venerdì 11 maggio 2012

IL DIFENSORE CIVICO RELAZIONA IN CONSIGLIO COMUNALE


     Nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 8 maggio  il Difensore Civico, avv. Antonio Dell’Accio, eletto il 19 febbraio 2009 e insediatosi il 30 aprile 2010, ha tenuto una relazione sull’attività svolta nell’anno 2011. Si è trattato di un atto dovuto previsto dal D. Lgs 267/2000, art. 11 e dallo Statuto del Comune, artt.62-67.
     Dalla relazione, durata appena dieci minuti, è emersa, da una parte, la soddisfazione del Difensore Civico per il lavoro svolto e la collaborazione ricevuta dagli organi amministrativi e burocratici del Comune, e, dall’altra, i nove interventi effettuati a favore dei cittadini sotto forma di comunicazioni (appena n.5) e di proposte (n.4).
     Dopo gli interventi dei capigruppo consiliari e di alcuni consiglieri, non tutti positivi, si è proceduto alla votazione per la presa d’atto della relazione che ha registrato, su 21 consiglieri presenti, 15 voti a favore e 6 astensioni.
     In particolare, è stato fatto rilevare dai due consiglieri di opposizione Luigi Patruno e Cataldo Mazzilli, fermo restante il rispetto verso il professionista avv. Dell’Accio, la scarsa efficienza di questo importante istituto di partecipazione, che ai sensi della nuova normativa, sarà eliminato a partire dall’anno 2013. 
     Ne è prova la scarsa partecipazione dei cittadini restii a formalizzare le richieste d’intervento, ma soprattutto l’ignoranza da parte loro di questo importante istituto, che dal 19 giugno 2010 ha sede in P.zza Sedile, 44 (Tel. 080/8987675) e che si è limitato, nell’arco di due anni, ad avviare pochissimi interventi propositivi nei confronti dell’Ente locale.
     Evidentemente, la mancanza d’informazione da parte del Comune è stata determinante, il quale si è limitato ad inserire nel suo sito web la voce “Difensore civico”. In questo link sono registrate alcune lettere aperte del responsabile del servizio indirizzate al Sindaco e ad alcuni giornali locali sulle piste ciclabili (“A proposito di velocipedi”) e sugli scivoli dei marciapiedi  (“Piani inclinati per sedie e ruote ad uso dei diversamente abili”).  
     Soltanto alla vigilia del Consiglio comunale ci è stato dato di conoscere un depliant illustrativo contenente le seguenti informazioni: ”Chi è il Difensore Civico”, “Chi può rivolgere istanze al Difensore Civico”, “Cosa può fare il Difensore Civico”, “Come opera il Difensore Civico”, “Come rivolgersi al Difensore Civico” . Consapevole di questo deficit informativo l’avv. dell’Accio ha partecipato nei mesi scorsi ad alcune trasmissioni televisive su VideoItaliaPuglia, nelle quali ha spiegato che il Difensore civico è un’autorità amministrativa incaricata di tutelare i diritti e gli interessi legittimi, a garanzia di efficienza, correttezza e imparzialità e buon andamento della pubblica Amministrazione. Esercita la propria funzione in piena autonomia ed indipendenza, nel solo rispetto delle leggi e dello statuto e dei regolamenti ed è normalmente tenuto a presentare all’organo che lo ha eletto una relazione annuale sull’attività svolta. Può prospettare agli amministratori innovazioni normative e amministrative. Tenta soluzioni amichevoli, inviando solleciti agli uffici interessati, fornendo indicazioni relativamente ai diritti-doveri, vie percorribili, uffici o Enti cui rivolgersi.
     Questo è quanto. Nessun cenno tuttavia è stato fatto nella relazione e nel depliant che tra i “tagliati” dal comma 186 , art. 2 della Finanziaria del 2010, rientra il Difensore Civico comunale, così come hanno evidenziato alcuni consiglieri comunali nei rispettivi interventi. Essa dispone, infatti, che i “Comuni debbono sopprimere la difesa civica”. Sostanzialmente si dice che per realizzare le misure di contenimento della spesa i Comuni devono sopprimere la difesa civica insieme a tante altre cose, senza fornire nessuna base di dati.
     Chi era? Perché è stato fatto fuori? Quali sono i conti che pagheremo per questa dipartita? Come nelle migliori famiglie, di fronte alla scomparsa di un buono, troppo tranquillo e mai abbastanza conosciuto parente lontano, ci interroghiamo sull’eredità che ci ha lasciato e sull’opportunità di dare a questo istituto, generato negli anni ’70 dagli ottimi principi e dalla buona amministrazione, una seconda opportunità.
     Ai posteri l’ardua sentenza!

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