mercoledì 19 giugno 2013

PER LA PARITA’ DI GENERE ANCHE IN GIUNTA



     Da chi sarà formata la Giunta comunale? E’ questa la domanda che la maggior parte dei cittadini e delle organizzazioni sociali e politiche si stanno ponendo all’indomani della proclamazione del neo sindaco Renato Bucci. Uno dei criteri di rappresentanza lo ha già anticipato in un comunicato stampa lo stesso primo cittadino assicurando la presenza di giovani e donne quali componenti della squadra di governo.
     La presenza in Giunta dei giovani è importante ma anche sicuramente discrezionale, mentre quella delle donne è ormai  un obbligo di Legge. Il 26 dicembre 2012 - non è noto a tutti -  è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 215 del 23/11/2012 avente ad oggetto: “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli comunali e nelle Giunta degli Enti locali e nei Consigli Regionali”. La legge è chiara: “Entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge gli Enti locali adeguano i propri statuti e regolamenti …”.Entro il 26 giugno, pertanto,  lo Statuto Comunale dovrà essere modificato!
     Corato, nella precedente consiliatura, ha perso un’occasione per mettersi “autonomamente” alla pari con tutte le altre città d’Italia delle stesse dimensioni, che da anni hanno già assunto la parità di genere nelle istituzioni come principio fondante. Noi abbiamo avuto bisogno che ce lo imponesse la legge dello Stato.
     Ora, però, i nuovi amministratori dovranno fare i conti con la portata complessiva della legge, che impone la parità di genere anche nei Consigli di Amministrazione delle società, degli Enti partecipati e negli organi collegiali non elettivi. Noi del Centro Studi Politici “A. Moro”,  chiederemo la piena applicazione della legge in tutte le sue articolazioni; chiederemo che la nostra città, adesso, faccia un passo avanti sul terreno della cultura e della civiltà e che, quindi in tutti questi ambiti sia assicurata la presenza delle donne e da subito!
     Non vogliamo che le donne non rappresentino le donne ma che le donne possano esercitare un diritto costituzionale. Le donne non sono una minoranza da non discriminare, piuttosto sono soggetti di una cittadinanza che va inscritta nelle norme statutarie per rifondare l'uguaglianza che va praticata per realizzare la democrazia, a partire dall'Amministrazione comunale.
     Parlando durante la campagna elettorale  con  alcune elettrici e candidate delle varie liste elettorali, al di là della loro appartenenza e collocazione,  quasi tutte  hanno espresso una precisa volontà di vedere garantita la loro presenza negli organismi istituzionali. “ E’ giunto il momento – hanno dichiarato all’unisono - di dire basta e di fare sentire chiara e forte la nostra voce. Siamo la maggioranza in questa città e nessuno può più permettersi di ignorare il nostro pensiero e rinunciare al nostro contributo”.
     Nell’attesa, quindi, di conoscere i nomi che comporranno la squadra del sindaco, a nome del Centro Studi Politici “A. Moro”, come siamo soliti fare, lanciamo la nostra proposta. “Ragioniamo nell’ottica delle parità di genere ma anche per aree di governo.
     Il neo sindaco Renato Bucci sappiamo bene che ha già i suoi bei grattacapi. Al di là delle voci di corridoio, delle provocazioni, del pressing esercitato da questa o quella forza politica che lo ha sostenuto sono comunque giorni in cui a Palazzo di città il tasto schiacciato sul video  è quello di stand by. Tutti attendono il responso del sindaco. Non mancano certo le proposte come quella formulata dal Movimento 5 Stelle: “Proponiamo e chiediamo al  sindaco Renato Bucci di scegliere gli assessori e le altre cariche comunali istituzionali per curriculum, in maniera trasparente e soprattutto che abbiano un progetto condiviso e a lungo termine per la città di Corato” (www.lo stradone.it-14 giugno).
     E’ anche molto utile, a mio avviso, cominciare a ragionare su come organizzare la macchina del governo cittadino partendo da un vincolo e da un auspicio. Il vincolo è quello sancito dalla norma di legge che, per i Comuni sotto i 100.000 abitanti, fissa il numero massimo di 9 assessori in Giunta. L’auspicio è quello rivolto dall’opinione pubblica nazionale e locale ai partiti circa il contenimento dei costi della politica e la riduzione del “personale politico”.
     Senza nessuna pretesa di suggerire scelte che spettano al Sindaco può essere utile rendere noto lo schema di organizzazione della Giunta che abbiamo immaginato. Questa la proposta.
     Nel dettaglio: AREA ECONOMICA, bilancio partecipato, fiscalità locale, patrimonio; AREA TERRITORIO, pianificazione urbana, lavori pubblici, mobilità, verde e arredo urbano; AREA WELFARE, servizi sociali, istruzione, formazione, volontariato, immigrazione; AREA SVILUPPO LOCALE, cultura, commercio, artigianato, turismo;  AREA INNOVAZIONE, trasparenza, partecipazione, parità di genere, innovazione, qualità dei servizi, controllo gestione;  AREA GIOVANI, sport, politiche giovanili, lavoro, rapporto università;  AREA AMBIENTE, ambiente, rifiuti, igiene, salute pubblica; POLITICHE COMUNITARIE: Sindaco; PERSONALE: consigliere delegato; POLIZIA MUNICIPALE: consigliere delegato.
     Insomma, una proposta concreta, un modello di governo utile alla città e adeguato ai tempi e alle necessità. Cominciare a ragionare su come determinare l’assetto di governo è una premessa indispensabile alla scelta degli uomini e delle donne  chiamati a costituirlo.

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