sabato 16 aprile 2011

DROGA & ALCOL: PRIMI PASSI CONTRO

Il giorno 14 aprile, presso la Sala Verde del Comune di Corato, si è proceduto alla premiazione dei vincitori del concorso radiofonico “Libera la mente da alcol e droga” promosso dal Forum dei Giovani, presieduto da Giacomo Verduno e patrocinato dall’Ufficio Politiche Giovanili, rappresentato da Luigi Menduni. Lo spot, curato da Sabino Piancone e Danilo Petrone, della durata complessiva di 20 secondi, verrà trasmesso con sei frequenze giornaliere messe a disposizione dalla radio “Love Fm”, rappresentata da Aldo Scaringella.

“Si tratta – è stato detto dal presidente Verduno – di un piccolo grande passo fatto con sacrificio e grande senso di responsabilità, specie in questo difficile momento economico. Ma il bando è solo il primo tassello di un mosaico più grande, perché questo progetto avrà altre sfaccettature già in cantiere. E’ essenziale la voce di tutti, purché costruttiva”.

Come Centro Studi Politici “A. Moro”, promotori e suggeritori dell’istituzione prima del Consiglio comunale dei ragazzi e poi del “Forum dei Giovani”, intelligentemente e responsabilmente accolti dall’Amministrazione comunale, accogliamo molto volentieri l’invito ad aggiungere la nostra voce su un tema drammatico come quello delle dipendenze da droga e alcol, di cui abbiamo scritto anche in una precedente nota pubblicata da Coratolive il 4 aprile scorso.

Ben vengano quindi tutte le iniziative, specialmente se intraprese dai giovani, volte a prevenire un fenomeno sempre più dilagante e pericoloso per la società, la salute e la crescita.

Sulla droga, sullo sballo, che spesso diventa una discesa all’inferno, esistono però un mare di ipocrisie, di inganni incrociati alle parole, per cui il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto alla propria libertà si trasformano in interpretazioni.

C’è un dispendio di parole sospette, che causano disastri e tragedie, tramutando una parte delle giovani generazioni in isole su cui scaricare disagi e rese, fallimenti e sconquassi.

Droga e alcol: c’è una diatriba per stabilire quale dei mali è peggiore, una miserabile querelle per far passare di soppiatto il concetto di male minore a cui affidarsi, mentre è così chiaro che l’uno e l’altro sono complici di un’identica sconfitta, entrambi protagonisti della sofferenza, della vergogna che assale chi fa male ingiustamente a se stesso e agli altri inconsapevoli.

Se stabiliamo che droga e alcol sono strumenti di annichilimento e di distruzione per giovani e adulti, occorre rilanciare una controffensiva efficace affinché la messaggistica istantanea, come lo spot che andrà in vigore dal 18 aprile dalla radio locale, non sminuisca il potere dell’informazione, della comunicazione, dell’analisi, con la riedizione di vecchi schemi preventivi, con semplici proposizioni di slogan per arginare un fenomeno degradante in continua crescita esponenziale.

Bisogna entrare mani e piedi nel mare sommerso dei più giovani, non a gamba tesa, ma con la passione della propria storia personale, bella o brutta che sia, in forza del vissuto che racconta la vita perduta, e che fortunatamente rimane ancora da vivere, mettendocela tutta per rimettere insieme i cocci, per parlarne quando è più comodo tacere. Bisogna farlo proprio perché ciò che è oggi, ciò che facciamo ora, non può essere cancellato navigando a mezz’aria, senza memoria di quanto accaduto ieri, di quanto accade oggi, di quanto potrà accadere domani, vivendo la vita come un copia-incolla ossessivo-compulsivo, che non facilita alcun o spirito critico.

Droga e alcol, parliamo di prodotto e di consumo, scavano in profondità il nostro cuore, fino a renderci miserevolmente poco più che delle cose.

Droga e alcol, tanta roba calata giù, non è ferita che riguarda i soliti noti, quelli con poche idee nella testa e un lavoro precario, spesso inesistente. No, è sostanza che corrode ogni parte del tessuto sociale, persino dove l’abuso di stupefacenti è sottaciuto, sottinteso da una vita travestita di abiti puliti, di legalità, ma usare droga, sopravvivere di droga, stare a terra per la droga, non è legale. “Così si fan tutti. – titola L’espresso del 14 aprile 2011- Cocaina per politici. Medici. Autisti. Giudici: “per vincere lo stress”. E la droga dei vip ora è diventata di massa”.

