All’indomani dei pubblici incontri
promossi da alcuni partiti e liste civiche coratine ed alla vigilia
dell’assemblea del Partito Democratico, prevista per il giorno 20 ottobre, che
prevede tra gli altri punti iscritti all’o.d.g. anche l’individuazione dei
candidati disponibili alla carica di sindaco, che dovranno poi competere nelle
primarie di coalizione, tutte ancora da definire, concordare e regolamentare, come Centro Studi Politici
“A. Moro” intendiamo offrire - come sempre – il nostro contributo di idee e di
proposte in vista delle prossime elezioni amministrative, che dovranno
necessariamente basarsi sul confronto programmatico tra le coalizioni, le singole forze politiche
ed i candidati sindaci.
Prioritario, a nostro modesto parere, deve
essere l’orientamento di tutti gli aspiranti amministratori alla cultura del progetto per riscrivere il
profilo di una nuova cittadinanza capace di creare una nuova Corato.
L’obiettivo
imprescindibile deve essere quello di creare un programma di governo che
coniughi efficienza e solidarietà, sviluppo e compatibilità ambientali,
sociali, culturali e finanziarie. In pratica, un nuovo modo di fare politica e
di governare un paese in cui deve essere
possibile crescere, studiare, lavorare, creare imprese, trovare casa,
passeggiare senza paura e timori per la
salute, divertirsi e socializzare e, soprattutto, in cui i cittadini sono
sistematicamente coinvolti nei processi decisionali.
Ciò che chiediamo, insomma è che si passi
dalla politica parlata ai fatti, effettuando scelte decisive strategiche
fondamentali per l’elaborazione di un progetto politico-programmatico a breve,
medio e lungo termine, condiviso unitariamente e veramente capace di restituire
fiducia alla politica e di favorire lo sviluppo del territorio e la crescita
della speranza nelle nuove generazioni.
Una comune visione della città da
costruire, la condivisione di regole chiare, la dimostrazione da parte di tutti
di avere capacità di ascolto, dialogo e confronto per raggiungere insieme
l’obiettivo di una città solidale, colta, operosa, sana, sicura, armoniosa,
pacifica ed amica amministrata da persone oneste, competenti e democratiche è
quanto si aspettano tutti i delusi dalla politica.
Oggi fare il consigliere comunale,
l’assessore, il sindaco significa essere manager di altissimo profilo in grado
di risolvere le varie problematiche irrisolte in modo da far fare alla città un
salto di qualità notevole. Non serve il presenzialismo comunque ed ovunque per
questa o quella riunione o quella manifestazione, serve praticità, serve un
atteggiamento per risolvere le problematiche e non parlare in sterili riunioni
per non decidere nulla.
Non basta volere più verde in città,
bisogna combattere le speculazioni edilizie; non basta voler preservare il
centro storico, bisogna anche sottrarre le periferie al degrado; non basta
cercare la sicurezza combattendo la microcriminalità, bisogna lottare contro
ogni forma di segregazione ed esclusione sociale, non basta offrire spazi di
vita, occorre anche il lavoro per poter vivere.
Insomma, dobbiamo tutti farci promotori di
un nuovo patto sociale che si muova
lungo queste tre direttrici: diritti di cittadinanza, lavoro e sviluppo.
Occorre un vero patto istituzionale tra l’Ente locale, le Consulte comunali
ed il Terzo Settore, da cui scaturisca un tavolo permanente di confronto
programmatico per rendere più adeguata la risposta amministrativa alla domanda
sociale, soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della nostra società.
Rinnoviamo a questo punto, le proposte già avanzate in una
precedente nota: questi i temi fondamentali:
·
Aumentare
la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, con forme di
democrazia reale.
·
Creare
un rapporto continuativo tra elettore ed eletto.
·
Permettere
la sostituzione del consigliere comunale inadempiente attraverso verifiche
periodiche del suo operato.
·
Rendere
pubblici i programmi elettorali che, in ogni caso, devono essere pubblici,
sintetici e comprensibili. Testo non più lungo di cinque-sei pagine con obiettivi,
impegni di azione e di opposizione, tempi di realizzazione e risultati
previsti. I diversi programmi dovranno essere
pubblicati sul sito del Comune e diffusi dall’ufficio elettorale del
Comune e consegnati ad ogni elettore insieme al certificato elettorale.
·
Ogni
sei mesi gli eletti dovranno redigere una relazione sul loro operato, seguendo
gli stessi criteri di sinteticità e chiarezza dei programmi elettorali,
descrivendo gli obiettivi raggiunti, gli impedimenti incontrati, le iniziative
in corso e specificando il numero delle presenze rispetto alle sedute
complessive dell’organo di appartenenza (consiglio comunale e commissioni
consiliari). Tali relazioni dovranno essere diffuse dall’Ufficio elettorale e pubblicate
sul sito del Comune. Dovranno essere previsti anche dei forum aperti alla
cittadinanza nei quali poter chiedere chiarimenti e fare proposte costruttive.
Il collegamento radiofonico e televisivo dovrà essere sempre garantito.
·
Dato
il maggiore impegno politico-amministrativo comportato da questo regolamento,
non potranno essere cumulate diverse cariche elettive (es. un consigliere
comunale non potrà essere contemporaneamente consigliere provinciale o regionale,
o assessore provinciale o regionale, o deputato nazionale, o parlamentare
europeo).
Appare evidente che l’obiettivo di questa
nostra proposta è quello di realizzare un “Patto
tra elettori ed eletti” per
creare occasioni di dialogo e partecipazione, ciascuno con le proprie
competenze, a tavoli di confronto e di lavoro, per formalizzare un impegno che
non sia una generica dichiarazione d’intenti, ma si traduca in progetti
condivisi, realizzabili, messi in atto e verificati.
In definitiva, si tratta di una proposta
educativa autentica e originale, capace di incidere positivamente nella vita
della comunità, di innescare un dialogo tra le generazioni, di far crescere in
tutti, e in particolare nei giovani, il senso di attenzione alla cosa pubblica,
di partecipazione responsabile, di cura del Bene comune, di rispetto delle
regole.
Il testo proposto è, ovviamente un
documento “aperto”: tutti possono contribuire ad arricchirlo, indicando forme
di impegno e di responsabilità.
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