sabato 13 ottobre 2012

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: LE SFIDE CHE CI ATTENDONO



     All’indomani dei pubblici incontri promossi da alcuni partiti e liste civiche coratine ed alla vigilia dell’assemblea del Partito Democratico, prevista per il giorno 20 ottobre, che prevede tra gli altri punti iscritti all’o.d.g. anche l’individuazione dei candidati disponibili alla carica di sindaco, che dovranno poi competere nelle primarie di coalizione, tutte ancora da definire, concordare  e regolamentare, come Centro Studi Politici “A. Moro” intendiamo offrire - come sempre – il nostro contributo di idee e di proposte in vista delle prossime elezioni amministrative, che dovranno necessariamente basarsi sul confronto programmatico  tra le coalizioni, le singole forze politiche ed i candidati sindaci.
     Prioritario, a nostro modesto parere, deve essere l’orientamento di tutti gli aspiranti amministratori alla cultura del progetto per riscrivere il profilo di una nuova cittadinanza capace di creare una nuova Corato.
L’obiettivo imprescindibile deve essere quello di creare un programma di governo che coniughi efficienza e solidarietà, sviluppo e compatibilità ambientali, sociali, culturali e finanziarie. In pratica, un nuovo modo di fare politica e di governare un paese  in cui deve essere possibile crescere, studiare, lavorare, creare imprese, trovare casa, passeggiare senza  paura e timori per la salute, divertirsi e socializzare e, soprattutto, in cui i cittadini sono sistematicamente coinvolti nei processi decisionali.
     Ciò che chiediamo, insomma è che si passi dalla politica parlata ai fatti, effettuando scelte decisive strategiche fondamentali per l’elaborazione di un progetto politico-programmatico a breve, medio e lungo termine, condiviso unitariamente e veramente capace di restituire fiducia alla politica e di favorire lo sviluppo del territorio e la crescita della speranza nelle nuove generazioni.
     Una comune visione della città da costruire, la condivisione di regole chiare, la dimostrazione da parte di tutti di avere capacità di ascolto, dialogo e confronto per raggiungere insieme l’obiettivo di una città solidale, colta, operosa, sana, sicura, armoniosa, pacifica ed amica amministrata da persone oneste, competenti e democratiche è quanto si aspettano tutti i delusi dalla politica.
     Oggi fare il consigliere comunale, l’assessore, il sindaco significa essere manager di altissimo profilo in grado di risolvere le varie problematiche irrisolte in modo da far fare alla città un salto di qualità notevole. Non serve il presenzialismo comunque ed ovunque per questa o quella riunione o quella manifestazione, serve praticità, serve un atteggiamento per risolvere le problematiche e non parlare in sterili riunioni per non decidere nulla.
     Non basta volere più verde in città, bisogna combattere le speculazioni edilizie; non basta voler preservare il centro storico, bisogna anche sottrarre le periferie al degrado; non basta cercare la sicurezza combattendo la microcriminalità, bisogna lottare contro ogni forma di segregazione ed esclusione sociale, non basta offrire spazi di vita, occorre anche il lavoro per poter vivere.
     Insomma, dobbiamo tutti farci promotori di un nuovo patto sociale che si muova lungo queste tre direttrici: diritti di cittadinanza, lavoro e sviluppo.
     Occorre un vero patto istituzionale tra l’Ente locale, le Consulte comunali ed il Terzo Settore, da cui scaturisca un tavolo permanente di confronto programmatico per rendere più adeguata la risposta amministrativa alla domanda sociale, soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della nostra società.
    Rinnoviamo a questo punto, le proposte già avanzate in una precedente nota: questi i temi fondamentali:
·         Aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, con forme di democrazia reale.
·         Creare un rapporto continuativo tra elettore ed eletto.
·         Permettere la sostituzione del consigliere comunale inadempiente attraverso verifiche periodiche del suo operato.
·         Rendere pubblici i programmi elettorali che, in ogni caso, devono essere pubblici, sintetici e comprensibili. Testo non più lungo di cinque-sei pagine con obiettivi, impegni di azione e di opposizione, tempi di realizzazione e risultati previsti. I diversi programmi dovranno essere  pubblicati sul sito del Comune e diffusi dall’ufficio elettorale del Comune e consegnati ad ogni elettore insieme al certificato elettorale.
·         Ogni sei mesi gli eletti dovranno redigere una relazione sul loro operato, seguendo gli stessi criteri di sinteticità e chiarezza dei programmi elettorali, descrivendo gli obiettivi raggiunti, gli impedimenti incontrati, le iniziative in corso e specificando il numero delle presenze rispetto alle sedute complessive dell’organo di appartenenza (consiglio comunale e commissioni consiliari). Tali relazioni dovranno essere diffuse dall’Ufficio elettorale e pubblicate sul sito del Comune. Dovranno essere previsti anche dei forum aperti alla cittadinanza nei quali poter chiedere chiarimenti e fare proposte costruttive. Il collegamento radiofonico e televisivo dovrà essere sempre garantito.
·         Dato il maggiore impegno politico-amministrativo comportato da questo regolamento, non potranno essere cumulate diverse cariche elettive (es. un consigliere comunale non potrà essere contemporaneamente consigliere provinciale o regionale, o assessore provinciale o regionale, o deputato nazionale, o parlamentare europeo).
     Appare evidente che l’obiettivo di questa nostra proposta è quello di realizzare un “Patto tra elettori ed eletti” per creare occasioni di dialogo e partecipazione, ciascuno con le proprie competenze, a tavoli di confronto e di lavoro, per formalizzare un impegno che non sia una generica dichiarazione d’intenti, ma si traduca in progetti condivisi, realizzabili, messi in atto e verificati.
     In definitiva, si tratta di una proposta educativa autentica e originale, capace di incidere positivamente nella vita della comunità, di innescare un dialogo tra le generazioni, di far crescere in tutti, e in particolare nei giovani, il senso di attenzione alla cosa pubblica, di partecipazione responsabile, di cura del Bene comune, di rispetto delle regole.
     Il testo proposto è, ovviamente un documento “aperto”: tutti possono contribuire ad arricchirlo, indicando forme di impegno e di responsabilità.

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