Il proibizionismo, allora, non basta più. Arrestare lo spacciatore non basta. Il dilagare della droga è figlio di un disagio sociale che cresce. E’ difficile da fermare, perché dà un senso di onnipotenza, ma anche l’accentuazione dell’aggressività. Poi emergono anche i danni sul carattere e sulla personalità, così come ho tentato di spiegare nel mio recente libro sul bullismo. Fornire una risposta a questo malessere è un problema che riguarda tutta la nostra società, nel suo insieme.

La dimensione sociale e relazionale, il dialogo e il confronto, il training di ricostruzione identitaria, in chiave “comunitaria”, così come si accingono a fare i volenterosi del Forum dei Giovani, è certamente da considerare una strategia di grande efficacia, che le istituzioni devono costantemente accompagnare e patrocinare.

giovedì 14 aprile 2011

CONSIGLIO COMUNALE TRA SCONTRI E INCONTRI

Il clima politico-amministrativo del nostro Comune negli ultimi tempi sta diventando particolarmente effervescente. Da qualche tempo, infatti, alcuni consiglieri comunali stanno facendo parlare di sé sulla stampa locale e accendono il dibattito anche nella massima assise cittadina.

Nella seduta del Consiglio comunale dell’11 aprile scorso, nei preliminari, ha cominciato Luigi Patruno, consigliere di maggioranza, che ha reso edotta l’assemblea di quanto aveva scritto in una lettera pubblicata il 20 gennaio. Nel suo acceso intervento ha ripetuto di essere stato messo alla porta dal segretario e dal capogruppo consiliare del suo partito: il Pd L. Con quale motivazione? Perché accusato, nonostante non abbia mai votato contro i provvedimenti dell’Amministrazione, di non riconoscere la linea politica del partito nelle cui liste è stato eletto. “Un partito-caserma che non sa accettare il dibattito interno – ha sottolineato - dove una sola persona comanda e decide e perché in questo partito non ci sono le condizioni di democrazia e rispetto della dignità, che consentono ai consiglieri di esercitare la loro piena e legittima funzione di entrare nel merito delle decisioni, come pure è loro diritto e loro dovere così come prescritto dalla Legge comunale e provinciale, dallo Statuto del Comune e dal Regolamento del Consiglio comunale.

Voglio sapere dal gruppo – ha concluso – se mi considera suo componente,altrimenti sarò un consigliere del Pd L da indipendente”.

Inevitabile la replica del capogruppo Pasquale Pomodoro, il quale ha ripetuto quanto già dichiarato in una precedente lettera di risposta, che “Il partito non ha cacciato nessuno, nessuno discute il vincolo di mandato. Patruno non viene espulso, si auto espelle da solo. Chi è eletto sotto il simbolo del partito ne accetta autonomamente la linea politica e s’impegna a seguirla nei confronti degli elettori. Altrimenti si “tradiscono” elettori e partito”. Sul piano politico il modo in cui intende far parte del partito non è condivisibile”.

Il presidente del Consiglio ha dato poi la parola al consigliere Francesco Stolfa, che ha motivato, con la lettura di un lungo documento, sottoscritto dalla stragrande maggioranza degli iscritti al PSI, l’adesione al partito ed al gruppo consiliare del PD, considerato “una sfida affascinante, un cantiere ancora aperto, una storia ancora tutta da scrivere”.

Subito dopo è intervenuto Cataldo Mazzilli, che dichiara di aver lasciato definitivamente “La Destra” per aderire ad “Io Sud”, rappresentato in Puglia dall’on. Adriana Poli Bortone, restando comunque all’opposizione. “ Il mio – tiene a precisare – non è un passaggio di bandiera, ma un atto di coerenza con le

mie idee critiche nei confronti della segreteria regionale, che durante le elezioni regionali azzerò la sezione coratina, e del governo nazionale, che, a cominciare dal federalismo, aumenta sempre più il divario tra Nord e Sud.

Intervenendo anche a nome del suo collega Savino Cannillo, ha preso infine la parola anche il consigliere Cataldo Zaza leggendo un documento nel quale annuncia la fuoriuscita dal Movimento “Rinnovamento Corato” che li fece eleggere nelle elezioni amministrative del 2008. “Il motivo - dichiara – risiede nella mancanza di un civile e democratico confronto all’interno del Movimento, che ha assunto iniziative contrastanti con le linee politiche sulle quali era stato fondato. Di qui, concordi con il parere di tanti amici e sostenitori, la decisione di dichiararsi indipendenti e poi di passare nelle file del PDL”, continuando a sostenere con coerenza la fedeltà all’impegno assunto con gli elettori, con il sindaco Perrone, con il suo programma e l’intera coalizione di centrodestra che lo ha sostenuto”.

