domenica 5 luglio 2009

PD: TRA CONGRESSO, PARTECIPAZIONE, RESPONSABILITA’, ETICA E CORAGGIO

Dopo le elezioni provinciali ed europee, il referendum ed i ballottaggi nel PD nazionale, regionale e provinciale non c’è più tregua che tenga. La campagna precongressuale è ormai entrata nel vivo con le candidature alla segreteria di Dario Franceschini, Luigi Bersani e Ignazio Marino.

Congresso

Cosa dice lo Statuto? “Il PD è un partito federale costituito da elettori ed iscritti (art.1) e che affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali” (art.2). La Direzione, conseguentemente, ha deciso il seguente calendario: entro il 20 luglio possono candidarsi alla segreteria e sottoscrivere le candidature solo gli iscritti al partito, che hanno tempo fino a questa data per iscriversi. Il congresso, che si terrà il 10 ottobre, sceglie i tre candidati che parteciperanno alle primarie tra quelli che abbiano ottenuto almeno il 15% dei voti. Le primarie si svolgeranno il 24 ottobre con la partecipazione di iscritti e non. Se nessuno dei candidati raggiunge la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio con voto segreto all’Assemblea nazionale tra i due candidati più votati alle primarie.

Dall’ 8 novembre a maggio 2009 potranno svolgersi i congressi locali e provinciali per l’elezione dei rispettivi coordinamenti e segretari.

Dopo questa premessa chiarificatrice delle modalità di questo importante evento politico mi sia consentito esprimere sin da subito la mia posizione in merito. Sosterrò al congresso Dario Franceschini per la sua azione di tenuta e di ripresa del partito e non perché abbiamo origini comuni, visto che io spero in un congresso di rimescolamento.

Partecipazione

L’elezione del Segretario e dell’assemblea sarà un passaggio fondamentale: dobbiamo far sì che questo appuntamento sia preparato in modo approfondito e che sia assicurata una larga partecipazione di popolo dando la possibilità a tutti i cittadini che lo desiderassero di dichiararsi aderenti al Partito democratico, secondo il principi una testa un voto. Al successo di questo momento congressuale siamo tutti legati e a questo successo dovremo dedicare i nostri sforzi e le nostre energie.

Il successo del Partito democratico è strettamente legato anche alla qualità di nuovi gruppi dirigenti nelle diverse realtà territoriali. Di procedere in questo modo lo impone la coerenza con la scelta di procedere attraverso un percorso di ampia partecipazione dal basso, che eviti, come è avvenuto in passato, di procedere alla scelta dei nuovi dirigenti attraverso pratiche centralistiche e spartitorie.

Penso che, attraverso la competizioni aperte alla partecipazione di più candidati vi sia la presenza di molte donne e, accanto a giovani dirigenti vi sia anche l’apporto di energie nuove, provenienti dal mondo del lavoro, delle istituzioni e di quelle forze politiche e sociali che credono in un centrosinistra senza trattino e unitario.

Sono convinto che attraverso scelte chiare e coraggiose come queste sapremo fare politica e faremo crescere intorno a noi interesse, fiducia e partecipazione. Noi abbiamo bisogno di tutti e non possiamo deludere l’entusiasmo di quei giovani e di quelle donne che si sono messe in gioco ed in cammino con la speranza di contare per condividere scelte, progetti, speranze e…rappresentanze!

Dobbiamo essere capaci di fare i conti con il passato, ma soprattutto dobbiamo misuraci con i profondi cambiamenti del nostro tempo, cercare di dare risposte ai nuovi problemi ed alla ricerca di nuove identità sociali, anche in relazione agli effetti della profonda crisi economica in atto.

La crisi dei partiti e la percezione di un crescente degrado della politica - così ben analizzate negli scritti di Gaetano Bucci e Aldo Zucaro – hanno infatti generato una diffusa convinzione sulla necessità di rinnovare i partiti che rimangono, comunque, l’unica forma possibile per organizzare i singoli cittadini in una comunità politica.

A mio avviso è fondamentale affermare che il partito deve fare i conti con “cittadini” ormai sempre più consapevoli dei propri diritti nella vita democratica, economica e sociale. In ragione di ciò uno dei compiti del “partito nuovo” deve essere quello di rilanciare il senso di appartenenza alla propria comunità, attraverso un maggior rafforzamento sistematico del rapporto con il territorio e capace di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dell’intera comunità. Ormai non è più il tempo solo degli slogan.

Solo la partecipazione, l’interazione e il coinvolgimento permettono di costruire una migliore comunità locale, promuovono la fiducia, la responsabilità e l’impegno democratico, evitando di far percepire un pericoloso ripiegamento autoreferenziale di quella che nell’opinione pubblica generale è ormai una “casta”. Le primarie non sono una panacea per tutti i malanni della politica, ma potrebbero migliorare il funzionamento dei partiti, trasformare la politica e contribuire alla qualità delle scelte democratiche, riducendo la distanza tra la società reale e i partiti. Per questo bisogna continuare a farle con convinzione e con il giusto spirito di coinvolgimento di tutti.

Responsabilità

Il presupposto su cui fondare il principio di responsabilità è quello del perseguimento dell’interesse generale della comunità cittadina, piuttosto che quelli particolari e di piccoli e limitati gruppi d’interesse. Chi ricopre cariche istituzionali e pubbliche deve adottare comportamenti trasparenti, divulgare informazioni, e rendersi disponibile al confronto e al dibattito cittadino sulle proprie scelte, in forza delle responsabilità che si è apertamente assunto.

Etica e morale

Negli ultimi tempi abbiamo assistito nel Paese alla profonda perdita di rispetto verso regole e leggi, anche quelle etiche e morali. Credo sia necessario rendere ancora più evidenti nella politica comportamenti sobri, austeri, autorevoli, coerenti e trasparenti. In questo ambito un ragionamento approfondito va fatto sul principio generale dell’incompatibilità di incarichi, sulla necessità di valutare l’opportunità di separare le cariche amministrative da quelle politiche, nonché al conflitto d’interessi.

Coraggio

Per essere fedeli al tanto auspicato e rivendicato rinnovamento nella politica ritengo serva il coraggio di rompere gli schemi, di sfidare le convenzioni, e di mettersi tutti in gioco. Bisogna avere il coraggio di guardare e pensare al futuro. Una politica che sappia fare i conti con le percezioni degli elettori, nella consapevolezza che i significati sono costruiti da coloro che ricevono i messaggi e non da chi li emette. Sono convinto che anche in vista delle prossime sfida elettorale per l’elezioni regionali ci sarà bisogno di tanto coraggio, qualunque sia la decisione che verrà presa dalle forze di centrosinistra.

Per questo, senza nessuna particolare ambizione, ma perché credo ancora nel progetto del Partito Democratico e non voglio che diventi l’ennesima occasione perduta della politica , rivendico l’importanza e l’esigenza di essere tutti insieme protagonisti del cambiamento per il quale ci siamo messi in gioco.

Con questa lettera aperta intendo riaffermare la mia disponibilità – nonostante i giudizi espressi recentemente nei miei confronti dalla segreteria del circolo di Corato – ad un concreto impegno nella diffusione di una nuova cultura riformista. Queste mie considerazioni sono ovviamente aperte al contributo di tutti coloro che intendono lavorare e profondere il loro impegno in questa direzione.


Nessun commento: