Dal 2 al 7 agosto Terlizzi sarà, come ogni
anno, animata dal connubio tra la religiosità popolare e il folklore. E’
tornata, parte centrale del programma dell’Estate terlizzese, presentato dal
sindaco Ninni Gemmato nel pomeriggio del 31 luglio.
Anche quest’anno la nostra “Festa”, unica
e rara, intrisa di misticismo, di devozione verso la Madonna di Sovereto, di musica, di incontri, ma
soprattutto caratteristica per la mirabile sfilata del Carro trionfale è da
sempre una manifestazione appassionata dei sentimenti religiosi e delle radici
culturali del popolo terlizzese.
Il felice connubio tra religiosità
popolare e folklore ci permetterà di fare memoria e di riassaporare il gusto
delle nostre tradizioni. Apprezzabile, in questo senso, l’impegno di tutti i
componenti del comitato presieduto dal nuovo presidente Enzo Parisi, che hanno
lavorato con sintonia e alacrità per definire e realizzare un programma sobrio,
lontano dalle mistificazioni, attento all’aspetto culturale ed a quello
squisitamente religioso. Sorretti da una grande passione, hanno presentato un
calendario ricco di appuntamenti ed hanno cercato di andare oltre la consueta
“tre giorni” e l’abituale canovaccio.
Tutto il paese è pronto, quindi, per l’annuale
appuntamento: il Carro, ormai allestito, s’impone in tutta la sua maestosità.
C’è chi controlla ad una ad una le luci colorate e chi si affretta a
distribuire la ghiaia sullo stradone per favorire le spettacolari virate del Carro
trionfale. I quattro timonieri tirano fuori dall’armadio i costumi e la
pecorella viene strigliata a dovere per sfilare durante la processione. Gli
ingredienti sono sempre gli stessi: fuochi d’artificio, luna park, sfarzose
luminarie, bande e cantanti, tra i quali spicca il nome di Samuele Bersani, che
chiuderà i festeggiamenti.
I valori e i costumi popolari, le usanze e
i sapori passati, le forme e i modi di una ritualità tramandati di generazione
in generazione, oggi hanno bisogno di coniugarsi con elementi nuovi, più
consoni all’evoluzione dei tempi, devono essere attraversati
dall’intraprendenza, dal coraggio, dall’idea di imprenditorialità e di
rinnovamento. La festa, insomma, deve riuscire ad attraversare il tempo e le
esigenze della gente: pur presentandosi ogni anno identica nello spirito, deve
risultare nuova e coinvolgente, arricchendosi delle aspettative e delle urgenze
del territorio.
Così facendo, tutti gli sforzi del
compiuti dal comitato organizzatore e le risorse investite dall’Amministrazione
comunale non svanirebbero nel fumo dei fuochi d’artificio, ma contribuirebbero
alla promozione di una città che ha un formidabile serbatoio di fermenti
culturali ed artistici.
Sarebbe auspicabile che sull’intero ciclo
cerimoniale, sul culto della Madonna di Sovereto, sui luoghi della tradizione
popolare ed iconografica, si crei un vero e proprio archivio della memoria, che
inserisca la festa di Terlizzi nel contesto più ampio della cerimonialità
meridionale ed italiana; ne faccia, insomma, un momento di conoscenza della
ritualità di altri contesti, cogliendo originalità e differenze, nel tempo e
nello spazio.
Alle autorità religiose chiediamo di
continuare a salvaguardare il valore primigenio ed autentico dell’evento
religioso ed anche di vigilare affinché la festa patronale non si trasformi in
una fiera delle vanità.
Per tutti quelli che continuano a sognare
la Festa come uno spazio aperto di espressione e di comunicazione, di creazione
e partecipazione, di rinnovamento e promozione, di crescita e di coinvolgimento,
l’appuntamento è, speriamo, per il prossimo anno.