Come si evince da questa breve cronaca, la geografia e la toponomastica del Consiglio comunale eletto nel 2008 in seguito all’ennesimo rimescolamento delle carte, che ha già, visto il cambiamento di casacca da parte di ben 11 consiglieri, è cambiata ancora una volta. Questo succede probabilmente perché tra elettori ed eletti non esiste alcun patto sancito istituzionalmente, perché ognuna delle parti in causa pensa solo a coltivare il proprio orticello, perché manca il dialogo e la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa.

Quello che auspichiamo, al di là delle legittime posizioni e collocazioni di ciascun eletto, è che ai “movimenti” e “passaggi” faccia seguito un “Patto sociale”, che si muova lungo queste direttrici

fondamentali: diritti di cittadinanza, lavoro, sviluppo, solidarietà, cultura, legalità, trasparenza, democrazia, pace.

Occorre, però, realizzare anche un “Patto politico” tra i partiti, i movimenti , gli eletti e gli elettori, da cui scaturisca un tavolo permanente di confronto programmatico, che vada al di là della contingenza elettorale, per rendere sempre più adeguata la risposta politico-amministrativa alla domanda sociale, soprattutto dei giovani, delle donne e delle fasce più deboli della nostra società.

Nella convinzione, pertanto, che nel nostro Comune servano gruppi consiliari unitari e coesi, che siano centro di alleanze tra partiti, movimenti e forze della società civile, esprimiamo anche la certezza che questi non avrebbero senso se continuassero a presentarsi all’elettorato come un semplice contenitore di nomi di diversa provenienza.

Questo cammino deve partire dalla città. La partita per il governo amministrativo si gioca sulla capacità di proporre un progetto forte e realizzabile. La sfida dell’alleanza si misura non solo nell’amministrazione o nell’opposizione alla politica del governo locale, ma anche nella capacità di proporre una compagine politica unita, innovativa, credibile, capace di dialogare al suo interno e con tutti i settori della nostra società.

Il primo obiettivo che i partiti e i movimenti rappresentati in Consiglio comunale devono impegnarsi a perseguire, deve essere quello di rinnovare la politica, spazzando via con un atto collettivo di volontà e di coerenza la concezione di una politica intesa come strumento per conquistare il potere da usare come forza, predominio di taluni interessi, con l’esclusione di altri, ma come strumento al servizio di tutti per la soddisfazione dei legittimi bisogni dei cittadini.

Questo è indispensabile se si vuole realmente battere ogni forma di egoismo e di prevaricazione, di qualunquismo, di rassegnazione e di disaffezione, così, purtroppo, fortemente radicati e diffusi tra ampie fasce dell’elettorato.

Bisogna, pertanto, far passare una serie di messaggi molto chiari: ridefinire il ruolo dei partiti, volere rendere trasparente ed efficace la gestione del Comune, adoperarsi per una democrazia più partecipata con la revisione e l’aggiornamento degli “Istituti di partecipazione” previsti dallo Statuto comunale; continuare nella mobilitazione per garantire il diritto di tutti all’ambiente, alla salute, all’istruzione, alla giustizia, al lavoro, ai servizi sociali in favore dei più giovani, degli anziani, degli immigrati e dei più deboli.

Queste comuni volontà e speranze presuppongono, tuttavia, oltre che chiarezza di rapporti ed onestà d’intenti, anche una nuova metodologia a cui improntare l’azione e il ruolo dei partiti e dei gruppi consiliari.

In questa prospettiva, gli aderenti non possono eludere le “Regole” che ne disegnano l’organizzazione e il funzionamento e mettono ogni componente in posizione di dialogo costruttivo, nel rispetto delle reciproche posizioni politiche, superando ogni deleteria concezione particolaristica e personalistica del modo di fare politica.

domenica 10 aprile 2011

XIII SETTIMANA DELLA CULTURA: APPUNTAMENTO MANCATO A CORATO

L’evento culturale più atteso dell’anno, la XIII Settimana della Cultura, promossa dal Ministero dei Beni culturali dal 9 al 17 aprile, in cui si realizzano appuntamenti per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti, che rappresentano un’ulteriore occasione imperdibile per avvicinarsi alle ricchezze del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio, a Corato non ha avuto modo di manifestarsi.

Ci saremmo aspettati che anche il nostro Comune, avvalendosi dei suggerimenti della Consulta della Cultura, dell’Ufficio di Informazione e Accoglienza turistica, gestito dalla Pro Loco “Quadratum”, e delle Scuole cittadine, avesse programmato per tempo alcune iniziative volte a promuovere l’amore per l’arte antica e moderna e a stimolare nuove esperienze culturali.

Sarebbe stato questo un modo appropriato per continuare il percorso già avviato con grande consenso di pubblico (ma anche di critica) delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e a quello multidisciplinare realizzato presso il Museo della Città e del Territorio mitrato alla riscoperta delle diverse arti visive.

L’occasione di riscoprire le preziose gemme archeologiche del Dolmen, e delle Tombe di San Magno, le chiese, i monumenti, la Biblioteca civica, che possiede ben 157 “cinquecentine” (libri a stampa pubblicati tra il 1500 e il 1600), materiale raro e di pregio, sconosciuto alla maggior parte dei cittadini, come le tante pubblicazioni degli scrittori coratini che riguardano la nostra città, va sempre perpetuata per aumentare sempre di più il numero dei fruitori del nostro bellissimo patrimonio, non sempre valorizzato come si dovrebbe.

Si fa ancora in tempo, al di là dei limiti temporali proposti dal Ministero dei Beni culturali, a riempire di questi contenuti l”Estate coratina” e ad organizzare una serie culturali di iniziative culturali, che mirino a rafforzare una coscienza condivisa, che metta al centro la cultura intesa come volano di identità collettiva, risorsa per la crescita sociale ed economica e strumento per la formazione delle nuove generazioni, così come auspicato dal neonato “Forum degli autori locali”.

Non solo, quindi, le collezioni del Museo civico, ma anche le piccole perle dimenticate, in una riscoperta del territorio che passerà attraverso le visite guidate alle aree archeologiche, spettacoli teatrali e musicali, presentazioni dei libri degli autori locali. Tutto questo sarebbe perfettibile se il Comune Corato aderisse al Circuito “Memoria e conoscenza” promosso da Metropoli Terra di Bari, secondo il quale, “Disponiamo oggi di una vastissima quanto frammentaria mole di lavori teorici, empirici e applicativi sulla sostenibilità dello sviluppo turistico nei centri d’arte e cultura, vero e proprio motore della ‘messa in valore’ del patrimonio culturale. La letteratura sull’argomento indica come lo sviluppo integrale e sostenibile del turismo culturale sia potenzialmente funzionale sia alla conservazione del patrimonio, che alla promozione di una nuova fase di sviluppo urbano basata su elementi “intangibili” ad alto valore aggiunto. Questa questione si connette irrimediabilmente agli strumenti utili a ristrutturare tale sistema pervenendo a modelli organizzativi che privilegino concetti quali “qualità”, “valore”, “empatia culturale”. Si vuole creare un sistema tale per cui i visitatori effettuano scelte di consumo informate e consapevoli e allo stesso tempo venga alimentato un sistema di generazione di valore e organizzazione economica che arricchisca le destinazioni. La digitalizzazione e disseminazione delle opere d’arte, la diffusione di riferimenti sugli elementi intangibili del patrimonio, la ricostruzione di beni inaccessibili o invisibili in formato virtuale e degli scenari storici e filologici nell’ambito dei quali essi si sono sviluppati ed evoluti, consentono un utilizzo più “sostenibile” del patrimonio.

Il progetto "Memoria è….e Conoscenza” vuole contribuire a rafforzare il potenziale per la realizzazione di convergenze e integrazione di filoni di sviluppo eterogenei, sviluppando strumenti e processi innovativi per favorire la valorizzazione del patrimonio attraverso la sua disseminazione virtuale”.

PROPOSTA POLITICO-AMMINISTRATIVA E PROGRAMMATICO – ELETTORALE.

Pensando di fare cosa utile e gradita e prendendo spunto dalle decisioni già concordate nei precedenti incontri tra i rappresentanti dei partiti della Coalizione, esprimo, anche a nome della mia associazione, alcune proposte di carattere politico-pogrammatico-organizzativo caratterizzanti la nascente Coalizione formata, al momento, dai seguenti partiti: PD, DC Libertas, Io Sud, Sel, IDV, Comunisti Italiani, UDC, Partito Socialista, API.

