Nella seduta del Consiglio comunale dello
scorso 8 maggio il Difensore Civico,
avv. Antonio Dell’Accio, eletto il 19 febbraio 2009 e insediatosi il 30 aprile
2010, ha tenuto una relazione sull’attività svolta nell’anno 2011. Si è
trattato di un atto dovuto previsto dal D. Lgs 267/2000, art. 11 e dallo
Statuto del Comune, artt.62-67.
Dalla relazione, durata appena dieci
minuti, è emersa, da una parte, la soddisfazione del Difensore Civico per il
lavoro svolto e la collaborazione ricevuta dagli organi amministrativi e
burocratici del Comune, e, dall’altra, i nove interventi effettuati a favore
dei cittadini sotto forma di comunicazioni (appena n.5) e di proposte (n.4).
Dopo gli interventi dei capigruppo
consiliari e di alcuni consiglieri, non tutti positivi, si è proceduto alla
votazione per la presa d’atto della relazione che ha registrato, su 21
consiglieri presenti, 15 voti a favore e 6 astensioni.
In particolare, è stato fatto rilevare dai
due consiglieri di opposizione Luigi Patruno e Cataldo Mazzilli, fermo restante
il rispetto verso il professionista avv. Dell’Accio, la scarsa efficienza di
questo importante istituto di partecipazione, che ai sensi della nuova
normativa, sarà eliminato a partire dall’anno 2013.
Ne è prova la scarsa partecipazione dei
cittadini restii a formalizzare le richieste d’intervento, ma soprattutto
l’ignoranza da parte loro di questo importante istituto, che dal 19 giugno 2010
ha sede in P.zza Sedile, 44 (Tel. 080/8987675) e che si è limitato, nell’arco
di due anni, ad avviare pochissimi interventi propositivi nei confronti
dell’Ente locale.
Evidentemente, la mancanza d’informazione
da parte del Comune è stata determinante, il quale si è limitato ad inserire
nel suo sito web la voce “Difensore civico”. In questo link sono registrate
alcune lettere aperte del responsabile del servizio indirizzate al Sindaco e ad
alcuni giornali locali sulle piste ciclabili (“A proposito di velocipedi”) e
sugli scivoli dei marciapiedi (“Piani
inclinati per sedie e ruote ad uso dei diversamente abili”).
Soltanto alla vigilia del Consiglio
comunale ci è stato dato di conoscere un depliant illustrativo contenente le
seguenti informazioni: ”Chi è il Difensore Civico”, “Chi può rivolgere istanze
al Difensore Civico”, “Cosa può fare il Difensore Civico”, “Come opera il
Difensore Civico”, “Come rivolgersi al Difensore Civico” . Consapevole di
questo deficit informativo l’avv. dell’Accio ha partecipato nei mesi scorsi ad
alcune trasmissioni televisive su VideoItaliaPuglia, nelle quali ha spiegato
che il Difensore civico è un’autorità amministrativa incaricata di tutelare i
diritti e gli interessi legittimi, a garanzia di efficienza, correttezza e
imparzialità e buon andamento della pubblica Amministrazione. Esercita la propria
funzione in piena autonomia ed indipendenza, nel solo rispetto delle leggi e
dello statuto e dei regolamenti ed è normalmente tenuto a presentare all’organo
che lo ha eletto una relazione annuale sull’attività svolta. Può prospettare
agli amministratori innovazioni normative e amministrative. Tenta soluzioni
amichevoli, inviando solleciti agli uffici interessati, fornendo indicazioni
relativamente ai diritti-doveri, vie percorribili, uffici o Enti cui
rivolgersi.
Questo è quanto. Nessun cenno tuttavia è
stato fatto nella relazione e nel depliant che tra i “tagliati” dal comma 186 ,
art. 2 della Finanziaria del 2010, rientra il Difensore Civico comunale, così
come hanno evidenziato alcuni consiglieri comunali nei rispettivi interventi.
Essa dispone, infatti, che i “Comuni debbono sopprimere la difesa civica”.
Sostanzialmente si dice che per realizzare le misure di contenimento della
spesa i Comuni devono sopprimere la difesa civica insieme a tante altre cose,
senza fornire nessuna base di dati.
Chi
era? Perché è stato fatto fuori? Quali sono i conti che pagheremo per questa
dipartita? Come nelle migliori famiglie, di fronte alla scomparsa di un buono,
troppo tranquillo e mai abbastanza conosciuto parente lontano, ci interroghiamo
sull’eredità che ci ha lasciato e sull’opportunità di dare a questo istituto,
generato negli anni ’70 dagli ottimi principi e dalla buona amministrazione,
una seconda opportunità.
Ai posteri l’ardua sentenza!
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