lunedì 30 aprile 2012

Cultura come intrattenimento o riscoperta della propria identità’


    L’Ente locale deve promuovere una politica culturale che sappia offrire organiche risposte alle esigenze formative e di socializzazione della propria comunità; tale esigenza si potrà esprimere in un impegno di forte respiro culturale quantitativo, ma soprattutto qualitativo che esige scelte coraggiose e ponderate, capaci di portare ad unità le molteplici tessere che compongono il mosaico della cultura contemporanea, anche nella nostra realtà di paese.
     E’ quindi necessario realizzare attività di animazione culturale complete, che interessino senz’altro i quattro assi formativi: linguistico, storico-geografico, scientifico e artistico; che siano aperte a tutte le età della vita, in un ottica di autentica formazione permanente del cittadino.
     La cultura non è monopolio delle istituzioni, il Comune deve operare in sintonia con il territorio; ne sono l’espressione più genuina i gruppi con gli interessi più vari (fotografia, archeologia, letteratura, ambiente, musica, teatro, ecc.) che ogni giorno si formano.
    La Scuola che si apre a nuove esperienze, avanza la richiesta di nuovi linguaggi; ad essa bisogna rispondere in maniera incisiva, seguendo una traccia di continuità col lavoro svolto nel passato.
     Sono questi, in sintesi, alcuni degli argomenti sviluppati per la presentazione del decimo libro “Le 83 Storie di Nonno Peppe”, edito dalla Cooperativa Culturale Radio Terlizzi Stereo, del maestro Peppino Grassi, svoltasi la sera del 27 aprile scorso presso la Biblioteca comunale, messa a disposizione dal direttore Vito Bernardi, con la collaborazione del periodico “Il Confronto delle idee” e il patrocinio del Commissario prefettizio dott. Mario Volpe.
     Una serata non solo degna di nota per l’opportunità offerta al numeroso pubblico presente di rivivere la propria condizione di cittadini legati al proprio territorio nel quale sono stati fanciulli, giovani, genitori e, in molti, anche nonni come lo è l’ottantatreenne, ma sempre giovane in spirito e impegno, lo scrittore Giuseppe Grassi, che in questa sua ultima fatica letteraria descrive il “meraviglioso mondo della nostra tradizione contadina: favole, novelle, racconti e storie”.
     Nel momento in cui in due piazze cittadine molti elettori si predisponevano ad ascoltare i comizi elettorali di altolocati personaggi politici: Massimo D’Alema in Piazza Cavour e Raffaele Fitto in Viale Roma, (che a quanto risulta nessun cenno hanno fatto alla cultura), i tanti amici convenuti alla presentazione del libro hanno potuto “gustare il vino” della memoria effervescente di saggezza e di insegnamenti contenuti nel meraviglioso mondo descritto nelle pagine del libro di Giuseppe Grassi, il quale, ancora una volta, ha ricevuto parole di stima e apprezzamento come persona e cittadino esemplare dai brillanti relatori intervenuti.
     Presentati e coordinati dalla giornalista Maria Teresa De Scisciolo hanno offerto interessanti spunti di riflessione, nella loro veste di professionisti della cultura, di amici e prefattori del testo le prof.sse Rosaria de Matteis , dirigente scolastico  dell’istituto Professionale di Stato “De Gemmis”, Nunzia Tarantini, dirigente scolastica del Liceo Statale “”Tommaso Fiore”, Margherita Bufi, dirigente scolastica del 1° Circolo didattico “Don Pietro Pappagallo”, e, in veste di amici, il dott. Mario Volpe, il colonnello Vitantonio Laricchia e il  prof. Michele De Palma.
     Ognuno dal proprio punto di vista con notevole abilità espositiva e contenutistica, ha illustrato le parti salienti nelle quali si articolano “Le 83 Storie di Nonno Peppe”, tutte di derivazione popolare, in cui una miriade di personaggi umani (straccioni, re e regine, principi e popolane) e animali parlanti (asini, cani, gatti, sorci, capponi, lupi e volpi) vivono e si esprimono in una realtà spicciola e quotidiana, fatta di borghi, castelli, foreste, villaggi contadini, paesi, che vengono recuperati attraverso la chiave della memoria.
     Ovviamente, non poteva mancare l’invito alla lettura rivolto in modo particolare ai genitori, agli insegnanti, ai nonni e, soprattutto, ai ragazzi e ai giovani, fatto, non a caso, a distanza di quattro giorni dal
23 aprile “Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore” , promossa dall’Unesco, con cui prende il via “Il maggio dei libri”.
     Grazie a questo libro del maestro Giuseppe Grassi possiamo suggerire ai genitori, ai nonni e agli insegnanti di  proporre il libro giusto al momento giusto. Come? Mettendo in rete diverse professionalità (pediatri, bibliotecari, educatori, librai competenti, insegnanti e autori), che insieme creano occasioni di lettura ad alta voce. Si aiuterebbe così i genitori ad abituare i bambini ad ascoltare storie e filastrocche per tempi progressivamente più lunghi, a esplorare le immagini di un libro illustrato, a scoprire  che le storie ci riguardano, ci insegnano a nominare cose ed emozioni e ci aiutano a sviluppare un’immaginazione empatica.
     E’ inutile sottolineare l’importanza cruciale di intervento precoce; aspettare che il bambino impari a leggere e poi si rifiuti di farlo non è consigliabile: il piacere del leggere, così come altri piaceri della vita e tante altre buone (o cattive) abitudini si apprende molto presto, lo si assorbe dalla voce e dall’atteggiamento della mamma o di qualcuno che  ti reputa così importante da condividere con te una storia o una filastrocca.
     Che ne pensano il dirigente della Biblioteca “Marinelli Giovine”, dott. Vito Bernardi, il Commissario prefettizio dott. Mario Volpe e i quattro candidati sindaci?
     Il libro non è solo un oggetto: è un infinito contenitore di senso, di storie, di emozioni, di sapere, di vite. Leggere, da sempre, rappresenta una risorsa culturale e spirituale dell’essere umano, un mezzo personale, unico, senza tempo, con il quale la persone si arricchiscono, crescono in consapevolezza, cambiano scoprono se stesse, si divertono”. (Carlos Ruiz Zafon, “L’ombra del vento”.

      
    

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