Condivisa l’ineludibile esigenza di costituire un soggetto politico federato, inteso come polo democratico e riformista unico, che rappresenti la sintesi di tutte le idee e le culture presenti nell’area dei partiti di opposizione all’attuale compagine amministrativa; apprezzata la volontà di creare una struttura di coordinamento articolata ed aperta ai movimenti, ai soggetti provenienti da altre esperienze politiche, all’associazionismo, che abbiano dichiarato di condividere il progetto politico-programmatico e che siano disponibili a concorrere alla realizzazione del programma amministrativo concordato e ad impegnarsi a preparare una classe dirigente che sia all’altezza di vincere le prossime sfide elettorali, esprimiamo la convinzione che queste sfide potranno risultare vincenti se, sempre unitariamente, i partiti della Coalizione saranno capaci di realizzare nella nostra città un nuovo “Patto sociale”, che si muova lungo queste direttrici fondamentali: diritti di cittadinanza, lavoro, sviluppo, solidarietà, cultura, legalità, trasparenza, democrazia, pace.

Occorre, pertanto, proseguire senza nessun indugio sulla strada intrapresa di realizzare un nuovo “Patto politico” tra i partiti e i movimenti di ispirazione cattolica, socialriformista, liberaldemocratica e ambientalista, da cui scaturisca un tavolo permanente di confronto programmatico, che vada al di là della contingenza elettorale, per rendere sempre più adeguata la risposta politica alla domanda sociale, soprattutto dei giovani, delle donne e delle fasce più deboli della nostra società.

Nella convinzione, pertanto, che nel nostro Comune serve una Coalizione forte, larga e coesa, che sia centro di alleanze tra partiti, movimenti e forze della società civile, esprimiamo la convinzione che l’Alleanza non avrebbe senso se continuasse a presentarsi all’elettorato come un semplice contenitore di sigle.

La Coalizione dei partiti di opposizione all’attuale Amministrazione comunale deve essere un’alleanza strategica e non un semplice cartello elettorale. Essa deve mirare ad avviare un processo virtuoso di semplificazione politica che la conduca verso sintesi più alte, da verificare nella prossima scadenza elettorale amministrativa.

Questo cammino deve partire dalla città. La partita per il governo amministrativo si gioca sulla capacità di proporre un progetto forte e realizzabile. La sfida dell’alleanza si misura non solo nell’opposizione alla politica penalizzante del Governo nazionale e locale, ma anche nella capacità di proporre una compagine politica alternativa, unita, innovativa, credibile, capace di dialogare al suo interno e con tutti i settori della nostra società.

Il primo obiettivo, che i partiti e i movimenti aderenti alla Coalizione devono impegnarsi a perseguire, deve essere quello di rinnovare la politica, spazzando via con un atto collettivo di volontà e di coerenza la concezione di una politica intesa come strumento per conquistare il potere da usare come forza, predominio di taluni interessi, con l’esclusione di altri, ma come strumento al servizio di tutti per la soddisfazione dei legittimi bisogni dei cittadini.

Questo è indispensabile se si vuole realmente battere ogni forma di egoismo e di prevaricazione, di qualunquismo, di rassegnazione e di disaffezione, così, purtroppo, fortemente radicati e diffusi tra ampie fasce dell’elettorato.

Bisogna, pertanto, far passare una serie di messaggi molto chiari: ridefinire il ruolo dei partiti, volere rendere trasparente ed efficace la gestione del Comune, adoperarsi per una democrazia più partecipata con la revisione e l’aggiornamento degli “Istituti di partecipazione” previsti dallo Statuto comunale; continuare nella mobilitazione per garantire il diritto di tutti all’ambiente, alla salute, all’istruzione, alla giustizia, al lavoro, ai servizi sociali in favore dei più giovani, degli anziani, degli immigrati e dei più deboli.

Queste comuni volontà e speranze presuppongono, tuttavia, oltre che chiarezza di rapporti ed onestà d’intenti, anche una nuova metodologia a cui improntare l’azione dell’Alleanza.

In questa prospettiva, la Coalizione non può non dotarsi di un insieme di “Regole” che ne disegnino l’organizzazione e il funzionamento e mettano ogni componente in posizione di dialogo costruttivo, nel rispetto delle reciproche posizioni politiche, superando ogni deleteria concezione particolaristica e personalistica del modo di fare politica.

Rispondendo a tutti quegli elettori che vorrebbero un Opposizione finalmente capace di organizzare la ricchezza del suo pluralismo, sottoponiamo alla Vs. attenzione una Bozza di Regolamento, che si ritiene possa costituire un’utile base di discussione per delineare unitariamente gli orientamenti politici, programmatici, organizzativi ed elettorali della Coalizione.