domenica 31 marzo 2013

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: SERVE UNA SCOSSA



     In questi giorni molti degli esponenti di partiti, movimenti e associazioni stanno offrendo ad un pubblico rilassato ma vigile la loro salvifica ricetta programmatica in vista delle prossime elezioni amministrative. Tutti si dicono pronti a risolvere, migliorare, immaginare un futuro per la nostra città.
     Ma in realtà, cosa porranno costoro al centro del dibattito politico che li impegnerà nella imminente campagna elettorale? E gli uomini? Saranno ancora quelli che hanno riempito le cronache oppure si presenterà una nuova generazione di riformatori come è accaduto nelle elezioni politiche?
     Come Centro Studi Politici “A. Moro” da tempo ci facciamo portavoce di un’esigenza di rinnovamento trasversale e molto sentita invitando tutti i partiti, i movimenti e gli elettori ad esprimersi in un confronto che parta da una ricognizione delle emergenze reali della città e dia luogo ad una sottoscrizione di azioni condivise.
     A nostro modesto parere tutti dobbiamo essere impegnati a ridurre la distanza tra politica e società, a colmare il vuoto tra le legittime aspirazioni della città ( l’insieme di tute le attività che tendono allo sviluppo, all’occupazione, agli investimenti) e le persone elette per farlo.
     La situazione di Corato accentua l’esigenza di un ripensamento totale della politica e dei suoi protagonisti. E allora, da dove cominciare, quali sono le priorità, con quali uomini affrontarle e  con quali mezzi? C’è un’emergenza morale ed economica il cui superamento pone le basi per comportamenti politici ispirati alla correttezza e al gioco democratico.
     L’agenda di governo, la programmazione della macchina comunale, l’ottimizzazione delle risorse, il reperimento di fondi, la capacità di attrarre investimenti sono le priorità che deve porsi la prossima Amministrazione. Per questo è molto importante scegliere le persone giuste. Nelle amministrative non c’è il Porcellum, le liste sono libere, si vota per la persona che rappresenta una lista e non il contrario come è avvenuto per le politiche. Il focus, come ho avuto modo di illustrare nella mia ultima pubblicazione “ Se tra politica e morale non sboccia l’amore…” è sulle seguenti azioni: il codice etico e la questione morale; il programma di governo; le regole; l’assetto amministrativo e le prospettive per una “governace” unitaria, efficiente ed efficace.
      Di seguito enuncio gli argomenti posti alla base di questa impostazione politico-amministrativa e che mi auguro diventino oggetto di ampia ed approfondita discussione: 1) Introdurre il codice etico sottoscritto da tutti candidati. E’ questo il documento che contiene a) la descrizione dei valori e dei comportamenti ai quali i firmatari devono obbligatoriamente attenersi; b) i principi, le regole gli obblighi, le rinunce, le sanzioni; 2) Concordare il programma di governo che sarà controllabile in ogni aspetto, essenziale, realizzabile, condiviso; 3) Scrivere le regole delle relazioni tra i partiti, delle relazioni tra partiti e amministrazione, del funzionamento amministrativo stabilendo competenze, priorità, professionalità, dei rapporti tra funzione pubblica e cittadini; 4) Definire l’assetto amministrativo della città (chi fa cosa), delle autonomie; i rapporti con i cittadine, la trasparenza, la rendicontazione, i rapporti con le istituzioni economiche, finanziarie, civili.
     Il sindaco e i consiglieri comunali sono l’espressione di un partito, ma sono soprattutto l’espressione dei rispettivi elettori concittadini che liberamente, con passione, con convinzione pensano che in quel momento quell’uomo sia la scelta migliore per prendersi la città sulle spalle e che la porteranno lontano.
     Questo è un momento storico cruciale. Il vento del populismo oggi spira forte anche a Corato. Ma l’antipolitica non può essere la risposta ai problemi della città, primo fra i quali l’incapacità a leggere i nuovi fenomeni politico-sociali e indicare un orizzonte comune di idee.
     Il sindaco a cui vorremmo fossero affidate le chiavi della città deve restituire fiducia ai commercianti taglieggiati dalla criminalità; speranza alle piccole e medie imprese ostaggio della crisi; pieno valore alle aziende agricole, prospettive reali ai giovani. Dovrà, in nome dei diritti, non per carità pelosa, togliere le catene della solitudine agli anziani indigenti, sostenere chi non riesce più a governare il quotidiano, guardare negli occhi i disabili e farli sentire cittadini.
     Abbiamo la speranza che si possa ridare voce a chi l’ha persa, una voce libera da tenere sempre in considerazione in ogni momento della vita pubblica. Siamo convinti che i coratini siano stanchi delle clientele e delle false promesse. Hanno bisogno di una scossa, di un rinnovamento vero nel segno della competenza e a garanzia del bene comune.
     Facciamo appello, pertanto, perché candidati ed elettori sappiano mettere da parte personalismi e rivendicazioni di parte, per unirsi in un progetto di governo per Corato che sia in netta discontinuità con il recente passato.
     Se tutti saremo capaci di mettere da parte pregiudizi, aspirazioni personali e rassegnazione, riscopriremo la gioia di essere parte attiva di un reale cambiamento non più rinviabile.

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