culturale della
prossima amministrazione comunale.
Come Centro
Studi Politici “A. Moro” continuiamo a sollecitare azioni di sistema, coerenti con la storia e
il patrimonio culturale e monumentale della città e che siano innanzitutto
rispondenti alla vocazione del territorio.
Purtroppo,
però, nonostante la buona volontà e l’impegno dei responsabili amministrativi e
degli attori coinvolti nella programmazione e gestione dei diversi gli eventi
stagionali, anche quest’anno la consultazione dei soggetti pubblici e privati è
stata realizzata solo all’ultimo momento.
Come è
possibile – continuiamo a chiederci – realizzare una collaborazione strategica
ai diversi livelli d’intervento, al fine dell’attuazione di modelli innovativi
di gestione che favoriscano lo sviluppo turistico, sociale ed economico
dell’intero territorio? Com’è possibile creare conseguentemente le opportune
sinergie tra i vari soggetti preposti alle attività culturali e produttive (il
cosiddetto terziario), della realtà coratina? La risposta a queste domande
fondamentali sta nella capacità di istituire un sistema relazionale e
partecipativo basato sulle alleanze, sulla promozione di una vera e propria
“Cultura della Città”. Non solo. Ma anche sulla valorizzazione del nostro ricco
patrimonio storico-artistico, sempre lavorando nella prospettiva di una
progettualità organica, per giungere ad un sistema realmente integrato in un
contesto territoriale più ampio, come già previsto con le partecipazioni
all’Agenzia Puglia Imperiale, Turismo, Area Vasta, Piani Integrati Plurifondo,
Pit, Pis, ecc.
Dei passi
avanti in questa direzione sono stati fatti sicuramente con l’apertura del
Museo della Città e del Territorio che, grazie ai giovani e bravi collaboratori
della Pro Loco e dell’Archeoclub, sta diventando sempre più un luogo di
aggregazione e di scambi culturali, favorendo così la ripresa della fiducia
nelle istituzioni e promuovendo anche le varie forme di espressione giovanile.
Il nostro Polo museale, siamo tutti convinti, accanto a quello bibliotecario e
al nascituro teatro comunale devono affermarsi progressivamente come
contenitori attivi, propulsori di creatività, ricerca e innovazione, capaci di
fungere da traino e motore per lo sviluppo non solo culturale ma anche di
rilevanti settori produttivi del nostro territorio, nonché catalizzatore di risorse
da investire per la valorizzazione e la promozione della nostra cultura e
storia. Si darà così maggiore senso all’Ufficio di Informazione Turistica
affidato alle capaci mani della Pro Loco Quadratum presieduta dall’instancabile
Aldo Strippoli.
Ma tutto
questo non basta. Vanno incentivate le attività di ricerca collegate al
patrimonio librario, documentario ed archivistico, che in 15 anni potrà fruire
degli oltre trecentomila euro lasciati in eredità dal compianto e generoso ex
bibliotecario Vincenzo De Palo. In tale quadro occorre costituire un sistema
bibliotecario integrato che colleghi anche le principali biblioteche locali,
progressivamente, con le realtà degli altri Comuni del Comprensorio e con le
biblioteche universitarie. E’ quanto ci aspettiamo dall’Amministrazione
comunale, dalla Consulta della Cultura e dalle sue Commissioni speciali, dalle
istituzioni scolastiche e dalle associazioni culturali, che dovranno continuare
ad essere il luogo della riflessione, della proposta e punto di riferimento
costante non solo per l’organizzazione degli eventi programmati ma anche per i
tanti talenti di cui la nostra città è tanto ricca.
L’attuale
crisi economica rende urgente una forte alleanza tra le istituzioni e gli
operatori del settore per la definizione di una strategia e di un piano di
iniziative unitario, sul quale far confluire le diverse proposte.
Sembra
urgente, dunque, uscire dalla crisi razionalizzando la gestione, favorendo
sinergie tra i diversi attori, eliminando sprechi e, soprattutto, ottimizzando
i fondi drasticamente ridotti.
La cultura
e il turismo devono costituire un importante volano per far fronte alle
conseguenze del difficile ciclo economico.
