lunedì 27 luglio 2009

Lettera aperta sulla sicurezza in città


Ill.mo sig. Sindaco,

non passa giorno, ormai, che le cronache giornalistiche locali non riportino notizie di reati di vario genere: furti, rapine e incendi che accentuano da tempo la cosiddetta “percezione di insicurezza” dei cittadini coratini. Di qui la motivazione della Sua lettera aperta pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 25 u.s., nella quale dichiara. “E’ mia ferma intenzione e dell’intera amministrazion , dare risposte serie e concrete al problema della sicurezza prima che i gravissimi fatti di violenza che ormai trovano quotidiano spazio nella cronaca di tutti i giornali, si radichino anche nella nostra terra.......” Segue la menzione degli incontri periodici con i dirigenti delle forze dell’ordine e la citazione delle specifiche iniziative che vedono la Polizia municipale maggiormente presente sul territorio con fasce orarie prolungate. “Altrettanto importante – è la sua conclusione – è la disponibilità dei cittadini a collaborare con le forze di Polizia, vincendo forme di omertà….che rischiano di rendere vane le pure encomiabili azioni delle stesse forze di polizia”.

Pur apprezzando il Suo invito alla collaborazione, è nostra convinzione tuttavia – come più volte scritto in precedenti lettere indirizzatele nella mia qualità di presidente dall’ “Associazione contro la criminalità per la legalità” – che la sicurezza di un territorio come quello di Corato non può essere meramente affidata a politiche di ordine pubblico e repressione, ma va pensata come politica complessiva di azioni di prevenzione del disagio e della delinquenza ponendo attenzione alla qualità della vita e della vivibilità della nostra città.

In questo direzione sono sempre andate le nostre proposte che mi permetto di riassumere in questa nota. Occorre: 1) aumentare, attraverso l’azione congiunta ed integrata di tutti gli attori a vario titolo coinvolti, la vivibilità del territorio in termini di qualità della vita; 2) prevenire i fenomeni di criminalità e d’inciviltà; 3) realizzare la “città sociale”, cioè una città che sia più a misura d’uomo; 4) stimolare la società civile e le consulte comunali ad elaborare progetti che siano il frutto di reale integrazione di attori e di azioni, incrementando così anche la percezione di prossimità delle istituzioni al cittadino; 5) sostenere l’innovazione delle modalità operative delle polizie locali; 6) realizzare politiche di integrazione e di inclusione degli immigrati; 7) diffondere, sensibilizzare e comunicare a tutti gli interlocutori privilegiati i risultati dei progetti patrocinati, finanziati e attuati; 8) istituire un numero verde per fronteggiare i fenomeni legati all’estorsione e all’usura; 9) sensibilizzare i giovani ed educarli ad un uso responsabile del denaro, al rispetto delle regole e della legalità, ai pericoli delle tossicodipendenze e dell’alcolismo con il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni giovanili, del Consiglio comunale dei ragazzi e del “Forum dei giovani” di prossima istituzione; 10) migliorare le condizioni di salubrità e sicurezza di zone che versano in uno stato di degrado, arricchendone la dotazione di servizi, di verde pubblico, nonché realizzando interventi di animazione, piste ciclabili e percorsi pedonali protetti; 11) stimolare la sottoscrizione di protocolli d’intesa tra i diversi settori istituzionali e non delle politiche di sicurezza urbana (Forze dell’Ordine, Volontariato, Istituti scolastici.ecc.)

I punti di forza di queste proposte esprimono, evidentemente, il riconoscimento della centralità del ruolo dell’Amministrazione comunale, anche in virtù della legge del 24 luglio 2008 n. 125, citata nella lettera, che rafforza i poteri d’intervento del sindaco, ma anche la necessità di attivare ulteriori risorse appositamente dedicate da parte del Bilancio comunale a tali tematiche e la costruzione di una “cultura” dell’integrazione e della partecipazione tra attori e azioni nelle politiche in tema di sicurezza.

In sintesi la nostra proposta si riassume: 1) nella necessità di “lavorare insieme” per raggiungere quel valore aggiunto rappresentato dall’integrazione delle azioni; 2) tutte le azioni esigono una forte attività partenariale: ecco perché tutti gli enti del privato sociale devono essere coinvolti nel progetto; 3) attraverso la concertazione ed il monitoraggio dell’azione progettuale costante nel tempo tutti gli attori istituzionali e del privato devono ritrovarsi permanentemente attorno ad un tavolo di lavoro e di confronto, i cui risultati dovrebbero essere comunicati in Consiglio comunale, in convegni tematici, sul sito web del Comune e attraverso agli organi di stampa.

RingraziandoLa per l’attenzione, unitamente a tutti gli associati, invio cordiali saluti.

1 commento:

LORCA ha detto...

Mi domando se la sicurezza é una preoccupazione dell'attuale amministrazione Comunale. A forza di dirci che tutto a bene son sicuro che lo pensano . La prima preoccupazione per il nostro Sindaco é l'Estate Coratina . A Ruvo dicono: maestro che facciamo? e il maestro risponde: lo stesso.