martedì 14 luglio 2009

Lettera aperta sulla sicurezza in città – Insieme per vincere il declino.

Ill.mo sig. Sindaco,

non passa giorno, ormai, che le cronache giornalistiche locali non riportino notizie di reati di vario genere, furti e rapine commessi da adulti, da stranieri e da giovani. L’occasione mi è gradita per ringraziarLa per la sua tempestività nell’avvisare il maresciallo dei carabinieri Pietro Zona, immediatamente intervenuto, di un tentativo di furto nel mio condominio nella mattinata di domenica scorsa.

La sicurezza, come dimostrano anche i Suoi costanti interventi amministrativi e delle forze dell’ordine è evidentemente considerata un bene primario, verso la quale la pubblica amministrazione deve porre in essere ogni utile iniziativa intesa alla salvaguardia dell’incolumità e dei beni di ogni cittadino. Per invertire questa escalation è indispensabile – come più volte dichiarato negli incontri promossi dall’assessore alla sicurezza Carlo Roselli, dal presidente della VI° Commissione consiliare Sergio Tedeschi, dai dirigenti della Polizia municipale Vitantonio Patruno, del Commissariato di Polizia Damiano Nappi e dei Carabinieri Pietro Zona e, nell’ultimo Consiglio comunale, dal consigliere Angelo Amorese – evitare allarmismi, operare in sinergia e a fare di più.

Siamo tutti convinti della necessità di porre in essere uno specifico progetto di lotta alla criminalità come quello denominato A.l.i.c.e. (acronimo di Azioni per il Lavoro e l’inserimento contro l’Esclusione), finanziato dal C.I.P.E. (delibera n.26/2003 “Patti per l’inclusione sociale, la legalità e la sicurezza”), che riunisce 17 Comuni, con Andria capofila, nell’ambito del Pit 2, presentato il 29 aprile, e che si rivolge a 1700 ragazzi, attraverso incontri di animazione territoriale e ad attori istituzionali ed economici del territorio tramite 17 seminari e workshop in altrettanti Comuni. In rappresentanza dell’”Associazione contro la criminalità per la legalità”, che ho l’onore di presiedere, ho partecipato agli incontri tenutisi il 29 aprile ad Andria, il 6 maggio a Ruvo, il 27 maggio a Trani, nei quali, al crescente bisogno di sicurezza delle comunità, dei territori, delle imprese, si sta cercando di rispondere mettendo in rete tutte le forze di polizia presenti sul territorio.

La legalità è, infatti, una condizione e, al tempo stesso, un “bene” da rendere disponibile in misura sufficiente per rendere credibili le strategie di inclusione e di sviluppo, che richiede azioni dedicate di coinvolgimento e di partecipazione di tutte le espressioni della società locale e della vita civile.

In questo senso – voglio ricordare - è stato predisposto e articolato il progetto di educazione alla legalità, “L’Antimafia entra nelle Scuole – Conoscere le mafie – Ricostruire la legalità”, redatto dal noto criminologo barese Michele Cagnazzo, presentato alla Commissione consiliare cultura presieduta da Luigi Patruno e realizzato dal sottoscritto insieme all’avv. Marianna Aloiso presso la Scuola media “A. De Gasperi”. Un progetto – com’è noto – accolto con favore e molto interesse dall’assessore alla P.I. Franco Caputo, che si è impegnato a rifinanziarlo per il prossimo anno scolastico estendendolo a tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado.

La sicurezza pubblica, infatti, secondo gli ultimi orientamenti strategici – si afferma con modelli di attività e di servizi capaci di suscitare collaborazione dei cittadini, partecipazione delle comunità locali e, in definitiva, con prassi esemplificative che associno alla legittimazione “dall’alto” (cioè dall’ordinamento giuridico dello Stato) una legittimazione “dal basso”, (attraverso il consenso attivo delle popolazioni e dei vari gruppi sociali).

La nostra associazione è sicuramente tra questi e - come ha sempre fatto, anche questa volta propone alla Vs. cortese attenzione una metodologia di lavoro che permette, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting particolarmente ispirati e produttivi. Tutto è demandato ai partecipanti che propongono e gestiscono in completa autonomia il programma di lavoro, attraverso la proposta di temi e problematiche reali e per le quali provano un sincero interesse. Una volta selezionati i temi si organizzano sezioni parallele di gruppo e progressivamente si focalizza la discussione su un argomento d’importanza strategica. Alla fine il lavoro, di un giorno, ciascun partecipante avrà il resoconto in cui vengono descritte tutte le discussioni svolte (instant report finali), che individui: i fattori di rischio percepiti, una fase strutturata di conoscenza dei fenomeni, una lista di indicatori chiave.

Questi elementi contribuiranno alla realizzazione di un piano integrato della sicurezza, per la diffusione della cultura della legalità, dell’integrazione e dell’inclusione sociale, volto ad innalzare i livelli di responsabilità dei soggetti sociali, economici ed istituzionali che ai vari livelli sono operativi sul terreno del contrasto alla criminalità, dello sviluppo locale, del welfare, dell’inclusione sociale, e crei le premesse per la costruzione di una “Città sicura”.

Ringraziando per l’attenzione, invio cordiali saluti.

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