lunedì 5 dicembre 2011

ASCOLTARE, PARLARE, LEGGERE E SCRIVERE

In una accogliente sala messa gentilmente a disposizione dal bar Sevent’In, il Forum degli Autori ha dato vita il 1° dicembre scorso al secondo Caffè letterario dedicato questa volta alla narrativa. L’interessato pubblico intervenuto ha potuto ascoltare gli interventi degli scrittori coratini Giuseppe Arbore, (“Amore, Sentimenti, Desideri”), Grazia Talia Calvi (“Mater Dominae”), Biagio Tempesta (“Il fioco lume del crepuscolo” e Luigi Tosti (“Sangue Seleucide”), presentati ed intervistati dal collega Gaetano Bucci. Ognuno di essi, culturalmente e biograficamente inquadrati dal conduttore ha avuto modo di evidenziare le motivazioni e i contenuti della propria opera, spiegando anche il significato dell’esperienza realizzata non senza difficoltà, ma anche con grande soddisfazione.

Ma oltre che far ascoltare, parlare, leggere e scrivere, il Forum degli Autori, coerente con il dichiarato obiettivo di non mettere confini alla cultura, si è avvalso anche della partecipazione della recitatrice Tonia Acquaviva, della pittrice Maria Luisa Cialdella e del designer Angelo Piccolo, le cui ammirevoli opere hanno fatto mostra di sé alla spalle dei relatori.

Il presidente Vito De Leo, che ha dedicato agli scrittori locali un capitolo al suo ultimo libro intitolato “Vademecum per gli autori esordienti”, nella presentazione dell’evento ha tenuto a sottolineare il valore della lettura e della scrittura e la loro capacità di trasformare l’animo umano.

“Leggere – ha detto citando Fabio Volo – mette in moto tutto dentro di te: fantasia, emozioni, sentimenti. E’ un’apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste. Ci fa riscoprire l’anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò a cui non riuscivi a dare una forma. A trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere. Nei libri le parole di altri risuonano come un’eco dentro di noi perché c’erano già. E’ la conoscenza di cui parlava Platone, quella che già ci appartiene, che è dentro di noi. Non importa se il lettore è giovane o vecchio, se vive in una metropoli o in un villaggio sperduto nelle campagne. Così come è indifferente se quello che sta leggendo riguarda un’epoca passata, il tempo presente o un futuro immaginario; tutto è relativo sul tempo, e ogni tempo ha la sua modernità. E poi leggere è bello, punto. Io dopo aver letto un libro mi sento sazio, appagato, soddisfatto e provo un piacere fisico.

Scrivere – ha continuato – è una grande esperienza di vita. Non intendo solamente scrivere un libro, anche scrivere una lettera, un diario, un articolo. Chiunque intraprenda l’avventura di scrivere capisce da subito quanto la scrittura sia faticosa, quanta disciplina richieda, e soprattutto, quanto diventa difficile la menzogna, difficile mentire. La scrittura smaschera le bugie, quelle che spesso nella vita ci raccontiamo e si rischia di trovarsi di fronte a rivelazioni molto intime e scomode. Scrivere è tuttavia liberarsi di un mondo interiore avendo sempre la sensazione che lascerà spazio a uno nuovo, a nuove prese di coscienza, nuove conoscenze, nuove emozioni.

La scrittura, insomma, è come la lettura: è un mezzo per diventare più consapevole e riuscire forse un giorno a mettere a disposizione di chi legge uno strumento di “nitidezza”, dando voce a cose che appartengono a tutti.

E’ quanto ci proponiamo di fare – ha concluso il presidente - con i nostri “Caffè letterari” mensili e le tante iniziative in cantiere, tra cui anche quella che avrà come protagonista il prof. Vincenzo Tota, donatore di ben 1500 libri, il giorno 16 dicembre, alle ore 19,00, presso la Biblioteca comunale”.

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