La sfida,
come abbiamo avuto modo di segnalare in una precedente nota, è quella di mettere a sistema le risorse e
saper valorizzare le intelligenze locali, con lo scopo di “capitalizzare” al
massimo i benefici dell’investimento culturale in termini di occupazione e di
generazione di nuovi flussi economici, oltre che di immagineturistica.
Investimenti sulle già esistenti risorse umane locali, tenendo presente e coinvolgendo le realtà culturali già esistenti (Associazioni, gruppi, scuole ecc.), e creare quindi forti e produttive collaborazioni tra l’ente pubblico e l’ente privato. Forte investimento sui giovani, dando voce alla popolazione giovanile, mettendola in gioco e rendendola la vera protagonista della scena artistica, offrendo innovazione ed educazione di alto livello. Incentivi per i numerosi giovani talenti. Riconoscendo e valorizzando i giovani talenti in campo artistico e non, in modo da ricostruire un orgoglio di appartenenza alla comunità così da incentivare gli stessi giovani ad investire sulla terra che li ha accompagnati durante la crescita. Istituzione di una “Accademia Artistica” comunale. Il più alto obiettivo che si potrebbe raggiungere sarebbe quello dell’istituzione di una “Accademia delle Arti”, una istituzione che riunisca in sé scuole di musica, di danza e di arti figurative, gestita dall’ente comunale, così da semplificare l’accesso per l’utenza e creare una istituzione che, al sud Italia, ancora non si vede. Promozione di stagioni concertistiche, mostre, presentazioni culturali di ogni genere, organizzandone la programmazione attraverso linee guida specifiche per non disperdere risorse.
Investimenti sulle già esistenti risorse umane locali, tenendo presente e coinvolgendo le realtà culturali già esistenti (Associazioni, gruppi, scuole ecc.), e creare quindi forti e produttive collaborazioni tra l’ente pubblico e l’ente privato. Forte investimento sui giovani, dando voce alla popolazione giovanile, mettendola in gioco e rendendola la vera protagonista della scena artistica, offrendo innovazione ed educazione di alto livello. Incentivi per i numerosi giovani talenti. Riconoscendo e valorizzando i giovani talenti in campo artistico e non, in modo da ricostruire un orgoglio di appartenenza alla comunità così da incentivare gli stessi giovani ad investire sulla terra che li ha accompagnati durante la crescita. Istituzione di una “Accademia Artistica” comunale. Il più alto obiettivo che si potrebbe raggiungere sarebbe quello dell’istituzione di una “Accademia delle Arti”, una istituzione che riunisca in sé scuole di musica, di danza e di arti figurative, gestita dall’ente comunale, così da semplificare l’accesso per l’utenza e creare una istituzione che, al sud Italia, ancora non si vede. Promozione di stagioni concertistiche, mostre, presentazioni culturali di ogni genere, organizzandone la programmazione attraverso linee guida specifiche per non disperdere risorse.
Per dare un
senso a queste iniziative occorre organizzarle con professionisti del settore e
inserirle in vere “stagioni artistiche”, cioè in periodi dell’anno dedicati a
determinati temi, coinvolgendo gli enti e le personalità già presenti nella
comunità. Valorizzazione della cultura popolare coratina e della tradizione
antica, per sottolineare che la Cultura è anche quella che si respira nel cuore
più profondo del paese, fatta di gastronomia, di suoni, di abiti, di
tradizioni, che devono essere in tutti i modi valorizzate, divulgate, ed
innovate. La cultura popolare merita quindi il più alto degli interessi.
Una volta
ultimati i lavori di ristrutturazione del Teatro comunale, sarà il più
suggestivo luogo da dedicare agli eventi culturali. Convegni, presentazioni,
mostre, concerti, seminari, recite, spettacoli… Una immensa risorsa, da
utilizzare con intelligenza e criterio. Un grandissimo strumento che potrebbe
spostare la vita cittadina nel centro storico del paese.
Quando si
comincerà a discutere di tutto questo non è ancora dato sapere. Ai posteri
l’ardua sentenza!
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